In una intervista a un quotidiano coreano, Ratan Tata ha anticipato che è in fase di sviluppo una Nano ibrida. Tutte le ipotesi restano aperte
In una intervista a un quotidiano coreano, Ratan Tata ha anticipato che è in fase di sviluppo una Nano ibrida. Tutte le ipotesi restano aperte
Se dovesse arrivare davvero, per la mobilità low cost sarebbe un bel colpo. Per il momento, le notizie si affidano a una dichiarazione rilasciata ieri da Ratan Tata, il presidente dell’omonima Casa indiana, al Maeil Business Newspaper, quotidiano economico coreano, nella quale è emerso che la Tata ha in cantiere la realizzazione di una versione ibrida della Nano.
Proprio lei, la supereconomica citycar attesa in Europa per il 2011 e regolarmente in vendita in India dallo scorso Giugno. L’anticipazione di Ratan Tata sullo sviluppo di una Nano “low cost and emissions” (la definizione è nostra), tuttavia, fa pensare che per motivi di costi sarà difficile che la Nano ibrida verrà equipaggiata con il sistema “motore a scoppio (o Diesel) – propulsore elettrico alimentato a batterie al litio”.
Al momento si può considerare che la futura citycar indiana a basse emissioni si avvarrà di una tecnologia Start&Stop, oppure un sistema che genera energia elettrica accumulata durante le fasi di frenata.
Quanto alla meccanica, non è ancora stata avanzata alcuna ipotesi. Però è probabile che la Nano ibrida sarebbe equipaggiata con il 600 cc già montato per la low cost destinata al mercato interno.[!BANNER]
Oppure (altra ipotesi) Ratan Tata potrebbe ispirarsi alla Tara, una fabbrica indiana che produce e vende per il mercato nazionale la Titu, una small car elettrica (venduta a un prezzo ancora inferiore alla Nano) equipaggiata da un piccolo motore da 3 kW in grado di garantire un’autonomia di 120 km e una velocità massima di 50 km/h.
Tutto resta aperto alle ipotesi, ma è chiaro che il Costruttore indiano si è sintonizzato sulla frequenza dei grandi marchi. Ed è intenzionato a sfidarli anche sul terreno dell’ecologia.