Riportiamo questa notizia un po’ fuori dagli schemi grazie alla Ayrton Senna – che morì a 34 anni a Imola durante il GP di San Marino il 1° maggio 1994, dopo una carriera da campione del mondo nel 1988, 1990 e 1991 vincendo 41 GP – per delle questioni piuttosto pesanti che hanno interessato il […]
Riportiamo questa notizia un po’ fuori dagli schemi grazie alla Ayrton Senna – che morì a 34 anni a Imola durante il GP di San Marino il 1° maggio 1994, dopo una carriera da campione del mondo nel 1988, 1990 e 1991 vincendo 41 GP – per delle questioni piuttosto pesanti che hanno interessato il padre Milton da Silva.
E la notizia è di quelle che gela il sangue, visto che il papà dell’indimenticabile brasiliano è stato denunciato per sfruttamento della schiavitù in una fazenda di sua proprietà a Bahia. Questo secondo un precedente accertamento avvenuto nel febbraio del 2007 da parte degli ispettori del lavoro, che avrebbero riscontrato che nella fazenda Campo Aberto, in località Barreiras (stato di Bahia), lavoravano 82 persone in stato di semischiavitù e in condizioni di vita disumane.
Un capo di accusa gravissimo, e che per il quale Da Silva è stato condannato a pagare una multa pari a 710.000 reais (279.055 euro). Ma anche un fatto ancora più triste se si pensa che la fazenda Campo Aberto – che si estende su oltre 6 mila ettari – è la stessa nella quale il giovanissimo Ayrton scoprì la sua vocazione per la velocità a bordo del Suv del padre.
Milton da Silva è stato così denunciato dal magistrato Paulo Germano Arruda per violazione dei diritti dei lavoratori e trattamento inumano dei dipendenti: il ricco possidente terriero però ha diffuso ieri un comunicato smentendo le accuse che gli sono mosse, ma ammettendo che uno dei locali non rispettava le norme di sicurezza.
via | Gazzetta