Mercedes-Benz: 130 anni fa la prima automobile della storia

Francesco Giorgi
29 Gennaio 2016
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Mercedes-Benz: 130 anni fa la prima automobile della storia

Il 29 gennaio 1886 Karl Benz presentò il brevetto della prima autovettura mai costruita. Ma fu sua moglie a costruirne la fama.

Il 29 gennaio 1886 Karl Benz presentò il brevetto della prima autovettura mai costruita. Ma fu sua moglie a costruirne la fama.

L’automotive ha una precisa data di nascita, e un padre fondatore. Tutto va fatto risalire al 29 gennaio 1886, e al brevetto “DRP 37435“, che l’ingegnere tedesco Karl Benz presentò alla sede di Berlino dell’Ufficio Brevetti dell’allora Impero germanico. Si trattò della registrazione della Patent Motorwagen che, oggi, viene riconosciuta in tutto il mondo come la prima autentica automobile costruita nella storia della mobilità.

L’importante e storico anniversario viene celebrato, in queste ore, dal Gruppo Daimler-Benz, che tiene a precisare come la “Patent Motorwagen” sia esposta al Museo Mercedes di Stoccarda, nelle cui sale fra l’altro viene custodita la carrozza a motore che Gottlieb Daimler realizzò nello stesso 1886.

La Patent Motorwagen di Karl Benz venne realizzata nel 1885, e oggi fa parte del patrimonio documentario mondiale Unesco: una appartenenza che condivide, fra gli altri, con la Bibbia di Gutenberg, la Magna Charta e la Messa in Si Minore di Johann Sebastian Bach.

“Cuore” della vettura, un motore a un Cilindro orizzontale, che nel primissimo esemplare aveva una cilindrata di 577 cc e una potenza di ¾ di CV a 400 giri/min, e in una successiva evoluzione datata 1887 venne aumentato nella cubatura a 954 cc per una potenza massima di 0,9 CV e un cambio a scatola planetaria a due rapporti. L’accensione elettrica era assicurata da una pila al bicromato di potassio – che andava sostituita ogni 10 km – e un ruttore con bobina e candela. La struttura della Patent Motorwagen è formata da un telaio in tubi di acciaio; le sospensioni sono a balestra, le ruote sono a raggi metallici. I freni, direttamente derivati nella concezione da quelli delle carrozze a cavalli, sono a tamponi in cuoio, la trasmissione è a cinghia e catene (rispettivamente dal motore all’albero di rinvio e da quest’ultimo alle ruote).

Gli esemplari successivi della “Patent Motorwagen“, che venne costruita fino al 1894 per essere sostituita dalla “Benz Velo“, furono equipaggiati con motori da 1.045 cc (1,5 CV a 500 giri/min) e 1.660 CC (2,5 – 3 CV a 500 giri/min) e trasmissione a cinghie e pulegge che sostituì il precedente cambio planetario.

La modernità della Patent Motorwagen, considerata con gli occhi di oggi, sta anche nelle modalità con le quali la prima automobile della storia venne presentata. In linea generale non ci sono grandi differenze rispetto alle première attuali: anche la vettura di Karl Benz, come ancora adesso le novità vengono esposte nelle più importanti rassegne dell’automobile, fu illustrata al pubblico, con una dimostrazione pratica che avvenne a Mannheim – allora sede dell’azienda di Karl Benz – lungo la Ringstrasse: l’episodio porta la data del 3 luglio 1886. Fra le curiosità che ancora oggi vengono ricordate di quel lontano evento, pietra miliare nel concetto di mobilità privata per come lo intendiamo oggi, il fatto che la “Patent Motorwagen” non disponesse di un vero e proprio serbatoio per il carburante (ligroina, o etere di petrolio, un combustibile equiparabile a una sorta di “benzina leggera”, che a quei tempi era reperibile esclusivamente in farmacia). Il ruolo di “distributore umano” fu in quella occasione affidato a uno dei figli dello stesso Karl Benz, Eugen, che seguì a piedi la vettura per rifornirne il carburatore man mano che l’automobile restava “a secco” durante il giro dimostrativo.

La grande popolarità, per la “Patent Motorwagen”, arrivò due anni dopo il vernissage: nel 1888, la vettura, giunta alla sua terza serie, venne guidata da Bertha, moglie di Karl Benz, in una promenade da Mannheim a Pforzheim e ritorno: insieme ai figli Eugen e Richard, e senza che il marito ne fosse a conoscenza, condusse la vettura lungo il tragitto di quasi 90 km. Un exploit che suscitò scalpore, e fece immediatamente il giro del Paese: fino ad allora, il brevetto di Karl Benz aveva riscosso un tiepido successo, tanto che lo stesso ingegnere, sconfortato, aveva sulle prime deciso di non portare più avanti lo sviluppo di eventuali versioni successive della vettura.

Si deve dunque all’ingegno di Karl Benz (che, va detto, sviluppò in termini pratici, e ulteriormente affinati, l’invenzione dei “nostri” Barsanti e Matteucci sul motore a gas) e soprattutto alla determinazione di una donna – la moglie – il primo capitolo nell’impiego su strada dei motori a scoppio. Una trentina di anni dopo Gabriele D’Annunzio sentenziò che “l’automobile è donna”…

Benz Patent Motorwagen 1886: la prima automobile della storia

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