Dongfeng sbarca in Italia con Box, Voyah e Mhero: sfida elettrica ai big
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_3650713.jpg)
Il vento dell’Est soffia deciso sull’automotive italiano: Dongfeng entra in scena con un piano d’attacco che punta dritto al cuore del mercato. Tre modelli, tre anime, un unico filo conduttore: prezzi da “presa al volo”, tecnologia da far impallidire i concorrenti e una strategia commerciale che non lascia nulla al caso. Non si tratta solo di un nuovo marchio, ma di una vera e propria dichiarazione d’intenti che mira a ridefinire le regole del gioco. Sotto i riflettori c’è la citycar Dongfeng Box, pronta a sgomitare tra le regine delle elettriche, affiancata dal SUV premium Voyah e dal fuoristrada Mhero che promette di dare filo da torcere ai mostri sacri dell’off-road.
La Dongfeng Box è il jolly che il costruttore cinese cala sul tavolo italiano: compatta ma tutt’altro che timida, con i suoi 4,02 metri di lunghezza si muove agile nel traffico urbano senza rinunciare a uno spazio interno sorprendente. Il bagagliaio da 326 litri e un prezzo di partenza che fa drizzare le orecchie – 21.500 euro, che in fase di lancio scende a 19.900 euro – sono solo l’antipasto. Se si considerano gli incentivi statali, la cifra può crollare fino a 8.900 euro, una soglia che la posiziona tra le elettriche più accessibili oggi in circolazione. Un colpo basso alla concorrenza, che potrebbe rimescolare le carte anche per chi guarda alle soluzioni entry-level.
Due le anime della elettrica compatta: la Style Edition, spinta da un motore da 70 kW (95 CV) alimentato da una batteria da 32,6 kWh per un’autonomia dichiarata di 230 km, e la Premium Edition, che alza l’asticella con una batteria da 43,9 kWh e 310 km di percorrenza. Qui la dotazione si fa ricca: sedili elettrici riscaldati, cerchi da 17 pollici e telecamere a 360 gradi, per una guida all’insegna del comfort e della sicurezza. Da segnalare la presenza di ben 11 funzioni ADAS, vero asso nella manica per chi non vuole rinunciare a nulla in termini di assistenza alla guida. Entrambe le versioni supportano la ricarica rapida in corrente continua fino a 77 kW, una caratteristica che fa la differenza nei ritmi frenetici della vita moderna.
Il debutto al Salone dell’Auto di Torino ha messo in luce le prime impressioni di guida: la Dongfeng Box si fa apprezzare per la brillantezza delle prestazioni, ma non manca qualche spigolo da limare, come lo sterzo dal ritorno lento e un assetto un po’ rigido sui fondi sconnessi. Il sistema di infotainment, affidato a un display centrale da 12,3 pollici, consente di gestire numerose funzioni – inclusa la frenata rigenerativa – con aggiornamenti software disponibili da remoto, a conferma di una vocazione tecnologica di alto profilo.
Accanto alla piccola del gruppo, Voyah si presenta come l’alternativa per chi cerca lusso e innovazione, con un occhio di riguardo alle esigenze di una clientela sempre più esigente. Il SUV premium si inserisce in un segmento già affollato, ma punta a distinguersi con una dotazione da vera ammiraglia e soluzioni di connettività all’avanguardia. Sul fronte opposto, Mhero sfida apertamente i grandi nomi dell’off-road, strizzando l’occhio a chi non teme di sporcarsi le mani e vuole il massimo anche lontano dall’asfalto.
La strategia di Dongfeng non si ferma ai prodotti: il piano prevede di arrivare a ben 21 modelli globali entro il 2026 e di raggiungere quota 80.000 unità vendute all’anno in Europa. In Italia, il timone è saldamente nelle mani di Massimiliano Alesi, impegnato nella costruzione di una rete di concessionari capillare. Ad oggi sono già 40 i punti vendita attivi, con l’obiettivo di arrivare a 150 entro la fine dell’anno, un ritmo che testimonia la determinazione del marchio nel presidiare il territorio.
Un segnale importante arriva anche dal nuovo magazzino ricambi di Tortona, un tassello fondamentale per garantire un servizio post-vendita all’altezza delle aspettative europee. La fiducia del cliente si costruisce anche (e soprattutto) su una rete di assistenza pronta e affidabile, e su questo fronte Dongfeng non sembra voler lasciare nulla al caso.
All’orizzonte si staglia però la questione dei dazi: una variabile che potrebbe cambiare le regole del gioco da un giorno all’altro. Per questo, l’azienda sta valutando seriamente la possibilità di avviare una produzione locale in Europa, una mossa che richiederebbe investimenti ingenti ma offrirebbe vantaggi logistici e commerciali di lungo periodo. In uno scenario così dinamico, la capacità di adattarsi e anticipare le mosse della concorrenza sarà decisiva.
Il mercato italiano, si sa, non fa sconti: qui la qualità si misura al millimetro e la competizione è feroce, specie nei segmenti premium dove Voyah vuole giocare da protagonista. Il successo di Dongfeng dipenderà dalla capacità di convincere gli automobilisti non solo con prezzi accattivanti, ma anche con una proposta tecnologica solida, servizi post-vendita efficienti e un’attenzione costante alle esigenze di un pubblico sempre più evoluto.
Se vuoi aggiornamenti su Auto elettriche inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_3650711-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/09/BayviewTeslaChargingInGarage2-edited.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_3650618-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/09/wp_drafter_3650615-scaled.jpg)