L’idea è partita da un Ispettore capo della Polizia stradale di Rimini. Obiettivi: un più veloce riconoscimento dei veicoli per contrastare i furti
L’idea è partita da un Ispettore capo della Polizia stradale di Rimini. Obiettivi: un più veloce riconoscimento dei veicoli per contrastare i furti
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Una banca dati per l’identificazione dei veicoli: un sogno possibile. Anzi, una realtà, con il VIS (Vehicle Information System). Con questo servizio, infatti, sarà possibile conoscere, in qualsiasi momento, la “posizione” di qualunque tipo di veicolo (auto, moto, autocarro, ciclomotore, rimorchio, ecc.) in base ai suoi dati identificativi visibili, ovvero il numero di telaio e la matricola del motore (classificati dagli anni ’50 con il sistema VIN, Vehicle Identification Number).
L’iniziativa, partita nei giorni scorsi, è realizzata dall’ASAPS, l’Associazione Sostenitori amici della Polizia Stradale, grazie ad una idea di Raffaele Chianca, Ispettore capo in servizio alla sezione di Rimini della Polizia stradale, che coordina, in forma volontaria, un gruppo di lavoro di cinque collaboratori, agenti di differenti sezioni territoriali della Polizia stradale e Municipale.
VIS è una banca dati “open source”, realizzata in collaborazione con World’s Vehicle Documents. L’utilità di VIS, che supporta la banca dati “cartacea” già esistente da tempo, è fuori discussione quando sorgono dei dubbi su come e dove controllare i dati di un veicolo se questo viene ritrovato senza le targhe, incendiato, recuperato dopo essere caduto in acqua. Oppure, per contrastare il furto e il riciclaggio dei veicoli.
La web page di VIS è composta da due sezioni. Una , generale, che contiene i recapiti delle principali Case automobilistiche mondiali (indirizzo, sito Internet, numeri di telefono). La seconda, consultabile solo dagli operatori di polizia che si sono registrati al sito, contiene i numeri di telaio e sei immagini per ciascuno dei veicoli archiviati.