Ford Mustang: perché è la sportiva più venduta al mondo

paolosperati
01 Gennaio 2013
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Abbiamo guidato la prima Mustang della storia a essere importata in Europa e vi diamo 5 motivi per cui potrebbe farvi perdere la testa.

La Ford Mustang è stata l’auto sportiva più venduta al mondo nel 2015. Secondo la IHS Automotive, società di analisi e raccolta informazioni, la muscle car dell’Ovale Blu ha venduto nello scorso anno la bellezza di 141.868 esemplari, con netto predominio della versione fastback o coupé (circa 110.000 unità) contro 30.000 cabriolet.

Unica auto sportiva a superare quota 100.000 esemplari, è stata scelta da clienti in oltre 140 nazioni senza considerare che alcuni mercati, tra cui Cina e Gran Bretagna, hanno dovuto accontentarsi di un limitato di vetture mentre in Australia i primi esemplari arriveranno a 2017 già iniziato.

Motore quattro cilindri EcoBoost 2.3

Netto il dominio del motore V8, acquistato nel 90% dei casi, nonostante il debutto dell’inedito quattro cilindri EcoBoost 2.3, scelto soprattutto dai millennials e dagli automobilisti cinesi. Il successo ha toccato anche l’Europa considerando che la sesta generazione del 2014 è la prima Ford Mustang della storia a essere importata nel Vecchio Continente: oltre 21.000 esemplari venduti dal secondo semestre del 2015, di cui più della metà consegnate in Germania e Gran Bretagna.

Ma è il Belgio che vanta il miglior risultato in percentuale: ne sono state comprate 1.600, cioè un automobilista su 4.787 ne possiede una (contro 1 su 7.700 di tedeschi e inglesi). Un po’ più indietro l’Italia, che ne ha immatricolate 355 da ottobre 2015 a settembre 2016.

Abbiamo avuto il piacere di guidare la Ford Mustang cabrio per qualche giorno a inizio autunno 2016 e vi proviamo a spiegare perch è l’auto sportiva più venduta nel mondo e perchè il motore EcoBoost può rappresentare la scelta adatta soprattutto in Europa e per i millennials.

Carrozzeria con linea da urlo

La livrea è impressionante. In un mercato sempre più piatto e dove i modelli si assomigliano sempre più, anche tra le sportive, l’Ovale Blu segna un solco evidente con le rivali. La linea è inconfondibile a partire dal frontale, forse l’elemento più distintivo, caratterizzato da uno sguardo d’impatto grazie alla grande calandra e ai sottili fari a led oltre al cofano infinito e bombato nella parte centrale. La sensazione di fluidità guardando la fiancata è notevole nonostante i muscoli che al posteriore sono evidenziati da un tris di gruppi ottici neri che donano un tocco finale di tutto rispetto.

Senza contare il fascino della Ford Mustang cabrio, che si apre nel giro di pochi secondi e rende il viaggio ancor più emozionante. Un’estetica che convince anche negli interni che profumano di vintage ma presentano una buona dotazione tecnologica: la plancia old style a cui si richiama la strumentazione, con la targhetta in zona passeggero “since 1964”, risulta accessibile e facile da utilizzare. Si fanno apprezzare soprattutto le leve in metallo per selezionare le modalità di guida e calibrare la durezza dello sterzo o, non fatelo se non siete esperti, disattivare l’ESP.

Il mito della tradizione

I più giovani forse non conosceranno tutta la storia, ben raccontata ovunque dai maggiori siti automotive a Wikipedia. Ford Mustang significa leggenda, è il simbolo del Made in USA e del “way of life” americano. Il suo anno è il 1964 quando vede la luce grazie alla volontà dei vertici Ford e dal noto manager Lee Iacocca che sceglie un modello inedito, una sportiva su base berlina fatta apposta per i giovani che si affacciavano al mondo del lavoro, i cosiddetti Baby Boomers, anche se inizialmente era pensata per le donne. La leggendaria icona Ford è stata esposta in cima all’Empire State Building, nel 1965 a pochi mesi dalla prima presentazione ufficiale. Nel 1967 ha visto al debutto i propulsori V8, il 6.4 da 325 CV già visto sotto il cofano della Thunderbird, che è diventato il marchio di fabbrica in tutto il mondo.

Origine del nome Mustang

Il nome Mustang si riferisce a un cavallo selvatico del Nord America dal carattere vivace: la parola inglese mustang deriva dallo spagnolo mesteño che significa non domato anche se inizialmente Mustang si riferiva al nome dei caccia in servizio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Lo stemma è stato poi cambiato e la pantera è diventata un cavallo al galoppo che da mezzo secolo è protagonista indiscusso dell’immaginario a 4 ruote ed è stato scelto da più di 9 milioni di persone.

Per i 50 anni della Mustang ci sono stati una serie di eventi e festeggiamenti in tutto il mondo come il ritorno in cima all’Empire State Building, l’ascesa al Burj Khalifa di Dubai e l’opera dello scultore inglese Robin Bark, che ha realizzato una statuetta in alluminio in edizione limitata a 500 esemplari.

La saggezza dell’EcoBoost

Una Ford Mustang Ecoboost a 4 cilindri? In tanti vi diranno che Mustang fa rima solo con V8 ma se si pensa a ciò che offre questo propulsore basta pochissimo per ricredersi. Il nuovo 2.3 Ecoboost, che in versione rivisitata equipaggia anche la nuova Ford Focus RS, eroga 317 CV di potenza e una coppia di 434 Nm, disponibile a 2.500 giri. Numeri di tutto rispetto considerando che il peso di oltre 1.600 kg non si sente né in accelerazione, né in ripresa.

