Mercedes-Benz Classe C: un’evoluzione lunga 30 anni

Luca Gastaldi
19 Novembre 2013
38 Foto
Mercedes-Benz Classe C: un'evoluzione lunga 30 anni

Mercedes-Benz Classe C trova le sue origini nel modello 190 lanciato nel 1982 e protagonista, nel 1983, di record stabiliti a Nardò ancora imbattuti.

Mercedes-Benz Classe C trova le sue origini nel modello 190 lanciato nel 1982 e protagonista, nel 1983, di record stabiliti a Nardò ancora imbattuti.

Un viaggio nel profondo sud italiano per conoscere la recente storia della Mercedes-Benz, per riscoprire le origini dell’attuale Classe C nata dall’evoluzione del modello 190 che ha rappresentato una vera svolta per il marchio verso la produzione di una vettura di classe media. Esattamente trent’anni fa, dall’11 al 21 agosto 1983, sul circuito pugliese di Nardò – una speciale struttura per le prove realizzata dalla Fiat negli anni Settanta e oggi di proprietà Porsche – la Stella di Stoccarda fissò alcuni record che fino ad oggi sono rimasti imbattuti. Tre esemplari della Mercedes-Benz 190E 2.3-16 – la potente versione allestita sulla base della berlina compatta 190 presentata nel 1982 – registrarono tre record assoluti su 25.000 chilometri, 25.000 miglia e 50.000 chilometri, e altri nove primati internazionali nella categoria A (automobili) gruppo I (motori a benzina) nella classe 2000 – 3000 cc di cilindrata.

Sull’anello di collaudo lungo 12,6 chilometri, con temperature diurne esterne di 40° C e oltre 50° C all’interno della vettura, nel corso della prova a pieno carico durata quasi nove giorni, i quattro cilindri 2.3 16 valvole da 185 CV non mostrarono segni di cedimento, né problemi.

Oltre ad alcuni accorgimenti per migliorare l’aerodinamica della vettura, le 190E 2.3-16 utilizzate per i record erano perfettamente conformi alla versione di serie che sarebbe stata presentata poche settimane dopo al Salone di Francoforte. Per stabilire il record dei 50.000 chilometri, percorsi in 201 ore 39 minuti e 43 secondi di marcia continua, era stata mantenuta una velocità media di oltre 240 km/h arrivando a consumare 22 litri di carburante ogni 100 chilometri.

Quello dei record, all’epoca, fu un episodio eclatante e fondamentale per il lancio della versione sportiva 2.3-16 e soprattutto per la promozione del modello 190 in generale. Questo, infatti, ha rappresentato una vera svolta per la Mercedes-Benz, che fino a quel momento non aveva ancora esplorato il segmento delle vetture compatte premium, oggi dominato con la Classe C che si rinnoverà con la serie W205 prevista per il 2014. Ma la ragione principale che dettò questa scelta ha altre origini. Mercedes-Benz, in quegli anni, voleva incrementare la sua presenza negli Stati Uniti. Qui stavano mettendo in atto nuove restrizioni per i consumi di carburante e così, per abbassare la media dei consumi dei suoi prodotti, Mercedes-Benz avrebbe dovuto realizzare un modello più compatto e leggero.

Di necessità virtù, quindi, visto che da quel momento si aprì letteralmente una nuova dimensione della mobilità per il marchio tedesco. Lo slogan utilizzato per la 190 era “L’innovativa tecnologia Mercedes in forma compatta”, e ben presto quella che venne soprannominata “Baby Benz” conquistò sempre nuovi clienti.

Le linee tracciate dall’allora capo designer Mercedes-Benz Bruno Sacco per i modelli 190 e 190 E sono essenziali ed eleganti, espressione di un’idea di vettura moderna senza compromessi. Con la serie 201 prodotta dal 1982 al 1993 vengono introdotte caratteristiche tecniche importanti, come la carrozzeria leggera e ottimizzata dal punto di vista aerodinamico e l’assetto con sospensioni posteriori indipendenti.

Il lancio della prima Classe C (serie W202 prodotta dal 1993 al 2000) consolida ulteriormente i punti di forza della 190. Benché la nuova berlina sia di poco più grande della “Baby-Benz”, designer e ingegneri riescono a regalarle spaziosità sensibilmente superiore oltre ad accrescerne i livelli di Sicurezza attiva e passiva. A questo si aggiungono innovazioni quali il primo motore turbodiesel a iniezione diretta Common Rail di Mercedes-Benz.

Con la serie 202 prende corpo il ruolo che la Casa Stoccarda intende affidare a Classe C, ossia quello di una famiglia completa di veicoli. E così, accanto alla berlina, nel 1996 debutta la versione station wagon. Innovazione e varietà caratterizzano anche le motorizzazioni, dalle varianti a quattro e sei cilindri ai V8 dei modelli top di gamma AMG. Culmine di questa evoluzione è rappresentato nel 1998 da C 55 AMG da 347 CV).

Il successo internazionale di Classe C come compatta premium prosegue con la serie 203, disponibile a partire dal 2000. Questa terza generazione rappresenta anche un’ulteriore evoluzione della poliedricità di Classe C, che viene declinata anche in versione Sportcoupé. La due porte interpreta in modo particolarmente dinamico il frontale a quattro occhi della serie 203, con l’aggiunta di linee scolpite ed il caratteristico posteriore. Successivamente, nel 2001, a Berlina e Sportcoupé si aggiunge la variante station wagon.

Per la prima volta Classe C (serie 204) si presenta sul mercato con due diversi frontali. Da un lato, le linee di allestimento Elegance e Classic con la classica griglia del radiatore Mercedes, dall’altro la linea Avantgarde, la più sportiva con la Stella integrata nella griglia stessa. Questa quarta generazione di Classe C soddisfa appieno le aspettative di clienti anche molto diversi tra loro. I punti di forza della serie 204 sono sportività ed eleganza. Propulsori moderni, struttura leggera ed Aerodinamica ottimizzata regalano alla serie 204 consumi fino al 17% inferiori rispetto alle versioni precedenti. In seguito al restyling del 2011, Classe C Coupé si affianca alle versioni berlina e station wagon, andando a sostituire la Sportcoupé.

Mercedes-Benz Classe C nel motorsport

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