Batterie del futuro? Per la Cina quelle a stato solido restano lontane dal traguardo
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Nel mondo dell’innovazione automobilistica, le batterie solid state rappresentano ormai il nuovo orizzonte verso cui tutti guardano, ma la strada che porta alla loro adozione su larga scala si sta rivelando molto più tortuosa di quanto i proclami dei costruttori lasciassero immaginare. Da anni si parla di queste meraviglie tecnologiche come della chiave di volta per il futuro delle auto elettriche, capaci di rivoluzionare il settore con promesse di autonomia da record e ricariche ultrarapide. Eppure, la realtà – come spesso accade quando si parla di svolte epocali – si dimostra più complessa, fatta di ostacoli tecnici, dubbi sulla sicurezza batterie e un costo batterie che, almeno per ora, sembra destinato a restare proibitivo per il grande pubblico.
La recente edizione del China Automotive Forum 2025 ha acceso i riflettori su quattro nodi fondamentali che stanno rallentando l’avanzata di questa tecnologia batterie: i canali di conduzione ionica ancora poco efficienti, le difficoltà nella produzione batterie su scala industriale, le questioni legate alla sicurezza e, non da ultimo, una sfida economica che non lascia spazio a sconti. In particolare, è emerso come il prezzo delle batterie solid state sia oggi circa tre volte superiore rispetto alle soluzioni tradizionali agli ioni di litio, attestandosi intorno ai 1.200 yuan/kWh. Un divario che, al momento, ne confina l’adozione ai segmenti premium del mercato, lasciando ai consumatori più attenti al portafoglio solo la possibilità di sognare.
Ma non è tutto. Se da un lato le batterie solid state promettono di alzare l’asticella della sicurezza, grazie a una maggiore stabilità termica e a un rischio di incendio ridotto rispetto alle attuali celle liquide, dall’altro, come ha sottolineato Wang Fang, scienziato capo del Centro di Ricerca Tecnologica Automobilistica cinese, esiste un vero e proprio paradosso: quando i limiti di sicurezza vengono superati, le conseguenze possono essere persino più devastanti rispetto alle batterie tradizionali. Proprio per evitare derive commerciali e garantire una comunicazione chiara al consumatore, la Cina ha introdotto nel maggio 2025 uno standard tecnico rigoroso che definisce con precisione cosa si intende per batteria “all-solid-state”, contrastando l’uso, spesso fuorviante, di termini come “semi-solid-state”.
Batterie solid state, quale scenario
In questo scenario, la rincorsa delle grandi case automobilistiche non si è certo fermata. BYD, CATL, Toyota e BMW continuano a scommettere forte su questa tecnologia batterie, annunciando modelli equipaggiati con batterie solid state tra il 2026 e il 2030. Tuttavia, la comunità scientifica mantiene il freno a mano tirato, e le previsioni più ottimistiche parlano di almeno altri cinque anni prima che si possa parlare di una vera e propria rivoluzione sulle nostre strade. Il rischio, insomma, è che il futuro tanto atteso venga ancora una volta rinviato, tra promesse da capogiro e ostacoli tutt’altro che trascurabili.
Nel frattempo, il panorama delle auto elettriche non resta certo immobile. Anzi, la prima metà del 2025 ha visto una crescita del 31,5% per le vetture ibride plug-in, mentre la ricerca sulle batterie tradizionali ha portato a risultati sorprendenti: BYD ha sviluppato sistemi di ricarica rapida capaci di assicurare 400 km di autonomia con appena 5 minuti di rifornimento. Un progresso che, di fatto, ridimensiona l’urgenza di una transizione immediata verso le batterie solid state e apre nuove prospettive per chi guarda con interesse al mercato dell’elettrico.
Non va poi dimenticato il ruolo sempre più centrale del battery swapping, una soluzione che in Cina sta prendendo piede grazie all’impegno di aziende come Nio, già forte di oltre 3.000 stazioni operative. Questo sistema permette di sostituire la batteria scarica con una carica in pochi minuti, aggirando di fatto i limiti della ricarica tradizionale e offrendo un’alternativa concreta in attesa che la tecnologia batterie solid state sia davvero pronta per il grande salto.
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