Cosa stai cercando?
Cerca

Citroën punta a una Ecar come erede della C1 sotto i 15.000 euro

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 10 dic 2025
Citroën punta a una Ecar come erede della C1 sotto i 15.000 euro
Citroën valuta una city car elettrica sotto i 15.000€ se Bruxelles approva la categoria Ecar. eC3, leasing sociale in Francia e concorrenti Renault e Volkswagen.

Il sogno di una Citroën elettrica davvero accessibile, capace di rispecchiare quel DNA fatto di personalità, praticità urbana e, soprattutto, costi contenuti, torna a far parlare di sé e infiamma il dibattito sulla mobilità del futuro. A riaccendere la miccia è il CEO del marchio francese, che rilancia l’idea di un’auto elettrica sotto i 15.000 euro: un traguardo possibile, ma a una condizione chiave. Bruxelles, infatti, dovrà approvare una nuova categoria normativa, quella dei microveicoli denominata Ecar, capace di riscrivere le regole del gioco e abbattere le barriere che ancora oggi frenano la vera democratizzazione dell’elettrico.

Dietro questa prospettiva, che sa tanto di rivoluzione, si nascondono però sfide tutt’altro che banali. I costi di sviluppo e produzione restano elevati, complice un quadro normativo che impone standard rigorosi in termini di sicurezza e materiali. Ed è proprio qui che la proposta di una classificazione dedicata ai microveicoli potrebbe rappresentare il vero punto di svolta: semplificare, sì, ma senza mai rinunciare alla sicurezza fondamentale. In questo scenario, il ritorno di una possibile erede della storica C1 – quella piccola che ha saputo conquistare le città di tutta Europa – non appare più come un semplice esercizio di nostalgia, ma come una risposta concreta a esigenze sempre più pressanti.

Ma Citroën non è sola in questa corsa contro il tempo. Anche Renault si prepara a giocare le sue carte, lavorando a un modello elettrico compatto che potrebbe avvicinarsi alla soglia psicologica dei 15.000 euro e raccogliere l’eredità della celebre Twingo. Nel frattempo, Volkswagen conferma le proprie ambizioni annunciando il lancio, intorno al 2027, di una city car elettrica entry-level a circa 20.000 euro, dimostrando come il segmento delle compatte a batteria sia ormai diventato il vero terreno di confronto tra i grandi costruttori europei.

In attesa di questa nuova generazione di modelli, il marchio del double chevron non è rimasto a guardare. La compatta eC3 è già realtà e viene proposta a 23.900 euro, ma la vera sorpresa arriverà nel 2025: una versione con batteria ridotta, pensata per chi vive la città senza compromessi, che abbasserà ulteriormente il prezzo fino a 19.900 euro. Una mossa che mira a rendere l’elettrico non più un privilegio per pochi, ma una scelta concreta e sostenibile per molti.

Non meno rivoluzionario è il concetto di leasing sociale, già sperimentato con successo in Francia: grazie a questa formula, è possibile guidare una eC3 con un canone mensile di soli 54 euro per tre anni. Un esempio lampante di come politiche innovative e soluzioni finanziarie intelligenti possano abbattere le barriere economiche e avvicinare una platea sempre più ampia alla mobilità a zero emissioni. È proprio qui che si gioca una partita decisiva: rendere l’auto elettrica un bene accessibile, senza sacrificare la qualità né la sicurezza.

Tuttavia, le resistenze non mancano. Gli esperti di sicurezza e le associazioni di consumatori alzano la voce e chiedono garanzie: la semplificazione normativa non dovrà mai tradursi in un abbassamento degli standard di protezione. La sfida è duplice: da un lato, rassicurare gli acquirenti sul fatto che un’autonomia più contenuta sia perfettamente adeguata per l’uso urbano quotidiano; dall’altro, superare lo scetticismo di chi teme che prezzi troppo bassi siano sinonimo di compromessi sulla qualità costruttiva o sulla dotazione tecnologica.

Ma se la regolamentazione saprà adattarsi, se le strategie industriali dei costruttori europei si orienteranno davvero verso l’efficienza e la riduzione dei costi, e se le politiche di sostegno – come il leasing sociale – continueranno a diffondersi, allora la vera city car elettrica democratica non sarà più un miraggio. Sarà la risposta concreta a un bisogno reale, la chiave per una mobilità urbana finalmente sostenibile e alla portata di tutti. Il futuro della città, insomma, potrebbe essere scritto a piccoli passi, ma con grandi idee e il coraggio di cambiare le regole del gioco.

Seguici anche sui canali social
Seguici su TikTok @motori_it
Seguici su TikTok
Motori_it
Seguici su X

Ti potrebbe interessare