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Come sarebbe oggi la Testarossa perfetta? Un render la immagina così

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 9 dic 2025
Come sarebbe oggi la Testarossa perfetta? Un render la immagina così
La Ferrari Neo Testarossa reinterpreta il mito anni '80 in chiave digitale. Scopri le differenze con la nuova 849 Testarossa e il futuro del design Ferrari.

Quando si parla di icone che hanno lasciato un segno indelebile nella storia dell’automobilismo, il pensiero corre subito alla Ferrari Testarossa. Un nome che evoca subito immagini di velocità, passione e quell’inconfondibile profumo di benzina che ha segnato un’intera generazione di appassionati. Oggi, a distanza di decenni dal suo debutto, la supercar di Maranello continua a essere un punto di riferimento, sospesa tra la nostalgia per il passato e la tensione verso l’innovazione più estrema. Non è un caso se, ancora oggi, la Testarossa fa discutere, dividendo chi la vuole vedere cristallizzata nella memoria e chi, invece, sogna di vederla rinascere sotto una nuova luce, magari con un cuore tecnologico tutto nuovo.

La supercar che ha segnato gli anni ’80 e ’90, con quasi 10.000 esemplari prodotti tra il 1984 e il 1996, non è solo una questione di numeri. È uno status symbol, una leggenda che ha saputo incarnare lo spirito di un’epoca fatta di eccessi e sogni a occhi aperti. Oggi, chi desidera mettersi in garage una Testarossa deve essere pronto a investire tra i 100.000 e i 200.000 dollari, a conferma di un fascino che non conosce il passare del tempo. Eppure, il futuro della rossa più celebre di sempre sembra pronto a scrivere un nuovo capitolo, in bilico tra fedeltà alle origini e abbraccio delle tecnologie più all’avanguardia.

L’annuncio dell’arrivo della Ferrari 849 Testarossa nel 2026 ha acceso i riflettori su una delle sfide più interessanti per la casa di Maranello: riuscire a reinterpretare il mito senza tradirne l’anima. La nuova versione, erede designata della SF90 e chiamata a confrontarsi con rivali del calibro della Lamborghini Revuelto, promette numeri da capogiro: 1.035 cavalli e uno scatto da 0 a 100 km/h in meno di 2,3 secondi. Un biglietto da visita che la proietta di diritto nell’Olimpo delle supercar più estreme, ma che solleva anche interrogativi sul futuro del design Ferrari e sul ruolo della tradizione in un mondo sempre più orientato all’innovazione.

A far discutere, però, non sono solo le prestazioni. Se la Ferrari 849 Testarossa rappresenta l’apice della ricerca tecnologica del Cavallino, con il suo motore ibrido V8 e ben tre motori elettrici, c’è chi storce il naso di fronte a certe scelte stilistiche. Il nuovo modello, infatti, sembra aver sacrificato sull’altare dell’aerodinamica alcune di quelle caratteristiche visive che avevano reso immortale la Testarossa originale. Via libera a linee tese e aggressive, ma meno spazio per quei dettagli che facevano battere il cuore a prima vista. E così, tra gli appassionati, si fa strada una certa nostalgia, alimentata dal desiderio di ritrovare almeno un pizzico di quell’estetica classica che ha reso la Testarossa un’icona senza tempo.

Non sorprende, quindi, che il mondo digitale sia diventato terreno fertile per la rinascita della leggenda. Sempre più spesso, designer e creativi si cimentano in rendering che cercano di immaginare come potrebbe essere oggi una Testarossa fedele allo spirito originario. È il caso della “Neo Testarossa” di @mrfrooqi su Instagram, un esercizio di stile che recupera elementi come le celebri “branchie” laterali e le linee scolpite, reinterpretandoli in chiave moderna. Questi progetti digitali non sono semplici omaggi: sono veri e propri manifesti di una comunità che non vuole rinunciare al fascino dell’estetica classica, pur riconoscendo il valore delle nuove tecnologie.

La Ferrari Testarossa del futuro, insomma, sembra destinata a vivere su un filo sottile, sospesa tra la realtà della strada e la libertà creativa del digitale. Da un lato, l’esigenza di restare competitivi in un mercato dove innovazione e sostenibilità sono ormai parole d’ordine. Dall’altro, la volontà di non disperdere quel patrimonio di emozioni e suggestioni che ha fatto la fortuna della rossa di Maranello. In questo equilibrio delicato, il design Ferrari è chiamato a una sfida affascinante: riuscire a parlare al cuore degli appassionati senza perdere di vista le esigenze di un mondo che cambia.

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