Goodwood Festival of Speed: il meglio dell’edizione 2018

Francesco Giorgi
16 Luglio 2018
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Il FoS 2018 va in archivio: la rassegna estiva ideata da Lord March e che si svolge nella sua tenuta del West Sussex è sempre più centrale nei programmi di immagine dei big player. Ecco tutte le novità presentate.

Passione, pura passione. Novità in chiave high performance sempre più numerose, a fianco del “tradizionale” (e, ogni anno, via via nutrito) parterre di modelli da competizione che hanno scritto pagine memorabili nella storia del motorsport. Il tutto, accompagnato dal format che permette al grande pubblico di ammirare dal punto di vista dinamico (leggi: su strada) e “toccare con mano” le vetture in esposizione.

È forse qui, e non soltanto qui, la chiave del successo che ad ogni edizione fa del Goodwood Festival of Speed uno degli eventi di primo piano per gli enthusiast dell’automobile di tutto il mondo.

Sempre più “Salone ufficiale” britannico dell’auto (è sempre più marcata l’eredità dal Salone di Londra che non si tiene più da diversi anni), il Goodwood Festival of Speed 2018 – edizione numero 25 della rassegna creata nel 1993 nella tenuta del West Sussex di proprietà di “Lord March”, ovvero Charles Gordon-Lennox, 11. Duca di Richmond, 11. Duca di Lennox, 11. Duca di Aubigny, 6. Duca di Gordon e discendente da una famiglia di ultra-appassionati di automobili – va in archivio confermando il mutamento di immagine da qualche anno al centro delle grandi rassegne internazionali automotive.

Ovvero: non soltanto novità agli stand, ma anche presentazioni dinamiche, spettacolo, diretto contatto con il pubblico (che, tradizione tutta British, a Goodwood ama particolarmente approfittare della vastissima tenuta di Lord March per dei ghiotti – in tutti i sensi! – pic nic sul prato) e la presenza di modelli da competizione del passato e del presente, insieme ai piloti più amati di sempre. Dall’eterno Stirling Moss a Jackie Stewart, da Jochen Mass a Mark Webber, fino a Jenson Button e Valtteri Bottas. I quali, peraltro, passeggiano nei paddock della manifestazione… come “normali” visitatori (più o meno), ed è quindi possibile – i più coraggiosi lo fanno – avvicinarli e scambiarci qualche parola.

Come avviene da diversi anni, ogni edizione del Goodwood Festival of Speed celebra un “grande nome” dell’auto: al FoS 2018 i riflettori erano puntati sui settant’anni dalla fondazione di Porsche, omaggiata dalla tradizionale scultura (una installazione alta 52 metri) che l’artista Jerry Judah – ovvero colui che da una ventina di anni realizza le opere d’arte che campeggiano al centro della tenuta di Lord March – ha progettato e realizzato per esprimere in chiave artistica l’importante traguardo di Zuffenhausen.

Per gli amanti di “cose sportive”, al FoS 2018 si sono anche tenuti i sessant’anni dalla disputa della prima stagione del BTCC, la serie Turismo britannica che in diverse occasioni ha visto primeggiare piloti “di casa nostra”.

Ed ecco, “dalla A alla Z”, gli highlights del Goodwood Festival of Speed 2018, ovvero le novità e le anteprime – assolute, per il grande pubblico, per il Regno Unito – presentate dalle Case costruttrici alla karmesse del West Sussex, che saluta gli appassionati dando loro appuntamento all’estate 2019.

Alfa Romeo era presente con le due “special edition” NRing (108 unità ciascuna) allestite su base Giulia e Stelvio: vernice carrozzeria in grigio ad effetto opaco, impianto frenante carboceramico, sedili semi-anatomici Sparco, dettagli plancia in fibra di carbonio, e – per ogni esemplare – il certificato di autenticità FCA.

Ariel. Tutta nuova, seppure filologicamente fedele alla impostazione “minimal” della propria gamma: Ariel Atom 4, novità dell’azienda britannica, ha debuttato a Goodwood in previsione di un prossimo debutto. La roadster, oggetto di un profondo re-engineering a telaio e sospensioni, viene equipaggiata con l’unità motrice turbo quattro cilindri di Honda Civic Type R: 320 CV che trasmettono il moto alle ruote posteriori.

