Stellantis 2025: margini in calo e flussi di cassa negativi, la sfida di Antonio Filosa
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Il 2025 si prospetta come un vero banco di prova per Stellantis, che si trova oggi nella morsa di una tempesta perfetta fatta di dazi e incertezze normative. L’annuncio dell’esborso di circa 1,5 miliardi di euro in dazi doganali imposti dagli Stati Uniti non è solo una cifra a sei zeri da annotare nei bilanci: è il segnale di un cambio di paradigma per l’intero settore automotive. Un colosso abituato a navigare in acque internazionali si trova ora a dover fronteggiare un protezionismo crescente che rischia di ridisegnare le mappe del commercio globale, soprattutto tra Nord America ed Europa allargata.
Il colpo si è già fatto sentire nei conti: dei 1,5 miliardi, ben 300 milioni sono stati già messi a bilancio nel primo semestre, un periodo segnato da un calo del fatturato del 12,6%, che si è fermato a 74,3 miliardi di euro. Un dato che fa riflettere, soprattutto se confrontato con la solidità che aveva caratterizzato i trimestri precedenti. La voce che pesa di più è quella degli oneri straordinari, pari a 3,3 miliardi di euro, tra svalutazioni, costi di ristrutturazione e l’impatto diretto dei dazi. In questo scenario, il margine operativo adjusted si riduce drasticamente, raggiungendo appena 500 milioni di euro rispetto agli 8,5 miliardi dell’anno precedente. Una contrazione che lascia poco spazio all’interpretazione e mette in evidenza quanto sia diventato difficile, oggi, garantire una crescita redditizia nel settore automobilistico.
A fronte di queste difficoltà, il nuovo amministratore delegato Antonio Filosa si trova a dover gestire una fase di transizione che ha pochi precedenti nella storia recente del gruppo. Filosa non si nasconde dietro a dichiarazioni di circostanza: “Risolveremo ciò che non funziona in Stellantis, capitalizzando su tutto ciò che invece funziona”, ha dichiarato con realismo, riconoscendo la complessità della situazione ma senza perdere la fiducia nella capacità dell’azienda di rialzarsi. È una presa di posizione netta, che fa il paio con la decisione di ripristinare le previsioni per la seconda metà dell’anno, dopo la sospensione dello scorso aprile dovuta alle crescenti tensioni commerciali.
Il primo semestre racconta però una storia fatta di numeri in rosso: il risultato netto è negativo per 2,3 miliardi di euro, mentre i flussi di cassa industriali segnano un passivo di 3 miliardi. Un campanello d’allarme che non può essere ignorato, soprattutto alla luce della necessità di investire in nuovi prodotti e processi per recuperare terreno in un mercato globale sempre più competitivo. E qui si gioca la partita decisiva: la capacità di adattarsi rapidamente alle nuove regole del gioco, senza perdere di vista l’obiettivo di tornare a una crescita redditizia.
Il 2025, quindi, si configura come un anno di passaggio cruciale. Se da un lato pesa la zavorra dei dazi e delle incertezze normative, dall’altro non mancano segnali di una possibile inversione di tendenza. Stellantis punta tutto su una gestione più agile e su decisioni coraggiose, affidandosi alla competenza di un management rinnovato e alla capacità di valorizzare le sinergie tra Nord America ed Europa allargata. È in questa ottica che va letta la fiducia espressa da Antonio Filosa nei confronti del team e delle strategie messe in campo per il prossimo futuro.
Non è un mistero che la pressione sui ricavi netti sia destinata a rimanere alta finché il quadro normativo non troverà una sua stabilità. Ma è proprio nei momenti di difficoltà che si misura la resilienza di un gruppo industriale. Stellantis sembra intenzionata a non subire passivamente gli eventi, ma a reagire con determinazione, rivedendo le proprie priorità e puntando su innovazione e efficienza. In questa fase, il ruolo del nuovo management sarà decisivo per restituire slancio ai flussi di cassa e riportare il margine operativo su livelli compatibili con le ambizioni del gruppo.
Il cammino verso la crescita redditizia sarà tutt’altro che semplice, ma le premesse per una graduale ripresa ci sono tutte. Il 2025 sarà l’anno della verità: tra dazi, sfide globali e nuove strategie, Stellantis dovrà dimostrare di saper trasformare le difficoltà in opportunità, per riconquistare la fiducia degli investitori e tornare protagonista in un mercato che non fa sconti a nessuno.
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