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Deejay istiga a bere e correre: condannato

Di Andrea Tomelleri
Pubblicato il 19 lug 2010
Deejay istiga a bere e correre: condannato
Un Deejay trentino è stato condannato dalla Cassazione per aver istigato a comportamenti di guida pericolosi i giovani

Un Deejay trentino è stato condannato dalla Cassazione per aver istigato a comportamenti di guida pericolosi i giovani

Una sentenza della cassazione ha confermato la condanna inflitta ad un Dj di Trento per aver più volte invitato il pubblico a “guidare senza cinture“, a “correre in auto” nonché a “bere per divertirsi“. Ad aggravare la posizione dell’uomo c’era il fatto che quelle frasi fossero state trasmesse anche in diretta radiofonica.

Dj Vincenzo, questo il nome d’arte del disc jockey, è stato condannato alla pena sospesa di 4 mesi di carcere per “istigazione alla disobbedienza delle leggi sulla sicurezza e ordine pubblico”. La Prima Sezione Penale della Cassazione, con la sentenza 26843, ha respinto quindi il ricorso presentato dal Dj, il quale sosteneva che i messaggi erano “pronunciati in un contesto ludico e scherzoso” e che gli illeciti non erano riferibili alle leggi sull’ordine pubblico, la cui violazione costituisce reato.[!BANNER]

Le motivazioni della Cassazione sono riconducibili al fatto che “guidare senza cintura e a maggior ragione ubriachi sono condotte che pongono fortemente in pericolo la sicurezza dei consociati in senso generalizzato, e vanno ricomprese nel concetto di ordine pubblico”.

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