Cosa stai cercando?
Cerca

Dodge cancella il Banshee: addio al sogno muscle car elettrica

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 1 ott 2025
Dodge cancella il Banshee: addio al sogno muscle car elettrica
La cancellazione del Charger Daytona SRT Banshee cambia i piani Dodge: Scat Pack resta l'elettrica di punta, SRT vacilla e il V8 Hemi potrebbe tornare.

In un settore in continua evoluzione come quello dell’automotive, le strategie cambiano rapidamente, spesso sorprendendo appassionati e addetti ai lavori. La recente decisione di Dodge di abbandonare il progetto Charger Daytona SRT Banshee rappresenta un vero e proprio scossone nel panorama delle muscle car a zero emissioni. L’epilogo, che solo fino a pochi mesi fa sembrava impensabile, apre nuovi scenari e fa riflettere su quanto sia complesso il percorso verso l’elettrificazione nel segmento delle auto ad alte prestazioni.

Il progetto Charger Daytona SRT Banshee era stato presentato come la punta di diamante della rivoluzione elettrica di casa Dodge: una muscle car da oltre 800 volt, capace di offrire prestazioni monstre grazie a una sofisticata architettura tri motore. Numeri da capogiro e promesse di un’esperienza di guida senza precedenti, che avrebbero dovuto ridefinire i canoni delle vetture ad alte prestazioni a batteria. Eppure, nonostante l’hype e le aspettative, il progetto è stato ufficialmente cancellato, lasciando un vuoto importante tra gli appassionati del marchio e non solo.

A sopravvivere, almeno per ora, è il più “terreno” Charger Daytona Scat Pack elettrico, che resta in gamma con i suoi 670 CV e una doppia motorizzazione a batteria. Il Scat Pack non delude in termini di prestazioni: l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,3 secondi e la batteria a 400 volt in grado di ricaricarsi fino a 183 kW lo rendono comunque un prodotto di assoluto rilievo. Tuttavia, il passo indietro rispetto all’ambizioso Banshee segna una chiara revisione delle strategie di Dodge in materia di elettrico, specie nel segmento delle muscle car.

Il contesto di mercato, d’altronde, parla chiaro: negli Stati Uniti, la domanda per le muscle car elettriche ad alte prestazioni rimane ancora tiepida. La cancellazione del Charger Daytona SRT Banshee e il rinvio a tempo indeterminato della variante Charger Daytona R/T da 496 CV sono segnali inequivocabili di una fase di stallo. Nonostante le tecnologie all’avanguardia – dal sistema a 800 volt per ricariche ultrarapide fino alla sofisticata architettura tri motore – la realtà dei numeri impone prudenza e una revisione delle priorità.

Non meno interessante è la possibilità di un ritorno alle origini per il marchio americano. Il CEO Matt McAleer, infatti, ha recentemente lasciato intendere che la nuova generazione di Charger potrebbe vedere la reintroduzione del mitico V8 Hemi, magari anche nella leggendaria configurazione Hellcat. Il propulsore V8 sovralimentato da 6.2 litri, attualmente riservato alla Durango, potrebbe quindi tornare a ruggire sotto il cofano delle muscle car SRT, offrendo ai puristi quell’esperienza di guida “old school” che negli ultimi anni sembrava destinata a scomparire.

Sul fronte delle novità, Dodge non chiude comunque la porta all’innovazione. Per il 2026, infatti, si sta valutando il lancio di una versione a quattro porte del Daytona Scat Pack elettrico, con l’obiettivo di offrire un prodotto più versatile e in linea con le esigenze di una clientela sempre più attenta alla praticità, senza rinunciare alle prestazioni che da sempre contraddistinguono il marchio.

Le reazioni a questa svolta non si sono fatte attendere. Da un lato, i tradizionalisti esultano all’idea di un ritorno del V8 Hemi e del sound inconfondibile delle muscle car a benzina. Dall’altro, i sostenitori della transizione elettrica non nascondono la delusione per l’abbandono di un progetto – quello del Charger Daytona SRT Banshee – che avrebbe potuto segnare un punto di svolta nella storia delle muscle car a batteria. Un dualismo che riflette perfettamente il momento di incertezza che vive il settore, sospeso tra passato e futuro.

Gli analisti del comparto automotive leggono questa scelta come una mossa di cautela, un modo per limitare i rischi legati a investimenti ingenti in un segmento ancora in fase di rodaggio. Il futuro del brand SRT, storicamente sinonimo di prestazioni estreme e motori endotermici, resta ora in bilico. Dodge si trova di fronte a una sfida cruciale: trovare il giusto equilibrio tra la gloriosa tradizione dei propulsori termici e l’innovazione rappresentata dall’elettrico, senza perdere di vista le esigenze di un mercato in rapida trasformazione.

 

Se vuoi aggiornamenti su Auto elettriche inserisci la tua email nel box qui sotto:

Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare