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Il Tesla Cybertruck finisce sotto tiro: la US Air Force lo userà come bersaglio

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 8 ago 2025
Il Tesla Cybertruck finisce sotto tiro: la US Air Force lo userà come bersaglio
La US Air Force compra due Tesla Cybertruck da usare come bersagli per missili: il pickup elettrico finisce sotto tiro per testare le armi di precisione.

Nel mondo dell’automotive, dove le sorprese sono sempre dietro l’angolo, c’è una notizia che sta facendo il giro delle redazioni specializzate e degli appassionati di tecnologia: il Tesla Cybertruck è finito nel mirino, letteralmente, dell’esercito americano. Ma attenzione, non si tratta di una nuova partnership per veicoli militari o di una missione segreta a stelle e strisce: la US Air Force ha infatti deciso di acquistare due esemplari del celebre pickup elettrico di Elon Musk, non per impiegarli nelle proprie fila, ma per destinarli a un destino decisamente meno glorioso. Questi veicoli saranno utilizzati come bersagli nei test militari di armi di precisione presso il leggendario White Sands Missile Range nel deserto del New Mexico, uno dei poligoni più iconici della difesa americana.

Quella che potrebbe sembrare una boutade degna di una trovata pubblicitaria, in realtà, è il risultato di una scelta ponderata. Nei documenti ufficiali diffusi dall’Air Force Test Center, si parla di una richiesta per ben 33 veicoli di varie tipologie da impiegare nei test, ma è solo per il modello di Elon Musk che viene specificata con chiarezza la marca: Tesla Cybertruck. Una decisione che non nasce dal caso, ma da una valutazione precisa. Secondo quanto trapelato, i vertici militari americani ritengono che “nel teatro operativo, è probabile che il tipo di veicoli utilizzati dal nemico possa includere i Tesla Cybertruck”, una frase che la dice lunga su quanto sia percepita la robustezza e la resistenza di questo veicolo anche in ambito bellico.

Del resto, la fama di “indistruttibile” del pickup elettrico di casa Tesla non è certo un mistero. Fin dalla sua presentazione, Elon Musk ha costruito un’aura quasi mitologica attorno al Cybertruck, parlando di capacità di “sopravvivere all’apocalisse” e di resistenza a impatti di ogni tipo. Una reputazione alimentata da test di resistenza spettacolari e da una carrozzeria in acciaio inossidabile, che ha fatto sognare gli amanti della tecnologia e della sicurezza su quattro ruote. Tuttavia, non sono mancati i test indipendenti che hanno sollevato qualche dubbio sulla reale invulnerabilità del mezzo, ma ciò non ha scalfito l’immaginario collettivo.

E proprio questa percezione di invincibilità ha attirato l’attenzione della US Air Force, preoccupata dal fatto che, in uno scenario di conflitto, anche i nemici potrebbero affidarsi a veicoli tanto resistenti quanto difficili da neutralizzare. Un timore non del tutto infondato, visto che recentemente il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha mostrato pubblicamente alcuni Cybertruck modificati e armati, utilizzati – secondo quanto riferito – nelle zone di conflitto ucraino. Una dimostrazione di forza che non è passata inosservata ai vertici della difesa americana, che hanno subito colto la palla al balzo per testare l’efficacia delle proprie armi di precisione contro un veicolo ormai divenuto simbolo di resistenza.

La scelta di impiegare il Tesla Cybertruck come bersaglio nei test militari del White Sands Missile Range non è solo un atto tecnico, ma anche un messaggio chiaro: la tecnologia, per quanto avanzata, può essere messa alla prova e, se necessario, superata. È l’ennesima dimostrazione di come le innovazioni nate per la mobilità civile possano trovare impieghi imprevisti e, talvolta, persino paradossali nel mondo della difesa. Un ribaltamento di prospettiva che fa riflettere su quanto sia sottile il confine tra la ricerca di sicurezza e l’esigenza di difendersi dalle stesse innovazioni che si sono contribuite a creare.

Per Elon Musk e per la sua creatura a quattro ruote, questa inaspettata commessa governativa rappresenta un piccolo, ma significativo, sospiro di sollievo in un periodo tutt’altro che facile. Il pickup elettrico della casa di Palo Alto, infatti, non ha finora rispettato le aspettative di vendita, con una produzione che si è fermata a circa 20.000 unità annue, ben lontano dall’obiettivo iniziale di 500.000 fissato dallo stesso Musk. Un dato che sottolinea come, anche per i prodotti più innovativi e discussi, il mercato possa riservare sorprese amare.

Eppure, c’è un’ironia di fondo che non sfugge agli osservatori più attenti: il Tesla Cybertruck, nato come emblema di innovazione, forza e resistenza, si trova ora a essere il bersaglio delle stesse armi di precisione che avrebbe dovuto sfidare. Un destino che fa sorridere e riflettere, perché dimostra come le tecnologie più avanzate possano, a volte, diventare esse stesse oggetto di sperimentazione, test e, perché no, di una nuova narrazione che va ben oltre il semplice concetto di mobilità. In fondo, nel settore automotive come nella difesa, ciò che oggi sembra inattaccabile può domani diventare il banco di prova per qualcosa di ancora più rivoluzionario.

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