Bill Gates ha pagato multe per 13 anni per avere una Porsche 959
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/07/wp_drafter_3648514.jpg)
C’è una storia che, ancora oggi, fa vibrare le corde più profonde degli appassionati di auto d’eccezione e dei collezionisti auto di tutto il mondo. Una vicenda che unisce tecnologia, passione e una buona dose di testardaggine contro la burocrazia più rigida. Protagonista? Bill Gates, genio dell’informatica e visionario, ma soprattutto uomo capace di innamorarsi perdutamente di una quattro ruote fuori dal comune: la leggendaria Porsche 959.
Tutto ha inizio alla fine degli anni Ottanta, quando Bill Gates, già allora una delle menti più brillanti e discusse del panorama mondiale, decide di concedersi un sogno: acquistare una delle supercar più esclusive mai prodotte. La Porsche 959 non è una semplice auto, ma un concentrato di innovazione, prestazioni e materiali avveniristici come Kevlar e alluminio, capace di raggiungere i 320 km/h grazie a un motore biturbo da 2.85 litri. Un vero e proprio oggetto del desiderio per chiunque ami la velocità e la perfezione ingegneristica tedesca.
Lo scontro con le leggi americane
Ma come spesso accade quando il sogno si scontra con la realtà, la strada si fa subito in salita. All’arrivo negli Stati Uniti, la Porsche 959 di Gates viene immediatamente bloccata dalla dogana di Seattle. Il motivo? Non rispetta la normativa statunitense in materia di crash test e di emissioni inquinanti, ostacolo che si trasforma in una vera e propria montagna burocratica da scalare. In quegli anni, le regole per l’importazione auto erano inflessibili: nessuna deroga, nessuna concessione per le supercar, nemmeno se a richiederla è uno degli uomini più influenti del pianeta.
Ma Bill Gates non è tipo da arrendersi. Di fronte al muro della burocrazia, il fondatore di Microsoft opta per una soluzione tanto semplice quanto geniale: paga una multa giornaliera di 28 dollari per mantenere la sua Porsche 959 in deposito doganale, convinto che prima o poi una via d’uscita si sarebbe trovata. E così, giorno dopo giorno, anno dopo anno, la cifra cresce, fino a superare i 133.000 dollari – che, rivalutati oggi, fanno circa 300.000 dollari. Una somma impressionante, ma nulla in confronto alla determinazione di chi non intende rinunciare al proprio sogno automobilistico.
Un’auto che è un sogno
Quella che poteva sembrare una sconfitta si trasforma invece in una vera e propria battaglia legale destinata a lasciare il segno. La storia di Bill Gates e della sua Porsche 959 diventa un caso nazionale, portando alla luce l’assurdità di una normativa incapace di distinguere tra un’auto comune e una supercar da collezione, prodotta in pochi esemplari e destinata a un uso limitato. L’eco mediatica e la pressione di altri collezionisti auto illustri – tra cui, negli anni successivi, personaggi come Justin Bieber e Shaquille O’Neal – costringono il legislatore americano a rivedere le proprie posizioni.
Il risultato? L’introduzione della celebre Show or Display rule, una normativa rivoluzionaria che permette finalmente l’importazione auto di veicoli rari non conformi agli standard USA, a patto che il loro utilizzo su strada sia limitato a 2.500 miglia annue. Un vero e proprio cambio di paradigma che, grazie all’ostinazione di Bill Gates, apre le porte degli Stati Uniti a tutte quelle supercar che, fino a quel momento, erano rimaste prigioniere di un sistema troppo rigido e poco incline alla passione per l’automobilismo d’élite.
Dopo tredici anni di attesa
Nel 2001, dopo tredici lunghi anni di attesa e una cifra da capogiro spesa in multe, Bill Gates può finalmente mettersi al volante della sua amata Porsche 959 sulle strade americane. Un traguardo che non rappresenta solo una vittoria personale, ma un vero e proprio spartiacque per tutti i collezionisti auto e gli appassionati di supercar rare, desiderosi di portare negli USA pezzi unici della storia dell’automobile.
Questa vicenda, ormai entrata nella leggenda del collezionismo, dimostra come la passione possa spingersi oltre ogni ostacolo, anche quando si tratta di sfidare la normativa statunitense e di cambiare, con tenacia e intelligenza, le regole di un intero Paese. La storia di Bill Gates e della sua Porsche 959 è il simbolo di una sfida vinta, di una passione che non conosce limiti e di una battaglia che ha aperto la strada a una nuova era per l’importazione auto da sogno negli Stati Uniti.
Se vuoi aggiornamenti su Curiosità inserisci la tua email nel box qui sotto:
Ti potrebbe interessare
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/07/bmw-ix-2021-im-test-scaled.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/07/wp_drafter_3648450.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/07/wp_drafter_3648399.jpg)
:format(webp)/www.motori.it/app/uploads/2025/07/wp_drafter_3648356.jpg)