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Corsie preferenziali sorvegliate dall’AI: la sfida smart di Barcellona

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 21 giu 2025
Corsie preferenziali sorvegliate dall’AI: la sfida smart di Barcellona
Barcellona adotta l'AI per il controllo delle corsie bus: un progetto pilota che promette efficienza ma solleva dubbi su privacy e affidabilità.

Barcellona si conferma ancora una volta come una delle città più innovative in tema di mobilità urbana. Recentemente, la città catalana ha avviato un progetto pilota che sfrutta l’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza del trasporto pubblico. Grazie alla collaborazione con la società americana Hayden AI, alcune linee di autobus elettrici sono state equipaggiate con telecamere intelligenti capaci di monitorare e rilevare automaticamente le infrazioni nelle corsie preferenziali. Questo sistema rappresenta un importante passo avanti verso una mobilità più sostenibile e un trasporto collettivo più affidabile.

Attualmente, la sperimentazione è limitata alle linee H12 e D20 e avrà una durata di sei mesi. Durante questa fase, le infrazioni rilevate, che si stima siano circa 2.500 al mese, verranno analizzate manualmente dagli operatori della TMB (Transports Metropolitans de Barcelona). Tuttavia, non saranno emesse sanzioni, poiché l’obiettivo principale è raccogliere dati e valutare l’efficacia del sistema. Secondo la Vicesindaco Laia Bonet, questa iniziativa è pensata per garantire un servizio di trasporto pubblico più rapido e affidabile, senza compromettere la privacy degli utenti. Infatti, il sistema è progettato per non registrare targhe né volti, focalizzandosi esclusivamente su dati statistici.

Nonostante le potenzialità, il progetto non è privo di sfide. L’esperienza di città come New York, che ha implementato un sistema simile, offre un quadro misto: in soli tre mesi sono state emesse 290.000 multe per un valore complessivo di 21 milioni di dollari, ma una parte significativa di queste si è rivelata errata. Questo evidenzia i limiti dell’intelligenza artificiale in contesti complessi e sottolinea l’importanza di un controllo umano integrato. I dati emersi da test su sistemi avanzati, come GPT-4.5, mostrano che in determinati scenari le “allucinazioni” dell’AI possono raggiungere il 37%, sottolineando la necessità di un approccio cauto e ben bilanciato.

L’iniziativa di Barcellona rappresenta un esempio di come la tecnologia possa essere utilizzata per affrontare problemi concreti della mobilità urbana. Le corsie preferenziali sono spesso ostruite da veicoli non autorizzati, causando ritardi e disagi per i passeggeri. Grazie a questo sistema, si punta a ridurre significativamente tali situazioni, migliorando la puntualità e l’efficienza del trasporto pubblico. Tuttavia, resta da vedere come verrà gestita la fase post-sperimentale, soprattutto se si deciderà di implementare un sistema di sanzioni automatiche.

Guardando al futuro, il progetto catalano potrebbe fungere da modello per altre città che cercano di integrare l’intelligenza artificiale nella gestione del traffico. Tuttavia, è essenziale che l’innovazione tecnologica sia accompagnata da una riflessione approfondita sugli aspetti etici e pratici. La combinazione di tecnologia avanzata e supervisione umana potrebbe essere la chiave per garantire un equilibrio tra efficienza e affidabilità.

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