Aston Martin. Per uno dei “brand” che a Goodwood sono “di casa”, è d’obbligo una partecipazione in grande stile. Al FoS 2018, il marchio di Gaydon era presente con ben otto vetture, tre delle quali al debutto “dinamco”: lanuova DBS Superleggera, la serie speciale V12 Vantage V600 e Rapide AMR; tutti e tre i modelli della gamma DB11 facevano peraltro bella mostra di se presso lo stand Aston Martin,  insieme alla “corsaiola” Vantage GTE di recentissima partecipazione alla 24 Ore di Le Mans ed alla Vulcan AMR Pro che è stata impegnata nella Hill Climb. Una curiosità: a Goodwood era presente una… super-Cygnet. Si trattava di un prototipo, dall’immagine marcatamente sportiva, della poco fortunata citycar “cugina” di Toyota iQ e prodotta dal 2011 al 2013. Con la differenza che al posto della motorizzazione da 97 CV c’era il V8 4.7 (e 430 CV di potenza massima) di Aston Martin Vantage S.

Bentley. “Racing” ma “stradale” (nel senso: preparata per le competizioni: nello specifico, la Pikes Peak; tuttavia, a parte l’adozione dei regolamentari equipaggiamenti di sicurezza, essenzialmente identica al modello in corrente produzione), a Goodwood il pubblico ha ammirato Bentley Bentayga, la vincitrice, nella categoria Production SUV, alla “Race to the Clouds” 2018. Non sazia di cronoscalate, la Sport Utility in chiave competizione ha affrontato la Hill Climb: più breve nel tracciato (1.860 m contro 19,99 km della Pikes Peak), ma altrettanto famosa. Insieme alla Bentayga vittoriosa, erano presenti la nuova Continental GT e la versione-corsa Continental GT3.

Brabham. Una delle “new entry” più attese dagli enthusiast di supercar ha mosso i primi giri di ruota alla rassegna del Wset Sussex nella quale “Black Jack”, al dsecolo Jack Brabham, fu per lunghi anni una delle presenze più assidue. Brabham BT62, nuovissima supercar da 700 CV progettata esclusivamente per la pista e realizzata dalla factory anglo-australiana con a capo David Brabham, ha entusiasmato il pubblico alla Hill Climb. Al volante dell’esemplare allestito nella livrea rosso-blu della monoposto BT46 “ventilatore” di Niki Lauda vincitore al GP di Svezia 1978, c’era lo stesso “numero uno” dell’azienda.

Bmw. Un notevole spiegamento di forze, da parte del Gruppo bavarese, al FoS 2018: in esposizione, dinamica e statica, la nuova Serie 8 Coupé che ha effettuato il proprio debutto oltremanica affrontando la cronoscalata insieme alla “derivata competizione” M8 GTE ed alla novità elettrica i8 Roadster. Première britannica anche per Bmw M8 Gran Coupé Concept. Altrettanto interessante, in quanto testimone dello “stato dell’arte” delle proposte di accessori aftermarket, Bmw M2 M Performance parts Concept, prototipo allestito su Bmw M2 da 370 CV attingendo a piene mani dal catalogo di componenti M Performance.

Ferrari. A dodici mesi dai festeggiamenti per i settant’anni del “Cavallino”, celebrati a Goodwood nell’edizione 2017, Ferrari ha portato alla rassegna britannica le novità 488 Pista ed 812 Superfast (al debutto per il Regno Unito), mentre le hypercar FXX, 599 XX and FXX K EVO erano esposte presso il “Supercar Paddock”. Fra le attrazioni che hanno maggiormente colpito l’immaginario degli appassionati, l’esibizione cronometrata di cambio gomme ad una Ferrari 488 GTE “reduce” dalla 24 Ore di Le Mans.

Ford. L’”Ovale Blu” ha portato a Goodwood 2018 una rappresentanza della propria più recente lineup high performance, con in più una spruzzata di “operazione nostalgia” fra le più interessanti di questa prima metà 2018. Si tratta di Ford Mustang Bullitt, svelata lo scorso gennaio in anteprima al Salone di Detroit e, qui, presente in forma dinamica insieme alla “progenitrice” ufficiale, ovverola Mustang GT co-protagonista del film del 1968 interpretato da Steve McQueen.

Honda. Chi era presente al Goodwood Festival of Speed 2018, ha potuto ammirare le evoluzioni della monoposto F1 Honda RA301 del 1968, guidata nella Hill Climb dalcampione del mondo F1 2009 Jenson Button. Nel ruolo di “damigelle d’onore”, c’erano la nuova supercar Honda NSX e la Civic Type R in configurazione BTCC. La presenza del colosso giapponese al FoS 2018 era, inoltre, sottolineata dauna antologia della propria storia sportiva automobilistica e motociclistica.

