MotoGP, Ducati: attesa entro domani la sentenza sull’appendice aerodinamica

Francesco Donnici
25 Marzo 2019
ducati-ala

A causa dell’enorme mole di documenti da analizzare la FIM ha rimandato la decisione a questa settimana.

Dopo aver raccolto la deposizione della Ducati e aver ascoltato i quattro team di MotoGP (Suzuki, Honda, Aprilia e KTM) che hanno presentato ricorso contro l’appendice della GP19, la Corte di Appello della FIM ha deciso di rimandare il verdetto tra la giornata di oggi e quella di martedì, comunque in ogni caso prima del GP d’Argentina.

I tre giudici della Corte e i rappresentanti della FIM nel corso di ben sei ore di udienza, hanno ascoltato con attenzione i cinque Costruttori che hanno presentato il ricorso, seguiti dai tecnici e dai vari testimoni. A causa della grande mole di documenti da analizzare, la formulazione del verdetto sta richiedendo molto tempo, anche se qualunque sia il risultato finale, le conseguenze di questa decisione saranno a dir poco epocali.

Il portavoce del ricorso portato avanti dai quattro team è il nuovo amministratore delegato  di Aprilia, Massimo Rivola, forte di un lungo passato in Formula 1, anche se secondo i “rumors”, la Honda avrebbe presentato la documentazione più completa, capace di dimostrare che lo spoiler installato sul forcellone abbia una determinante funzione aerodinamica.

All’attacco della Honda ha risposto direttamente il Dg Ducati, Gigi Dall’Igna, che nel corso di un’intervista rilasciata a Sky ha dichiarato:”Il fatto che Honda abbia messo in discussione le scelte del direttore tecnico mette noi nella condizione di porci il problema se fare un reclamo nei loro confronti – Dell’Igna ha infine concluso formulando accuse pesanti nei confronti alla Casa dell’Ala – Le ali della Honda per noi sono onestamente pericolose e potrebbero essere soggette a deformazioni importanti per i carichi che subiscono e quindi magari svolgere la funzione di appendici mobili vietate dal regolamento.”

Qualsiasi decisione verrà presa dai Giudici dell’FMI, la vittoria di Andrea Dovizioso non subirà modifiche di sorta, mentre d’ora in avanti sarà inevitabile un’applicazione più rigida del regolamento. Il nodo della questione è che secondo la Ducati, l’appendice avrebbe come principale funzione quella di raffreddare lo pneumatico posteriore, mentre l’effetto aerodinamico sarebbe poco rilevante secondo quanto dichiarato la Casa di Borgo Panigale. Se questa motivazione sarà accolta dai giudice, la Ducati avrà dimostrato di aver interpretato il regolamento praticamente al limite, ma senza aver commesso irregolarità.

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