BOXi: il quadriciclo elettrico autonomo di Poste Italiane
Nel panorama della mobilità urbana sostenibile, una nuova soluzione si fa strada tra le strade cittadine: BOXi, il rivoluzionario quadriciclo elettrico sviluppato da Poste Italiane in collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia, promette di riscrivere le regole della guida autonoma applicata alla logistica dell’ultimo miglio. Presentato in anteprima al MOST 2025, il veicolo si distingue per una serie di innovazioni che lo proiettano al centro del dibattito su efficienza, sostenibilità e trasformazione digitale nei servizi di consegna.
Sin dal primo sguardo, BOXi rompe gli schemi: niente parabrezza, niente finestrini, ma una architettura drive by wire che abbandona le tradizionali connessioni meccaniche in favore di un controllo elettronico avanzato, garanzia di precisione e reattività. La presenza di quattro motori elettrici, abbinati a quattro ruote sterzanti, consente manovre impensabili per i veicoli convenzionali, soprattutto in quei contesti urbani dove ogni centimetro conta e le restrizioni al traffico sono all’ordine del giorno.
Il cuore tecnologico di BOXi è rappresentato da una sofisticata suite sensoriale. Spiccano le telecamere stereo, i sensori LiDAR a 360° e i radar, strumenti indispensabili per la percezione dell’ambiente circostante, anche in condizioni di scarsa visibilità. La localizzazione del veicolo viene garantita dall’integrazione tra ricevitore GNSS e unità inerziale, un’accoppiata che assicura precisione nei movimenti e sicurezza nelle operazioni, elementi chiave per qualsiasi soluzione di guida autonoma destinata all’uso reale su strada.
Non meno rilevante è la capacità di carico, che raggiunge i 500 kg, ponendo BOXi tra i veicoli più performanti della sua categoria. Questo dato, tutt’altro che trascurabile, apre le porte a una versatilità d’impiego che va ben oltre il semplice recapito di pacchi: dalla consegna di lettere al ritiro di prodotti, fino alla movimentazione interna di merci nei grandi centri logistici. Il tutto è reso ancora più efficiente dalla presenza dei locker intelligenti, veri e propri punti di ritiro e consegna automatizzati che permettono ai clienti di gestire in autonomia le proprie spedizioni, riducendo i tempi di attesa e semplificando le operazioni.
La gestione delle fasi di carico, scarico e distribuzione è affidata a un’interfaccia dedicata agli addetti, che consente un controllo puntuale e sicuro delle merci. In questo modo, BOXi supera i limiti imposti dai tradizionali furgoni, soprattutto nei centri storici e nelle zone a traffico limitato, dove la capacità di muoversi agilmente in spazi ristretti fa davvero la differenza. La presenza delle quattro ruote sterzanti e del controllo distribuito consente infatti manovre millimetriche, aumentando l’efficienza e la sicurezza delle operazioni.
Il percorso di sperimentazione si articola in due fasi ben distinte. Inizialmente, il quadriciclo elettrico viene testato in ambiente controllato presso il Modena Innovation Hub, dove vengono perfezionate le manovre a bassa velocità e calibrati i sistemi sensoriali. Successivamente, il veicolo affronta un percorso urbano di circa 600 metri, progettato per simulare i flussi di consegna reali e mettere alla prova la sua affidabilità in condizioni operative concrete.
Questo progetto, che si inserisce a pieno titolo nelle iniziative del MOST (Centro Nazionale per la Mobilità Sostenibile), di cui Poste Italiane è socio fondatore, punta a ridurre le emissioni, ottimizzare le rotte e contenere i costi operativi, rispondendo così alle esigenze di una logistica urbana sempre più attenta all’ambiente e all’efficienza. Tuttavia, l’implementazione su larga scala non è priva di sfide: occorre superare ostacoli normativi, definire protocolli di sicurezza pedonale, tutelare la privacy degli utenti e avviare un confronto costruttivo con cittadini e amministrazioni locali per individuare le aree e i percorsi più adatti.
I dati raccolti durante la sperimentazione saranno fondamentali per valutare le performance del veicolo, il consumo energetico, i tempi di servizio e la qualità delle interazioni con utenti e pedoni. Solo così sarà possibile ottenere una fotografia reale dei benefici e delle criticità, fornendo a Poste Italiane gli strumenti necessari per decidere se estendere la sperimentazione su scala più ampia. Se i risultati saranno all’altezza delle aspettative, si apriranno nuovi scenari per la logistica urbana, segnando una svolta epocale nella gestione delle consegne dell’ultimo miglio.
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