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Carabiniere motocicliste a Corvara: quasi 100 Patenti ritirate

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 26 set 2025
Carabiniere motocicliste a Corvara: quasi 100 Patenti ritirate
A Corvara in Badia due carabiniere motocicliste in Ducati Multistrada 1260 hanno ritirato quasi 100 patenti

L’estate sulle strade di montagna non è mai stata una semplice passeggiata, e quest’anno, tra i panorami mozzafiato delle Dolomiti, si è consumata una vera e propria stretta sulla sicurezza stradale. I tornanti che abbracciano Corvara in Badia sono stati teatro di un’intensa attività di controllo da parte delle carabiniere motocicliste, armate di professionalità e, soprattutto, delle inconfondibili Ducati Multistrada 1260. Una presenza che non è passata inosservata: quasi cento patenti ritirate in pochi mesi, un bilancio che fa riflettere su quanto la prudenza, sulle strade di montagna, sia tutt’altro che un optional.

Il lavoro svolto dal maresciallo Serena Novelli e dal carabiniere Michela Patat ha portato alla luce un fenomeno che si ripete ogni estate, quando il fascino dei tornanti attira appassionati da tutta Europa. La tentazione di spingere un po’ oltre il limite, specie tra i turisti tedeschi, si traduce spesso in manovre rischiose: sorpassi al limite dell’imprudenza, curve affrontate in contromano e velocità ben al di sopra di quanto consigliato dalla ragione. Sono proprio queste le infrazioni più frequenti che le due agenti hanno sanzionato, contribuendo a riportare l’attenzione sulla necessità di un approccio responsabile, dove il rispetto per la strada e per chi la condivide viene prima di tutto.

Le carabiniere motocicliste, formate attraverso corsi di guida sicura tra cui quello del 7° Reggimento Carabinieri Trentino-Alto Adige di Laives, hanno sottolineato come la difficoltà nel correggere la traiettoria sui tornanti in quota sia spesso sottovalutata, soprattutto da chi non conosce a fondo le insidie delle strade alpine. Non è raro, infatti, che l’assenza della linea di mezzeria venga erroneamente interpretata come un invito a invadere la corsia opposta, una leggerezza che può costare cara non solo in termini di patenti ritirate, ma anche – e soprattutto – in termini di vite umane.

Un dettaglio curioso, emerso dai controlli, riguarda i proprietari di auto sportive che, per ragioni puramente estetiche, scelgono di rimuovere la targa anteriore. Una “moda” che costa cara: la multa di 60,90 euro sembra un prezzo accettabile per chi non vuole rovinare la linea della propria vettura, ma il messaggio che passa è tutt’altro che rassicurante. La presenza costante delle carabiniere motocicliste non è solo sinonimo di sanzione, ma anche di prevenzione e informazione: grazie anche alla padronanza del tedesco da parte del maresciallo Novelli, il dialogo con i turisti germanofoni è stato facilitato, rendendo i controlli più efficaci e meno conflittuali.

Non sono mancate le reazioni contrastanti: c’è chi riconosce l’importanza della formazione e chi, invece, contesta le sanzioni pur ammettendo di non essere sempre preparato ad affrontare le difficoltà delle strade di montagna. Residenti e operatori turistici, però, vedono di buon occhio un controllo più rigoroso, considerandolo una vera e propria tutela per il territorio e per la tranquillità di chi vive e lavora in queste zone.

Gli esperti di sicurezza stradale suggeriscono che la soluzione non possa limitarsi al solo aumento dei controlli: occorre investire in una segnaletica più chiara, organizzare corsi di guida specifici per i turisti e avviare campagne informative sui rischi legati ai tornanti alpini. Non solo: anche produttori e concessionari dovrebbero essere coinvolti nell’educazione degli acquirenti, per trasmettere il valore di una guida responsabile e consapevole.

L’esperienza di Corvara in Badia dimostra come la sicurezza stradale debba essere una priorità condivisa da tutti: chi si avventura sui tornanti delle Dolomiti deve farlo con il massimo rispetto per la segnaletica, per le regole e, soprattutto, per la propria e altrui incolumità. Le carabiniere motocicliste in sella alle loro Ducati Multistrada 1260 rappresentano un esempio concreto di come la passione per la moto possa andare di pari passo con la responsabilità, trasformando la strada in un luogo dove il piacere della guida non esclude mai la prudenza.

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