Citroen festeggia in Toscana i 70 anni della 2CV

Redazione
10 Luglio 2018
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2CV CHARLESTON BN FOTO3

A Sinalunga con 12 2CV da collezione per rendere omaggio ad un’icona del mondo dell’auto attraverso un viaggio nel tempo.

Ci sono automobili impossibili da dimenticare, che resistono al trascorrere del tempo e rimangono scolpite nell’immaginario collettivo, stuzzicando anche l’interesse delle nuove generazioni. Tra queste non può mancare la Citroen 2CV che nel 2018 festeggia i suoi primi 70 anni.

Così, Citroen Italia ha organizzato un evento nell’evento, offrendo la possibilità alla stampa di compiere un vero e proprio viaggio nel tempo a bordo di 12 esemplari da collezione della mitica vettura transalpina. Tra le colline senesi infatti, si è svolto un test d’eccezione, che è partito da Sinalunga per attraversare, in realtà, un’epoca eccezionale: quella della 2 CV!

Pensate che tra le vetture selezionate c’era persino una Tipo A del 1948, mentre noi di Motori.it abbiamo avuto la fortuna di guidare una più moderna, ma non per questo meno affascinate, Charleston, una  serie speciale prodotta a partire dal lontano 1982. Rispetto alla Tipo A da soli 9 CV, abbiamo potuto usufruire della spinta di ben 29 CV, con il bicilindrico raffreddato ad aria che faceva da colonna sonora al viaggio negli incantevoli scenari toscani.

Certo, rispetto alle auto moderne è tutto molto più confidenziale, non ci sono avvisi che allarmano il guidatore prima della partenza, è tutto più amichevole, e poi c’è la possibilità di avere il cielo come tetto visto che si apre completamente. Questo è un retaggio di  Pierre-Jules Boulanger, direttore generale Citroën dal 1937 al 1950, che voleva una vettura in cui i contadini potevano entrare ed uscire senza togliersi il cappello.

Cambiare marcia è un’operazione affasciante con la leva del cambio sulla plancia che consente di selezionare i 4 rapporti disponibili. Il resto lo fa il peso, davvero esiguo, solamente 525 kg, e la tenuta di strada che, a dispetto del rollio, è davvero sicura, al punto che siamo riusciti persino a divertirci. Dopo tutto, la 2 CV in questione tocca i 115 km/h, che per l’epoca non erano pochi. Comunque, la sicurezza era garantita dai freni a disco anteriori ventilati, mentre il servosterzo ancora non era contemplato.

Quello che colpisce è l’essenza della 2CV, un’auto che ispira simpatia, spirito di libertà e che può fregiarsi di una linea estremamente originale, soprattutto nella livrea bicolore bordeaux e nera dell’esemplare in questione.

Per la cronaca, c’erano anche delle 2CV uniche, tre nello specifico: la 2CV 6 Transat, la 2CV 6 Country e la 2CV 5 Soleil nata dal disegno del pittore Serge Gevin.

È incredibile come un’auto nata da una premessa così ardita, (doveva trasportare due contadini in maniera confortevole e sicura, costare poco, essere riparabile con i ferri destinati al ripristino del trattore, semplice da condurre su ogni strada e consumare al massimo 4 litri per percorrere 100 km), sia diventata un autentico successo commerciale.

La capote in tela fu un segno del destino, perché se venne apprezzata dagli amanti della libertà, fu ispirata da un principio molto meno poetico, il risparmio dei costi durante la fase di progettazione; lo stesso si può dire del motore boxer, una tipologia di propulsore ripresa dalle moto, capace di consumare poco ma nello stesso tempo di avere vibrazioni ridotte anche rispetto ad un quattro cilindri di allora. Inoltre, grazie al raffreddamento ad aria non c’era bisogno del radiatore e di altri componenti che avrebbero potuto rompersi, a tutto vantaggio dell’economia di gestione.

Anticipatrice di un nuovo modo di costruire le auto, la 2 CV poteva contare anche su un telaio con una struttura simile a quella a nido d’ape utilizzata dai costruttori nei modelli successivi, su tutta l’ingegnosità di Lefebvre e sulla vena stilistica di Bertoni.

Il risultato è ancora oggi affascinante e irresistibile allo stesso tempo, per cui il proprietario della Charleston che ci è stata affidata ci perdonerà se aggiungeremo altri chilometri a quelli percorsi nella sua vita di auto da collezione. Il presente è accattivante, il futuro una sfida da vivere, ma il passato rappresenta tutto ciò che ci ha condotto fino ad oggi, e quindi va onorato, soprattutto se si chiama Citroen 2CV.

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