Exeed di Chery punta alla 24 Ore di Le Mans: la Cina sfida l’élite dell’endurance
Nel panorama automobilistico globale, l’ambizione di Exeed si staglia come un faro acceso nel buio della routine, pronta a guidare il marchio verso una delle sfide più iconiche del motorsport: la 24 Ore di Le Mans. Il costruttore premium cinese, parte integrante dell’ecosistema Chery, ha messo nero su bianco un accordo quinquennale con l’Automobile Club de l’Ouest (A.C.O.), gettando le basi per un percorso che promette di rivoluzionare la percezione delle auto cinesi nelle competizioni di endurance.
L’intesa, siglata il 15 dicembre 2025, si presenta come una vera e propria road map denominata “Road to Le Mans”, articolata in tre tappe strategiche. In primo luogo, il progetto “Exeed Unified Race” punterà allo sviluppo locale di tecnologie e, soprattutto, di talenti: una fucina di competenze dove la formazione sportiva si fonde con l’innovazione tecnica, elementi chiave per gettare le fondamenta di una cultura racing che guardi ben oltre i confini della Cina.
La seconda fase vedrà l’ingresso del marchio nell’Asian Le Mans Series, il campionato endurance che si sta affermando come trampolino di lancio per i costruttori orientali desiderosi di misurarsi con i colossi europei. Qui, la presenza di Exeed nelle categorie LMP2, LMP3 e, soprattutto, LMGT3 non rappresenta solo una sfida sportiva, ma anche un banco di prova industriale: per gareggiare in questa classe, è infatti richiesta l’omologazione di una vettura di serie con una produzione minima di 2.500 esemplari annui. Un traguardo che impone una riflessione sulla reale capacità produttiva e sulla sostenibilità del progetto, temi che stanno a cuore non solo agli addetti ai lavori ma anche agli appassionati più attenti alle dinamiche di mercato.
A rendere ancora più ambizioso il percorso, la nascita a Wuhu di una pista certificata Le Mans, destinata a ospitare eventi internazionali e a diventare un laboratorio permanente per lo sviluppo dei modelli stradali e da corsa. In questo scenario, Wuhu si candida a diventare un nuovo epicentro del motorsport asiatico, in grado di attrarre investimenti, know-how e visibilità globale. Un progetto che si inserisce in una strategia di internazionalizzazione del motorsport cinese, già testimoniata dai successi di Geely e Lynk & Co nel FIA TCR World Tour e dai progetti giovanili come la Formula 4 locale.
Ma il cuore pulsante dell’operazione risiede nelle motorizzazioni. Chery può contare su propulsori endotermici già collaudati, ma la vera carta vincente sembra essere la tecnologia plug in hybrid C-DM, capace di sviluppare ben 455 kW (610 CV). Una base tecnica che non solo risponde alle esigenze di potenza richieste dalle gare di resistenza, ma rappresenta anche un ponte ideale tra il mondo delle corse e quello della produzione di serie, in linea con le più recenti tendenze di elettrificazione e sostenibilità. Non è un caso che la plug in hybrid sia oggi uno degli argomenti più caldi nel dibattito sull’evoluzione delle competizioni GT, offrendo un equilibrio perfetto tra performance, efficienza e attenzione all’ambiente.
Il cammino di Exeed verso la 24 Ore di Le Mans non è però privo di ostacoli. Le tempistiche serrate del piano quinquennale, la necessità di acquisire rapidamente competenze competitive nel motorsport e la sfida di una produzione di massa che rispetti i parametri di omologazione rappresentano interrogativi concreti. Tuttavia, proprio in questi punti di domanda si cela il fascino dell’impresa: la capacità di superare i limiti, di innovare e di costruire una narrazione che va oltre il semplice risultato sportivo.
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