Jaguar Land Rover. In attesa di conoscere eventuali sviluppi della sua futura produzione “post-Brexit” (resteranno oltremanica, oppure – come paventato nei giorni scorsi dai vertici del Gruppo che fa capo al colosso indiano Tata Motors – se l’uscita dalla UE si trasformasse in una “hard Brexit”, saranno costretti a trasferire altrove le rispettive linee di produzione?), il binomio Coventry-Solihull ha presentato, in chiave dinamica, Jaguar F-Pace SVR ed F-Type (quest’ultima non certo una novità; ma al pubblico veniva offerta l’emozione di una guida “al limite” attraverso l’attrazione “F-Type Drifting Experience”) e, sul fronte Land Rover, le performanti Defender Works V8 – serie speciale, programmata in 150 unità, del “neo-pesionato” offroad simbolo di Solihull – e Range Rover Sport SVR, con la “super Range” guidata dallo stuntman Terry Grant su due ruote lungo l’intero tracciato della Hill Climb. In esposizione presso lo stand c’erano la serie speciale “del mezzo secolo” Jaguar XJ50, la super-novità 100% elettrica I-Pace, la XE SV Project 8 e la Invictus GT4 Racing F-Type SVR, nonché una retrospettiva dei settant’anni di Land Rover, dal primo esemplare “pre-serie” HUE166 alle successive  Defenders, Range Rovers, Freelander e alla attuale Velar.

Lotus. “Partner event” dell’edizione di quest’anno, Lotus festeggiava a Goodwood 2018 un triplo anniversario: i settant’anni dal rilascio del promo progetto di un allora giovanissimo Colin Chapman (il “Mark I” del 1948; soltanto successivamente, visto il successo ottenuto dai primi kit di elaborazione per Austin Seven, sarebbe nata la Lotus vera e propria); i cinquant’anni dalla conquista del primo titolo mondiale F1 per una monoposto equipaggiata con il 3.0 V8 Ford-Cosworth, provvista di alettoni e “sponsorizzata” (la Lotus 49 vittoriosa nel 1968 con Graham Hill); e i quarant’anni dalla prima corona iridataper una vettura “wing car” (la Lotus 79 che si aggiudicò il Mondiale 1978 con Mario Andretti). La “summa” di questi tre anniversari è stata rappresentata dalla presentazione delle “specialissime” Lotus Evora Cup 430 Type 49 e Type 79, esposte insieme ad una antologia racing del marchio di Hethel. Si tratta, in ogni caso, di esemplari unici.

Maserati. Al Goodwood festival of Speed, il marchio del Tridente ha presentato Levante Trofeo (equipaggiato con l’unità V8 biturbo da 590 CV di derivazione Ferrari e più di 300 km/h di velocità massima), esposto in anteprima al recente Salone di New York, e Levante GTS equipaggiato con il motore di Maserati Quattroporte GTS da 550 CV e trazione integrale Q4.

McLaren. Come altri “aggressivi” brand che si stanno aprendo un interessante percorso nel settore delle supercar, anche McLaren era presente a Goodwood. Con due interessanti novità, una… dinamica (McLaren 600LT, evoluzione “hard core” della “Sport Series” 570S) e… strategiche (la comunciazione del progetto industriale e di riposizionamento “Track25” che integra ed attualizza il precedente “Track22” presentato a Ginevra 2016 e rivolto ad un concreto sviluppo di gamma e hi-tech al 2025).

Mercedes. Della lineup di Stoccarda, il modello maggiormente sotto i riflettori del grande pubblico presente a Goodwood 2018 era la “estrema” Mercedes-AMG GT 63S a 4 porte, la “berlina-coupé” da 630 CV arrivata in terra d’oltremanica dal Salone di Ginevra dove, lo scorso marzo, aveva avuto il proprio vernissage ufficiale.

MINI. Non “novità” in senso assoluto, tuttavia ghiotte quanto basta per stuzzicare la fantasia degli appassionati anche in previsione delle nuove strategie di Oxford: già esposte a Francoforte 2017, e a Goodwood presentate per la rispettiva première britannica (insieme ad una rappresentanza della attuale lineup), c’erano MINI Electric Concept e MINI John Cooper Works GP.

