F1 The Movie: tra adrenalina e stereotipi un film che divide
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Finalmente, il tanto atteso film sulla Formula 1 è arrivato nelle sale cinematografiche. Diretto da Joseph Kosinski, “F1: The Movie” mette in scena un’avventura ad alta velocità con Brad Pitt nel ruolo di Sonny Hayes, un pilota americano sessantenne che torna in pista per salvare il team ApexGP. Prodotto da Jerry Bruckheimer e dal sette volte campione del mondo Lewis Hamilton, questo Formula 1 film mescola azione, marketing e un pizzico di nostalgia, offrendo uno spettacolo visivo mozzafiato, anche se con qualche carenza narrativa.
La trama ruota attorno a Hayes, un ex pilota che, dopo aver trionfato alla 24 Ore di Daytona, accetta la sfida di riportare il team ApexGP ai vertici della competizione. Al suo fianco troviamo Joshua Pearce, interpretato da Damson Idris, e un cast di supporto che include Javier Bardem come proprietario del team e Kerry Condon nel ruolo di direttrice tecnica. Le riprese, effettuate direttamente nei paddock durante i Gran Premi del 2023, a partire da Silverstone, garantiscono un’autenticità che cattura l’essenza del mondo della Formula 1.
Tuttavia, nonostante l’attenzione ai dettagli tecnici, la premessa di un pilota ultrasessantenne che compete ai massimi livelli ha generato scetticismo tra gli appassionati. La narrazione si snoda attraverso una serie di eventi che culminano con la vittoria di Hayes in F1, a trent’anni dal suo debutto. Durante questo percorso, il film introduce situazioni che sfidano la credibilità, come strategie di gara improvvisate e violazioni regolamentari che potrebbero far storcere il naso agli spettatori più esperti.
Nonostante queste debolezze, il film riesce a brillare grazie alle spettacolari sequenze di gara, che trasmettono in modo coinvolgente la potenza e la velocità delle monoposto. Inoltre, la chimica tra Brad Pitt e Damson Idris si rivela convincente, offrendo un ritratto realistico dell’evoluzione del loro rapporto professionale. Le scene di corsa, con riprese dinamiche e angolazioni inedite, rappresentano il cuore pulsante del film.
Ciò che invece lascia a desiderare è la caratterizzazione dei personaggi secondari. Kate McKenna, ad esempio, avrebbe potuto essere una figura innovativa come donna in un ruolo tecnico, ma viene relegata a semplice interesse romantico. Anche l’antagonista Peter Banning, interpretato da Tobias Menzies, manca di profondità, riducendosi a un cliché narrativo. Le scene finali ad Abu Dhabi, sebbene emotivamente soddisfacenti, presentano incongruenze evidenti, come la partecipazione di Hayes alla gara senza aver preso parte alle qualifiche.
In definitiva, “F1: The Movie” è una pellicola che offre un’esperienza visiva di grande impatto, ma che non riesce a mantenere il passo con le sue ambizioni narrative. Come una monoposto dal design accattivante ma con un motore poco performante, il film di Joseph Kosinski attrae per la sua estetica, ma lascia insoddisfatti coloro che cercano una trama più solida. Per gli appassionati di motori e per chi desidera immergersi nel glamour e nell’adrenalina della Formula 1, resta comunque un’opera da vedere, seppur con aspettative moderate.
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