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BYD svela il motore boxer 2.0 per la e4 platform: debutto sul Yangwang U7

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 24 nov 2025
BYD svela il motore boxer 2.0 per la e4 platform: debutto sul Yangwang U7
BYD svela il motore boxer 2.0 per la e4 platform. Debutto sulla Yangwang U7: 272 cavalli, 380 Nm, dry sump e sospensioni DiSus Z.

L’innovazione non conosce confini e lo dimostra ancora una volta BYD, pronta a ridefinire le regole del gioco con una proposta che non passa certo inosservata. La casa automobilistica cinese, ormai protagonista indiscussa nel panorama della mobilità elettrificata, alza l’asticella presentando la nuova Yangwang U7, un SUV premium che segna un vero e proprio spartiacque nella storia dei propulsori ibridi. In questo contesto, il debutto di un motore boxer di nuova generazione, abbinato a una piattaforma ibrida rivoluzionaria, si trasforma in una dichiarazione d’intenti: non solo potenza e tecnologia, ma anche una ricerca spasmodica dell’equilibrio tra efficienza, prestazioni e comfort acustico.

La carta vincente di questa operazione è la scelta della configurazione a cilindri contrapposti: il nuovo propulsore a quattro cilindri da 2.0 litri, sviluppato ad hoc per la e4 platform, punta tutto su una struttura compatta e un baricentro abbassato. Questo aspetto non è affatto secondario, perché consente di ottenere una dinamica di marcia superiore e, al contempo, di minimizzare le vibrazioni, uno dei crucci storici dei motori tradizionali. Non a caso, la rumorosità generata da questa unità si attesta appena 1 decibel sopra quella di un motore elettrico puro, un risultato che parla da sé e che rappresenta una vera rivoluzione in termini di comfort percepito.

Il cuore tecnologico della Yangwang U7 batte forte anche grazie a una gestione intelligente delle fonti di energia. Nel sistema ibrido plug-in, il motore boxer assume principalmente il ruolo di generatore, lasciando la trazione vera e propria ai motori elettrici, ma pronto a intervenire con la propria coppia sull’asse posteriore solo quando la situazione lo richiede. Un equilibrio delicato, orchestrato da una centralina che monitora costantemente lo stato di carica della batteria e privilegia la propulsione elettrica ogni volta che risulta più efficiente. È una strategia raffinata, pensata per massimizzare l’autonomia e ridurre al minimo i consumi, senza mai rinunciare alla reattività tipica delle vetture premium.

Dal punto di vista costruttivo, la compattezza è la parola d’ordine: il gruppo motore, con un’altezza di appena 420 millimetri, si integra alla perfezione nel modulo anteriore “six-core” della vettura. Qui trovano posto, oltre al generatore e ai due motori di trazione, anche il sofisticato sistema di sospensioni DiSus Z, fiore all’occhiello dell’ingegneria BYD. Questa architettura modulare non solo permette di sfruttare appieno lo spazio a bordo, ma apre anche la strada a funzionalità inedite come il “crab walking” e le sterzate in loco con raggio di curvatura ridotto, dettagli che faranno sicuramente la felicità degli appassionati di tecnologia e innovazione.

Non va poi dimenticata l’adozione del dry sump, una soluzione raffinata che consente di contenere ulteriormente le dimensioni del propulsore e di garantirne la lubrificazione ottimale anche nelle condizioni di guida più impegnative. L’utilizzo di doppie catene di distribuzione rappresenta un ulteriore passo avanti in termini di affidabilità e durata nel tempo, confermando la volontà di BYD di posizionarsi ai vertici della categoria non solo per quanto riguarda le prestazioni, ma anche per la qualità costruttiva.

La Yangwang U7 sarà disponibile a partire dal 2025, con un listino che parte da 628.000 yuan (circa 85.800 dollari) per la versione cinque posti e raggiunge i 708.000 yuan (96.700 dollari) per la più esclusiva variante a quattro posti. Un posizionamento che riflette chiaramente la complessità tecnologica del progetto e l’ambizione di conquistare una clientela esigente, alla ricerca di un’esperienza di guida senza compromessi.

Nonostante l’entusiasmo che accompagna questa novità, è impossibile ignorare le sfide che la scelta del motore boxer comporta in termini di produzione e manutenzione. La maggiore complessità meccanica rispetto ai classici motori in linea potrebbe tradursi in costi più elevati e in una necessità di competenze specifiche per la rete di assistenza post-vendita. Il successo di questa scommessa dipenderà dunque dalla capacità di BYD di garantire affidabilità, contenimento dei costi di esercizio e una rete di servizi all’altezza delle aspettative di un pubblico sempre più attento e informato.

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