Garelli: il ritorno dello storico marchio sarà all’insegna della mobilità elettrica

Francesco Giorgi
29 Novembre 2018
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Sotto i riflettori di EICMA 2018 ha fatto bella mostra di se la gamma che rilancia Garelli: torna il “Ciclone”, ma a propulsione elettrica; in più, si prepara una lineup di e-bike. Tutti i dettagli.

Al recentissimo Salone della Moto di Milano, la cui edizione 2018 è andata in archivio lo scorso weekend, fra gli stand delle novità di prossimo arrivo nel panorama “due ruote” ha fatto bella mostra di se una interessante “new entry”: il progetto di rilancio del marchio Garelli, storica azienda di Sesto San Giovanni fondata nel 1919 ed ufficialmente chiusa nel 2012 dopo la cessione delle quote di maggioranza di Nuova Garelli SpA da parte della holding di Paolo Berlusconi alla investment company abruzzese AB capital.

L’azienda lombarda, che gli appassionati di competizioni ben conoscono per il proprio palmarès di rilievo nelle piccole cilindrate del Motomondiale (5 titoli iridati Costruttori fra 50 e 125 cc, 6 titoli mondiali Conduttori con Luca Cadalora, Fausto Gresini ed il compianto Angel Nieto, oltre ai Campionati italiani 1923, con Achille Varzi e la storica 350 cc, 1985, 1986, 1987 e 1988), e che negli “anni d’oro” del boom dei ciclomotori, sotto la gestione Agrati, produsse alcuni dei “cinquantini” più venduti di sempre (Gulp, Ciclone, Superciclone, Katia e Vip), si prepara a tornare in produzione, e proprio con il popolarissimo “tubone” Ciclone, del quale un prototipo faceva bella mostra di se all’EICMA 2018. Con una novità di rilievo: anziché il “tradizionale” 50 cc due tempi, a fornirgli l’alimentazione è un motore elettrico.

Il rilancio del marchio va ascritto alla sammarinese Armony, società specializzata nella produzione di biciclette elettriche, la quale ha recentemente siglato con Finsec (Gruppo che detiene il marchio Benelli dal 2006) un contratto di acquisto e possibilità di acquisto finale. Alla guida di Armony ci sono gli imprenditori romagnoli Andrea Casadei e Giacomo Galeazzi, da un quindicennio attivi nel settore e-bike e, fra l’altro, soci con Maurizio Setti, presidente della società calcistica Hellas Verona e titolare della griffe Manila Grace. L’obiettivo dichiarato da Armony è, come accennato, rilanciare l’immagine tutta italiana del marchio Garelli partendo dallo storico Ciclone, qui “riveduto e corretto” a propulsione “zero emission”.

A questo proposito, in un servizio pubblicato nei giorni scorsi dall’edizione riminese del quotidiano Il Resto del Carlino, lo stesso Galeazzi ha specificato, a proposito dei programmi di rilancio per Garelli, di avere “Trattato con Paolo Berlusconi, stipulando un contratto d’affitto che, anche attraverso il versamento di royalty, prevede l’acquisto finale del marchio. In trattativa c’era anche un gruppo asiatico, ma alla fine siamo riusciti ad aggiudicarci l’affare. Le trattative avevano avuto inizio alla fine dello scorso luglio, e siamo potuti arrivare davanti al notaio soltanto a poche ore dall’inizio di EICMA, dove nel nostro stand abbiamo presentato la moto con grande successo”.

Il Garelli Ciclone che debuttò nel 1977 era rispondente in pieno ai dettami del concetto di “tubone” dell’epoca; un primo sostanziale aggiornamento arrivò all’inizio degli anni 80, con l’adozione di parafanghi in materiale plastico, cerchi in lega di alluminio a tre razze sdoppiate, fanale CEV rettangolare e strumentazione aggiornata. Nel 1984, un ulteriore upgrade consistette nell’adozione delle “frecce” laerali, del freno a disco anteriore, di una nuova marcherina plastica che inglobava il faro, un miscelatore automatico e una variane raffreddata a liquido a circolazione naturale: quest’ultima rimase in produzione fino al 1988.

Il “nuovo Ciclone”, nello specifico, indica Galeazzi, viene riproposto “In quattro versioni, compreso il modello ‘vintage’, mantenendo il medesimo telaio ma con elementi ‘futuristi’, motore elettrico, batteria al litio, non inquinante ed esente dal ‘bollo’, assicurazione al 50% ed utilizzabile anche nelle ZTL”. Il progetto prevede l’esecuzione in Cina degli “Stampi del telaio in alluminio e dei cerchi”, l’equipaggiamento con un motore elettrico Bosch e batterie Samsung; “Tutti gli altri componenti, nonché engineering e sviluppo, sono italiani. Il primo assemblaggio avviene in Cina, dal prossimo marzo opereremo in Italia: stiamo scegliendo una sede, fra Veneto ed Emilia Romagna”.

Riguardo ai piani industriali, il rilancio di Garelli prevede, oltre al “nuovo Ciclone” elettrico (autonomia dichiarata: fino a 120 km, e da 3 a 4 ore necessarie per la ricarica della batteria), lo sviluppo di una lineup di e-bike (anch’essa svelata in anteprima ad EICMA 2018) che comprenderà modelli Mtb, Trekking e City bike, tutte mosse da unità elettriche Bosch oppure della italiana OLI.

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