E, udite udite, anche il sound dà soddisfazioni: grazie al turbo, specie in mappatura Race, assomiglia a quello di un motore di cilindrata superiore, offre una bella spinta e fa segnare uno 0-100 km/h in 5,8 secondi contro i 4,8 della V8 5.0, più prestante grazie ai 105 cavalli e ai 100 Nm in più che però paga in termini consumi medi, difficilmente sotto i 10 km/l.

Ottimo, invece, il risultato ottenuto dal 4 cilindri che nel nostro caso, nonostante accelerazioni e sfruttamento intensivo del motore, è riuscito a superare i 12 km con un litro. Non a caso, proprio con una Mustang Fastback 2.3 EcoBoost, una coppia norvegese ha stabilito un record per la maggiore distanza percorsa con un pieno di carburante: 1.248,85 km dal circolo polare artico ad Oslo per una media di 20,5 km/l rispetto ai 12,5 km/l dichiarati ufficialmente.

Un risultato da prendere con le pinze perché ottenuto in condizioni particolari e con tutte le accortezze del caso, come spegnere il motore sui pendii per risparmiare carburante, ma che rende l’idea di dove può arrivare questo propulsore.

Rapporto qualità/prezzo senza rivali

La Ford Mustang 2.3 Ecoboost ha le carte in regole per divertirsi ma al tempo stesso è accessibile a livello di costi di gestione. E di prezzo: 38.000 euro in versione Fastback con cambio manuale a 6 marce che rapportati alla concorrenza delle tedesche sono davvero pochi per un’auto di questo segmento.

In rapporto ai contenuti tecnici e alla dotazione offerta di serie, il listino appare inattaccabile considerando, tra le altre cose, la presenza di fari anteriori automatici HID, sensore pioggia, pannello strumenti, rifiniture e pedali in alluminio, sedili in pelle, impianto audio a 9 diffusori, amplificatore con SYNC 2 e schermo touch da 8″.

Tutti i vantaggi di una gamma super accessoriata

Oltre che sul listino è da considerare il risparmio considerevole in termini di costi di gestione: ipotizzando i dati dichiarati di consumo combinato su una Ford Mustang fastback (8 l/100 km con 2.3 EcoBoost e 13,5 l/100 km con V8) e un costo della benzina pari a 1,5 euro al litro, su una base di 10.000 km all’anno l’EcoBoost consente di salvare almeno 800 euro, a cui si sommano circa 300 euro in meno di bollo in un anno (calcolato in Lombardia dove il 2.3 Euro 6 paga comunque 774 euro per via del superbollo) e almeno altrettanti a livello di assicurazione. Non meno importante, il risparmio in termini ecologici: la Ford Mustang fastback V8 5.0 manuale emette 299 g/km di CO2 contro i 179 dello stesso modello con motore Ecoboost, più di una tonnellata di CO2 non emessa ogni anno. Anche nel valutare una Ford Mustang usata può essere una variabile da tenere ben presente.

Un’auto molto social

Inutile nasconderlo, la Ford Mustang è un’auto molto social, a 360°. L’attesa prima del suo debutto in Europa ha avuto luogo in particolar modo sul web e l’InstaTestDrive, un test drive virtuale della nuova Mustang, è stata la prima implementazione al mondo di una prova di un’auto su Instagram.

Poi sono arrivate le prime 500 Mustang vendute on-line durante la finale della Champions League 2014 che hanno fatto registrare il tutto esaurito con 9.300 ordini totali. Sui social network la sportiva dell’Ovale Blu spopola: è l’auto più amata su Facebook – la pagina ufficiale vanta più di 8 milioni e 400 mila ‘like’ – mentre su Twitter supera i 470.000 followers e su Instagram l’hashtag #FordMustang ha sfondato quota 700.000. Praticamente un marchio nel marchio.

Ma il cavallo americano è anche protagonista indiscusso nei videogame, in televisione e al cinema, dove ha collezionato più di 3.200 apparizioni tra cui quella nel film “Bullit” (1968) in cui una Ford Mustang GT verniciata in Green Highland viene guidata da Steve McQueen o la Ford Mustang Shelby GT500, la celebre “Eleanor” del film “Fuori in 60 secondi” che ha utilizzato ben 11 esemplari di Mustang Eleanor, delle quali solo 3 funzionanti e 2 andate distrutte nelle riprese.

Nessuna Mustang distrutta, invece, in occasione dell’evento #FordPerformancePark, organizzato a ottobre da Ford Italia: ben 500 persone in fila in solo giorno per guidarla e metterla alla prova su un circuito tecnico come quello di Vallelunga. Pista o strada, semaforo o cortile, ovunque vi troviate, attirerete sicuramente l’attenzione di passanti e curiosi.

Conclusioni sulla Ford Mustang

La Ford Mustang rappresenta dunque qualcosa di unico e potrebbe farvi perdere la testa nel giro di pochi secondi. Certo la perfezione non esiste: se cercate un’auto con un’ottima visuale e non siete abituati alle sportive, ci metterete un bel po’ ad abituare l’occhio al cofano lungo e alto.

Anche la visibilità posteriore, con un vetro gradevole ma piccolo da far paura, è un po’ limitata. Inoltre non pensate ad avere una buona accessibilità (e abitabilità) posteriore dato che i sedili anteriori non scorrono molto agevolmente e non tornano in posizione. Piccoli compromessi a cui si può comunque scendere se si decide di entrare in possesso di questo gioiellino.

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