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Crisi in Medio Oriente, impatto sui prezzi di benzina e diesel in Italia

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 19 giu 2025
Crisi in Medio Oriente, impatto sui prezzi di benzina e diesel in Italia
Analisi sui rincari di benzina e diesel in Italia, causati dalla crisi in Medio Oriente. Prezzi, cause e impatti sull'economia

Nuova stangata per gli automobilisti italiani: i prezzi carburanti stanno vivendo un’impennata che non lascia scampo. La benzina self-service ha raggiunto la soglia di 1,720 euro al litro, mentre il diesel si attesta a 1,621 euro, con aumenti rispettivi di 6 e 7 millesimi rispetto alla settimana precedente. Una situazione che mette in difficoltà milioni di consumatori.

Le cause

Le cause di questi rincari non sono difficili da individuare. La crisi Medio Oriente, con le sue implicazioni geopolitiche, ha generato un aumento del 10% delle quotazioni del Brent, spingendo al rialzo i costi alla pompa. Secondo l’Osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese, la situazione è ancora più gravosa per chi opta per il servizio assistito: 1,858 euro al litro per la benzina e 1,759 euro per il diesel.

La situazione peggiora ulteriormente per chi viaggia in autostrada. Qui, i rincari diventano quasi insostenibili: la benzina self-service arriva a 1,817 euro al litro, mentre il servito supera i 2 euro, toccando i 2,084 euro. Anche il diesel autostrada non è da meno, con prezzi che variano da 1,730 euro per il self-service a quasi 2 euro per il servito. Una vera e propria batosta per chi si sposta sulle arterie principali del Paese.

Le accise hanno il loro peso

Un altro elemento che contribuisce a mantenere i prezzi italiani tra i più alti d’Europa è il peso delle accise, che rappresentano quasi la metà del costo finale di un litro di carburante. A queste si aggiunge l’IVA, spesso definita come una “tassa sulla tassa”, che aggrava ulteriormente il conto per i consumatori.

Ma l’impatto di questi rincari benzina non si limita solo agli automobilisti. L’aumento dei costi di trasporto, in particolare quelli legati al diesel, si riflette su tutta l’economia nazionale. Il rincaro dei beni e dei servizi è una diretta conseguenza, con una pressione economica che si abbatte sulle famiglie già provate da un’inflazione crescente. In un contesto economico fragile, queste dinamiche rischiano di amplificare le disuguaglianze e di mettere a dura prova la tenuta sociale.

Il quadro complessivo

Nonostante il quadro complessivo sia allarmante, alcuni spiragli di stabilità emergono dai prezzi di GPL e metano, rispettivamente a 0,708 euro al litro e 1,439 euro al chilogrammo. Addirittura, il GNL ha registrato una lieve diminuzione. Tuttavia, questi dati non bastano a compensare l’effetto domino innescato dagli aumenti di benzina e diesel.

Gli analisti prevedono ulteriori rialzi nel breve termine, a meno di interventi governativi o di un miglioramento della situazione geopolitica. In un panorama così incerto, appare evidente la necessità di politiche mirate per alleggerire il peso sui consumatori e contenere le ripercussioni sull’economia. Interventi sulle accise, incentivi per l’utilizzo di carburanti alternativi e investimenti in infrastrutture potrebbero rappresentare soluzioni concrete per arginare questa crisi.

In conclusione, l’aumento dei prezzi dei carburanti non è solo un problema per gli automobilisti, ma un’emergenza che coinvolge l’intero sistema economico e sociale. La necessità di un’azione coordinata e tempestiva non è mai stata così urgente.

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