Materali di risulta conseguenti alla demolizione delle storiche tribune interrati in una enorme voragine adiacente all’”Autodromo dei romani”. Ad insospettire i finanzieri, una improvvisa “collina” che prima non c’era.
Una “collina dei rifiuti” è stata scoperta all’interno del circuito di Vallelunga, l’”Autodromo dei romani” a Campagnano: è il risultato della “Operazione Black Hole”, in seguito alla quale il nucleo della Guardia di Finanza di Civita Castellana (Viterbo) che ha operato insieme ai militari del 1. Gruppo Roma su delega della Procura della Repubblica di Tivoli, ha rinvenuto una “voragine” riempita con materiali di risulta e provveduto al sequestro di un’area di 15.000 metri quadri.
A destare l’attenzione dei finanzieri, dopo avere notato un intenso viavai di mezzi da cantiere che riversavano notevoli quantità di materiale edilizo in una cavità, è stata una “collina” artificiale, ben visibile dalle strade di accesso all’Autodromo “Piero Taruffi”: una montagnetta che, in passato, non c’era mai stata. Ed ecco la scoperta: per diversi mesi, un “cratere” di circa 7.000 metri quadri era stato interamente riempito con i materiali che provenivano dagli interventi di ristrutturazione del complesso di Vallelunga, recentemente al centro di un vasto progetto di riqualificazione. Nello specifico, le tribune erano state demolite: al posto degli storici spalti, è stato edificato un nuovo impianto. I materiali di risulta, sarebbero stati immessi in una porzione di terreno adiacente. Dati alla mano, si tratta di circa 65.000 tonnellate di rifiuti speciali, fra cemento, ferro, materiali plastici e asfalto, smaltiti dunque in maniera illecita.
Ciò che risultava da questo continuo interramento di materali, oltre che dal terreno asportato per lo scavo della enorme voragine e quindi impiegato per depositarvi altro materiale, è balzato agli occhi dei finanzieri, insospettiti dall’improvvisa “collina”.