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Emergenza camionisti in Italia: il 2024 ha segnato il minimo storico di nuove patenti

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 1 lug 2025
Emergenza camionisti in Italia: il 2024 ha segnato il minimo storico di nuove patenti
Solo 20 mila patenti rilasciate nel 2024 contro un fabbisogno dieci volte superiore. Appello alla Camera per una riforma formativa urgente.

Il sistema del trasporto italiano sta vivendo una fase critica senza precedenti, una vera e propria emergenza camionisti. Nel 2024, il numero di nuove patenti professionali rilasciate è drammaticamente basso: solo 20.147 per la patente C, necessaria per il trasporto merci, contro un fabbisogno stimato di oltre 214.000 autisti. Per le patenti D, utili al trasporto di persone, il divario è altrettanto significativo, con appena 5.707 nuove licenze a fronte di una richiesta di 17.000 professionisti. Questi numeri delineano un panorama desolante, che rischia di compromettere la distribuzione delle merci e la mobilità nel Paese.

La startup Brum startup, in collaborazione con diverse associazioni di categoria, ha presentato alla Camera dei Deputati un documento contenente sette proposte chiave per affrontare questa crisi. L’obiettivo è ambizioso: riformare il sistema formativo per renderlo più efficiente, moderno e accessibile, incentivando così i giovani a considerare il settore del trasporto come una carriera dignitosa e stimolante.

Emergenza camionisti, le proposte di Brum

Tra le proposte spiccano alcune misure cruciali. In primo luogo, si punta a un accesso semplificato e uniforme alle professioni del trasporto, eliminando barriere burocratiche che spesso scoraggiano i candidati. Inoltre, si propone di raddoppiare le ore minime obbligatorie per la patente B, portandole da 6 a 12, un passo che migliorerebbe la preparazione pratica dei futuri autisti. Altre misure includono incentivi economici e tirocini per attrarre nuovi istruttori, la riforma della Carta di Qualificazione del Conducente (CQC) e la facilitazione del riconoscimento dei titoli esteri.

Secondo Luca Cozzarini, fondatore under 30 di Brum, “Con regole più semplici, strumenti digitali e percorsi chiari, vogliamo che sempre più giovani vedano in questo settore una possibilità di lavoro dignitosa e ambiziosa“. La startup, che ha già raccolto oltre 4 milioni di euro per digitalizzare l’iter di conseguimento della patente, rappresenta un esempio di innovazione in un settore tradizionalmente statico. Nicolò Martino, Head of Autoscuola di Brum, ha sottolineato come l’Italia sia “fanalino di coda in Europa” per quanto riguarda le ore obbligatorie per l’esame pratico, avvertendo che “senza più istruttori, il sistema rischia di bloccarsi”.

La carenza di istruttori rappresenta un ulteriore problema: dei circa 11.000 attualmente in servizio, il 70% ha superato i 40 anni. Questo dato evidenzia la necessità di un ricambio generazionale, possibile solo attraverso politiche mirate e incentivi adeguati. Gli esperti del settore concordano sul fatto che, senza un intervento immediato, l’intero sistema formativo rischia di collassare, aggravando ulteriormente la crisi.

Ma l’emergenza camionisti non è solo un problema settoriale: le sue ripercussioni si estendono all’intera economia nazionale. La distribuzione delle merci e i servizi di mobilità sono fondamentali per il funzionamento del Paese, e un sistema inefficiente rischia di creare colli di bottiglia insostenibili. Le proposte avanzate puntano a trasformare questa crisi in un’opportunità, sfruttando le nuove tecnologie e adattando il sistema formativo alle esigenze di un mercato del lavoro in rapida evoluzione.

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