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BMW, Volkswagen e Renault investono nei veicoli range extender

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 20 giu 2025
BMW, Volkswagen e Renault investono nei veicoli range extender
Gli EREV combinano motori elettrici e range extender, dominando in Cina e conquistando il mercato europeo.

Negli ultimi anni, il panorama della mobilità sostenibile ha visto emergere una tecnologia che sembra destinata a rivoluzionare il settore: gli EREV (Extended Range Electric Vehicles – veicoli range extender). Con una crescita dell’83% nelle vendite e oltre 1,2 milioni di unità commercializzate solo in Cina, questi veicoli rappresentano un punto di svolta per chi cerca una soluzione pratica e rispettosa dell’ambiente. A differenza degli ibridi tradizionali, gli EREV utilizzano un motore elettrico per muovere le ruote, mentre un piccolo motore a combustione interna funge da range extender, ricaricando le batterie solo quando necessario.

Questa innovazione combina il meglio di due mondi: l’efficienza dei veicoli elettrici e la versatilità del motore a combustione, offrendo un’autonomia elettrica media di 170 chilometri e un funzionamento a zero emissioni per oltre il 70% del tempo. Non sorprende che il mercato cinese abbia accolto con entusiasmo questa tecnologia, rendendola la terza opzione più popolare dopo i veicoli completamente elettrici e gli ibridi plug-in. Secondo BloombergNEF, entro il 2030 gli EREV potrebbero addirittura superare gli ibridi plug-in in termini di popolarità.

Veicoli range extender, non solo Cina

La tecnologia EREV non è limitata alla Cina. Anche l’Europa e gli Stati Uniti stanno iniziando a riconoscerne il potenziale. Costruttori come BMW, Volkswagen e Renault stanno investendo nello sviluppo di modelli avanzati basati su questa tecnologia. Un esempio emblematico è la BMW iX5 Rex, che promette un’autonomia totale di ben 1.000 chilometri. Questo modello risponde alle esigenze di chi soffre di “ansia da ricarica”, rendendolo una scelta ideale per i viaggi a lungo raggio senza dover dipendere esclusivamente dalle infrastrutture di ricarica.

Negli Stati Uniti, Stellantis ha deciso di dare priorità alla versione EREV del pickup Ram 1500 Ramcharger rispetto alla variante completamente elettrica. Questo approccio riflette un’esigenza di transizione: offrire un’opzione pratica e versatile mentre le infrastrutture di ricarica si sviluppano e diventano più accessibili. In effetti, gli EREV rappresentano una soluzione ponte, permettendo agli utenti di sfruttare la modalità elettrica per la maggior parte dei tragitti quotidiani, riducendo significativamente le emissioni, ma garantendo la flessibilità necessaria per affrontare viaggi più lunghi.

Dal punto di vista ambientale, questa tecnologia offre vantaggi significativi. L’uso prevalente della modalità elettrica contribuisce a ridurre l’inquinamento urbano, mentre il motore a combustione, utilizzato solo come supporto, minimizza il consumo di carburante. Inoltre, gli EREV rappresentano una scelta strategica per i governi e le aziende che cercano di ridurre le emissioni senza sacrificare la praticità e l’efficienza.

Guardando al futuro, è evidente che gli EREV rappresentano una tappa fondamentale nel percorso verso una mobilità completamente elettrica. Con la continua evoluzione delle batterie e delle infrastrutture di ricarica, questi veicoli potrebbero diventare un punto di riferimento per la transizione energetica. In un mercato sempre più competitivo, la capacità di combinare innovazione tecnologica e praticità d’uso potrebbe fare degli EREV una delle opzioni più desiderabili per i consumatori.

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