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Dazi di Trump colpiscono Mattel: il futuro delle Hot Wheels a rischio

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 16 mag 2025
Dazi di Trump colpiscono Mattel: il futuro delle Hot Wheels a rischio
Donald Trump minaccia dazi al 100% sui giocattoli Mattel, mettendo a rischio il futuro delle Hot Wheels e il settore globale dei giocattoli

La politica commerciale di Donald Trump torna al centro dell’attenzione con una mossa che potrebbe scuotere il settore dei giocattoli. L’ex presidente ha annunciato l’intenzione di imporre dazi Mattel al 100%, prendendo di mira la produzione estera dei celebri modellini Hot Wheels. Questa decisione potrebbe trasformarsi in un terremoto per i collezionisti e gli appassionati, ma anche per l’intera filiera della produzione giocattoli.

La guerra commerciale

La controversia nasce dalla scelta di Mattel di delocalizzare parte della produzione fuori dalla Cina per aggirare i dazi statunitensi, senza però riportare le fabbriche negli Stati Uniti. Per Trump, questa strategia rappresenta una sfida diretta alla sua politica di rilancio industriale nazionale. “Non venderanno un solo giocattolo negli Stati Uniti,” ha dichiarato, lanciando un messaggio chiaro a tutte le aziende che preferiscono mantenere la produzione all’estero piuttosto che investire sul suolo americano.

Gli effetti di questa guerra commerciale potrebbero essere devastanti per il marchio Hot Wheels, un’icona della cultura pop americana e simbolo di innovazione nel mondo automobilistico in miniatura. Modellini amati come il Polestar TRX o le nuove Ferrari, recentemente reintrodotte nel catalogo, rischiano aumenti di prezzo significativi, dovuti alla necessità di compensare i costi aggiuntivi dei dazi. Questa pressione potrebbe riflettersi negativamente anche sulla fidelizzazione dei consumatori e sul mercato globale dei collezionisti.

Modello di business in Cina

Il modello di business di Mattel, che combina progettazione americana e produzione in paesi con manodopera a basso costo, è messo seriamente in discussione. Dazi così elevati obbligherebbero l’azienda a rivedere completamente la sua catena produttiva, con conseguenze potenzialmente disastrose per i prezzi al dettaglio e la competitività del marchio.

Questa disputa solleva interrogativi più ampi sull’equilibrio tra globalizzazione e politiche protezionistiche. Da un lato, le aziende cercano di ottimizzare i costi sfruttando le economie globali; dall’altro, politiche come quelle di Trump mirano a riportare la produzione all’interno dei confini nazionali. Questa tensione rischia di polarizzare ulteriormente il dibattito sul futuro degli scambi commerciali internazionali.

Per i milioni di collezionisti di Hot Wheels, il timore è che i loro modellini preferiti diventino vittime collaterali di questa battaglia economica. Mentre le parti coinvolte cercano una soluzione, il settore automobilistico in miniatura osserva con apprensione, consapevole che il risultato di questa disputa potrebbe ridefinire le dinamiche del mercato per gli anni a venire.

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