CX-6e in arrivo: la Mazda elettrica che punta all’Europa nel 2026 ora in Cina come EZ-60
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Nel panorama in costante evoluzione della mobilità sostenibile, la Mazda alza l’asticella con una proposta che non lascia spazio a compromessi: la nuova EZ-60, un suv elettrico di medie dimensioni che promette di ridefinire il concetto di autonomia e tecnologia per la categoria. Presentata ufficialmente il 26 settembre 2025 per il mercato cinese, questa novità nasce dalla sinergia con Changan e segna un passo deciso verso una strategia globale, con l’arrivo previsto in Europa e altri mercati sotto il nome di CX-6e a partire dal 2026. Un debutto che non passa inosservato, sia per i numeri che per le soluzioni tecniche adottate, in un segmento sempre più affollato e competitivo.
L’impatto visivo della EZ-60 è quello che ci si aspetta da un prodotto Mazda: linee pulite, proporzioni generose e dettagli che strizzano l’occhio all’identità stilistica del marchio, pur reinterpretandola in chiave elettrica. La griglia frontale chiusa, impreziosita dall’emblema illuminato, si sposa con gruppi ottici a sviluppo sdoppiato e luci diurne sottili, mentre i cerchi in lega da 19 pollici – con possibilità di upgrade a 21 per i più esigenti – danno il giusto tocco di sportività. Non mancano nuove tinte esclusive come Nebula Purple e Sky Blue, che sottolineano la volontà di distinguersi.
Ma è soprattutto sotto il cofano – e all’interno dell’abitacolo – che la EZ-60 mette in campo le sue carte migliori. La gamma si articola in sei allestimenti, con prezzi che spaziano da 119.900 a 160.900 yuan, distribuiti tra tre versioni completamente elettriche e tre dotate di range extender. La variante full electric è equipaggiata con un motore da 190 kW e una batteria al litio ferro fosfato da 77,94 kWh, capace di garantire – almeno secondo il ciclo autonomia CLTC – ben 600 km di percorrenza. Un dato che, seppur da prendere con le dovute cautele rispetto agli standard europei WLTP, posiziona il SUV tra i più performanti della categoria. Per chi invece non vuole rinunciare alla flessibilità, la versione range extender abbina un motore a benzina 1.5 litri a una batteria più compatta da 31,73 kWh, sufficiente a percorrere fino a 200 km in modalità puramente elettrica: una soluzione intelligente per chi vive la transizione verso l’elettrico con qualche riserva sulle infrastrutture di ricarica.
All’interno, la EZ-60 compie un vero e proprio salto generazionale. La plancia è dominata da un display flottante 5K da oltre 26 pollici, gestito da un processore di bordo a 4 nanometri, che proietta l’esperienza digitale su livelli finora riservati ai segmenti premium. Non manca un head-up display AR da 50 pollici, con possibilità di upgrade a una versione 3D da 100 pollici, per un’esperienza di guida immersiva e sempre più sicura. I sedili anteriori, veri e propri troni a gravità zero, offrono riscaldamento, ventilazione e funzione massaggio, mentre l’impianto audio premium da 23 altoparlanti compatibile con Dolby Atmos regala un sound di altissimo livello, capace di trasformare ogni viaggio in un’esperienza sensoriale.
Sul fronte della sicurezza e della guida assistita, la EZ-60 non fa sconti: la dotazione di tecnologie di livello 2 comprende cruise control adattivo, mantenimento di corsia, navigazione assistita sia in città che in autostrada e parcheggio automatizzato, grazie a una sofisticata architettura di sensori radar e telecamere. Un pacchetto che conferma la volontà di Mazda di porsi come riferimento anche sul piano della sicurezza attiva.
La strategia commerciale è chiara e ambiziosa: conquistare innanzitutto il mercato domestico cinese, sfruttando la partnership con Changan per ottimizzare i costi e massimizzare l’efficienza produttiva, per poi esportare il modello come CX-6e sui mercati internazionali. Un approccio che mira a sfruttare le economie di scala e la rapidità di sviluppo che solo una collaborazione tra costruttori può garantire, in un momento in cui la corsa all’elettrificazione non lascia spazio a tentennamenti.
Resta da vedere come i dati di autonomia CLTC si tradurranno nell’uso quotidiano e quale sarà la risposta del pubblico alla scelta delle batterie LFP, più stabili ma con una densità energetica inferiore rispetto alle più costose NMC. Ma una cosa è certa: la EZ-60 rappresenta per Mazda un banco di prova cruciale nella transizione verso l’elettrico, e il suo successo potrebbe diventare il manifesto di una nuova stagione di collaborazioni tecnologiche tra Oriente e Occidente, in grado di accelerare l’innovazione e rendere il suv elettrico un protagonista indiscusso del futuro della mobilità.
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