Nissan. Il “brand” giapponese da sempre rivoltoad un’allure di dinamicità e sportività per la propria immagine ha presentato, a Goodwood, una “prima volta” assoluta: Nissan GT-R 50 by Italdesign, studio-laboratorio su base GT-R, le cui linee sono state rielaborate dall’atelier torinese, come omaggio ad un “doppio mezzo secolo”: quello di Skyline GT-R, successivamente evoluta nelle Datsun 240Z e 280Z finoad arrivare alla attuale “sportivissima” di Nissan; e i cinquant’anni di Italdesign, fondata nel febbraio 1968 da Giorgetto Giugiaro.

Polestar. Altro debutto dinamico (vale a dire, lungo la Hill Climb) di rilievo, a Goodwood 2018, quello di Polestar 1, la sportiva alto di gamma ad alimentazione ibrida plug-in con 600 CV di potenza e 1.000 Nm di coppia massimasviluppata dal “tandem” Volvo-Geely.

Porsche. Come “celebrazione dinamica” dei settant’anni dalla fondazione del marchio di Zuffenhausen (sui quali,come detto, si articolava il “main theme” dell’edizione 2018), Porsche ha svelato a Goodwood un concept di 911 dalle linee roadster marcatamente ispirate alla leggendaria 356 Speedster.

Rolls-Royce. Non c’è Goodwood senza tradizione tutta British: Rolls-Royce ne fa ovviamente parte, non fosse altro che è “di casa” alla kermesse. Ed ecco, proprio al centro dello stand, il nuovissimo “maxi-SUV” Cullinan, presentato in due esemplari di pre-serie allestiti ad hoc. Afare da contorno alla ghiotta novità Rolls-Royce, alcune edizioni speciali su base Phantom, Dawn, Ghost e Wraith, una delle quali (Rolls-Royce Dawn Black Badge) ha affrontato la Hill Climb.

Tesla. Promessa mantenuta: la factory californiana ha portato un esemplare della attesissima compatta elettrica Model 3, seppure in configurazione USA, al FoS 2018. Niente “salita cronometrata” lungo la Hill Climb, tuttavia gli appassionati ed i potenziali acquirenti hanno avuto l’opportunità di prenderne le misure, a fianco degli altri modelli Tesla presenti, il SUV Model X e la berlina premium Model S.

Toyota. Chi si attendeva un debutto “in versione definitiva”, potrebbe essere rimasto un po’ deluso. In ogni caso, della nuova Toyota Supra 2019, chiamata a rinnovare la lineup delle sportive alto di gamma per il colosso giapponese (e, con il prossimo debutto in pista in una delle categorie Nascar, anche in chiave racing), a Goodwood 2018 c’era un esemplare che, seppure camuffato da una specifica livrea, erano ben presenti le linee esterne.

Volkswagen. “Direttamente dalla Pikes Peak”, proprio come l’altra vincitrice alla race to the Clouds 2018 Bentley Bentayga, al Goodwood Festival of Speed 2018 il pubblico ha potuto ammirare le evoluzioni di Volkswagen I.D. R Pikes Peak, il prototipo 100% elettrico che nelle scorse settimane ha trionfato alla cronoscalata del Colorado, riportando inoltre il record assoluto. Da rimarcare, dati alla mano, il tempo da primato fatto registrare da Volkxswagen I.D.R Pikes Peak alla Hill Climb: 43”86, più rapido della hypercar elettrica NextEV NIO EP9 (44”32) e della ultrapotente Bmw M3 E36 V8 di Jorg Weidinger.

Le altre supercar. Il Goodwood Festival of Speed è, da sempre, “terreno di caccia” privilegiato da parte delle numerose factory artigianali che realizzano modelli ultrasportivi a titratura necessariamente limitata oppure su ordinazione. Fra questi, al FoS 2018 erano presenti la “special” allestita da Singer su base Porsche 911 964, rielaborata con corpo vettura in fibra di carbonio, motorizzazione 4.0 boxer raffreddato ad aria da 500 CV e impianto frenante Brembo carboceramico; Lanzante P1 GT, versione evolutiva di McLaren P1 sviluppata (la potenza pare che si aggiri su 1.000 CV) dall’azienda britannica già nota agli enthusiast per la precedente P1 GTR; la Noble M500, modello “entry level” (si fa per dire…) della factory britannica che già propone la “estrema” M600: alle spalle dell’abitacolo c’è il 3.5 V6 EcoBoost di Ford dalla potenza portata a 550 CV; dall’India, c’era la proposta di studio Vazarani Shul, hypercar a quatro motori elettrici con range extender a turbina jet.

Lotus Exige Cup 430 Type 49 2018: immagini ufficiali

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