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Quando l’arte incontra l’elettrico: il futuro prende forma a Milano

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 25 ott 2025
Quando l’arte incontra l’elettrico: il futuro prende forma a Milano
Al Palazzo Reale l'incontro tra Valerio Berruti e BMW unisce mostra, suono HypersonX e dettagli tecnici sulla BMW iX3 Neue Klasse, con promesse di oltre 800 km di autonomia.

Quando l’arte si fa portavoce della sostenibilità e la mobilità elettrica si lascia contaminare dall’estro creativo, nasce un dialogo inedito che va ben oltre la semplice esposizione o la presentazione di un nuovo modello. È ciò che è accaduto a Palazzo Reale di Milano, dove il 24 ottobre 2025 si è svolto l’evento “More than kids meets More than a car”, una serata capace di intrecciare i destini dell’arte e dell’innovazione su un palcoscenico di grande prestigio.

In questa cornice dal fascino intramontabile, la visione poetica di Valerio Berruti si è confrontata con la tecnologia di avanguardia firmata BMW iX3 Neue Klasse, in un percorso che ha saputo sorprendere e interrogare il pubblico su temi di stringente attualità. Non si è trattato di una semplice mostra o di una fredda anteprima tecnica, ma di un vero e proprio “laboratorio di futuro”, dove la responsabilità ambientale e la ricerca estetica si sono rincorse come due facce della stessa medaglia.

Valerio Berruti, con la sua cifra stilistica inconfondibile, ha saputo trasformare l’infanzia in una potente metafora del domani: opere come “Don’t let me be wrong” e “Nel silenzio” sono diventate manifesti silenziosi ma eloquenti, capaci di scuotere le coscienze e ricordare che il pianeta è, e resta, la nostra unica casa. Non a caso, la mostra ha saputo attirare l’attenzione di un pubblico trasversale, composto non solo da appassionati d’arte, ma anche da chi vede nella mobilità elettrica una delle grandi sfide del nostro tempo.

Sul fronte dell’innovazione, la nuova BMW iX3 Neue Klasse si è presentata con numeri che fanno discutere: un’autonomia dichiarata superiore agli 800 chilometri e una capacità di ricarica in grado di aggiungere oltre 370 km in soli 10 minuti. Dati che, se confermati nell’uso reale, potrebbero segnare una svolta per chi sogna un’auto elettrica finalmente libera da ansie da autonomia e tempi di attesa infiniti. Tuttavia, come sottolineato dagli esperti presenti all’evento, la vera sfida sarà quella di tradurre queste promesse nella vita quotidiana, tra il degrado fisiologico delle batterie e la reale disponibilità di colonnine ad alta potenza sul territorio.

Ma la vera sorpresa della serata è stata la presentazione di HypersonX, il sistema acustico multidimensionale sviluppato da BMW e illustrato con passione da Renzo Vitale, Creative Director of Sound Design del gruppo. In un’epoca in cui il suono delle auto rischia di diventare un ricordo, HypersonX promette di restituire all’esperienza di guida una nuova profondità sensoriale: ogni vettura della Neue Klasse avrà una propria identità sonora, capace di adattarsi alle condizioni di marcia e di raccontare, attraverso le voci dei dipendenti BMW nelle loro lingue madri, un patrimonio di autenticità e diversità culturale.

Un’idea che va oltre la semplice funzione e si fa arte, come ha spiegato Vitale, ribadendo che il design acustico è ormai un elemento imprescindibile del progetto automobilistico. Non si tratta più solo di estetica visiva, ma di una vera e propria “regia dei sensi”, dove ogni dettaglio contribuisce a costruire un’esperienza immersiva e coinvolgente.

Il dialogo tra arte e innovazione, però, non si è limitato a una celebrazione autoreferenziale. La serata ha infatti stimolato un dibattito vivace, in cui non sono mancati gli interrogativi più scomodi: quanto è realmente sostenibile la filiera produttiva delle auto elettriche? Quali sono i costi nascosti, sia ambientali che economici, di questa transizione? E, soprattutto, come si può garantire che le nuove tecnologie non restino privilegio di pochi, ma diventino un’opportunità concreta per tutti?

In questo senso, la scelta di affiancare le opere di Valerio Berruti alle innovazioni della BMW iX3 Neue Klasse assume un significato ancora più profondo: è il tentativo di ricordare che la meraviglia estetica non può mai essere disgiunta dalla responsabilità tecnologica, e che ogni scelta fatta oggi peserà sulle spalle delle generazioni future.

Non è la prima volta che BMW si apre al mondo dell’arte – basti pensare alle iconiche Art Car firmate da artisti come Andy Warhol e Roy Lichtenstein – ma l’integrazione di un elemento come HypersonX segna una svolta che amplia il concetto stesso di automobile, trasformandola in un’esperienza totale, multisensoriale, in cui ogni dettaglio è pensato per dialogare con l’anima di chi guida.

Alla fine, il vero lascito dell’evento di Palazzo Reale è forse proprio questa consapevolezza: che il futuro della mobilità, se vuole essere davvero sostenibile, dovrà continuare a nutrirsi di contaminazioni, di visioni, di coraggio creativo. Perché solo così sarà possibile costruire un domani che non sia solo più efficiente, ma anche più umano.

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