Novità in materia di tassa di proprietà: la Commissione Trasporti europea ha approvato una proposta relativa all’attribuzione di un “bollo” che tenga conto di quanto si usa l’automezzo e, quindi, anche in base al relativo inquinamento.
L’Europa raggiungerà, nel futuro, un sistema di pagamento della tassa di proprietà non più riferito esclusivamente al fatto di possedere “materialmente” un veicolo, ma sulla base del chilometraggio? Lo vedremo nei prossimi anni. È quanto emerso, nelle scorse ore, dalla discussione alla Commissione Trasporti del Parlamento europeo in cui, fra gli altri, è stata affrontata, approvandola, la questione relativa al “telepedaggio” (EETS-European Electronic Toll Service, in italiano SET-Servizio Europeo di Telepedaggio), o pagamento telematico delle tratte autostradali.
Nel dettaglio, la Commissione Trasporti UE ha approvato alcune proposte in materia di tassa di proprietà: un “euro-bollo” che, per autovetture, veicoli commerciali e automezzi pesanti, prevede – a cura dei singoli Paesi dell’Unione Europea – l’applicazione di una modalità di calcolo dell’importo da versare per la proprietà del veicolo sulla base di due maxi-parametri: il chilometraggio effettuato dal mezzo e l’inquinamento relativo. Ovviamente, ciò sarà possibile da calcolare soltanto dopo che a bordo delle autovetture sia presente una “scatola nera” che registra i km percorsi dal veicolo (peraltro, una delle proposte avanzate nei giorni scorsi dagli stessi rappresentanti UE per i Trasporti in merito ad un concreto sviluppo dei sistemi di bordo finalizzati alla sicurezza e ad una nuova definizione degli standard di circolazione dei veicoli). Su questa base, il principio sarebbe quanto, da lungo tempo, milioni di automobilisti auspicano: vantaggi per il portafoglio a chi usa il proprio veicolo in maniera meno frequente, e per converso pagherebbe di più chi si metta alla guida per ragioni professionali.
A questo punto, la palla passa al Consiglio UE per la discussione della proposta approvata dalla Commissione Trasporti e la stesura di un documento che, a sua volta, verrà sottoposto all’esame dell’Assemblea del Parlamento europeo. In caso di parere positivo, la “euro-vignetta” potrebbe entrare in vigore dal 2023 (veicoli commerciali oltre 24 quintali e automezzi pesanti) e dal 2026 per le autovetture.