Alta tecnologia e auto su misura: Avatr svela la sua super-fabbrica 5G
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Nel cuore della nuova era della mobilità, Avatr accende i riflettori sull’innovazione con l’inaugurazione della sua fabbrica AI 5G, un vero e proprio gioiello di tecnologia e visione strategica. Non si tratta di una semplice evoluzione industriale, ma di una vera rivoluzione che porta la produzione automobilistica cinese a livelli mai visti prima. Sotto la guida di una sinergia senza precedenti tra Changan, Huawei e China Unicom, questo impianto all’avanguardia si propone di riscrivere le regole del gioco nel settore automotive, puntando su automazione spinta, digitalizzazione totale e una personalizzazione della produzione che lascia davvero senza fiato.
Immaginate una linea produttiva dove ogni fase, dal primo bullone fino all’ultimo dettaglio di finitura, è orchestrata da una piattaforma digitale integrata che sfrutta la connettività 5G per garantire un controllo capillare e in tempo reale. Qui la produzione veicoli si trasforma in uno spettacolo di efficienza: grazie a robot intelligenti e sistemi di ispezione visiva basati su intelligenza artificiale, la fabbrica è in grado di sfornare un’auto ogni minuto, senza perdere mai di vista la qualità. E non è tutto: la tracciabilità è totale, con ben 369 punti di controllo, 26 checkpoint di qualità e 73 stazioni di lavoro dotate di display in tempo reale che permettono di monitorare ogni singolo dettaglio del processo.
A colpire è soprattutto la capacità di adattarsi alle esigenze di un mercato sempre più frammentato e sofisticato. Qui la personalizzazione non è uno slogan, ma una realtà tangibile: la linea principale gestisce oltre 1.200 configurazioni diverse senza alcun rallentamento, aprendo la strada a un futuro in cui ogni cliente può avere il veicolo davvero su misura. L’automazione non si limita solo all’assemblaggio: anche la logistica interna è affidata a veicoli autonomi che muovono i componenti in modo preciso e sicuro, riducendo al minimo gli errori e massimizzando la produttività.
Particolarmente innovativa è la linea modulare dedicata alle batterie, in grado di integrare sistemi da 400V fino alle più performanti batterie 800V, vero cuore pulsante dei veicoli elettrici di nuova generazione. Un dettaglio che fa la differenza in un settore dove la velocità di ricarica e l’autonomia sono diventati parametri decisivi per la scelta dell’auto. Non meno rilevante è l’adozione di dispositivi smart per il controllo del serraggio, capaci di rilevare in tempo reale ogni minima anomalia e di inviare notifiche immediate, garantendo così standard qualitativi ai massimi livelli.
Ma il vero colpo di scena arriva dal piano di espansione internazionale che Avatr ha già messo in moto. Con una presenza consolidata in 25 mercati tra Sud-Est asiatico e Medio Oriente, e modelli di punta come l’Avatr 11 – proposto a prezzi compresi tra 500.000 e 700.000 yuan – già disponibili a Singapore, il marchio si candida a diventare protagonista globale. Gli accordi distributivi siglati in Giordania, Egitto, Thailandia e Dubai testimoniano una strategia aggressiva e lungimirante, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere 800.000 veicoli venduti ogni anno entro il 2030.
I numeri di Avatr
I numeri parlano chiaro: nel 2024 sono già state consegnate 73.000 unità, mentre la media mensile dei primi sei mesi del 2025 si attesta su 10.000 veicoli, a conferma di una crescita costante e sostenuta. Un risultato che poggia su fondamenta solide, grazie anche al supporto di partner tecnologici del calibro di Huawei e China Unicom, che garantiscono soluzioni all’avanguardia in termini di connettività, gestione dati e automazione.
Non è un caso che anche Changan abbia investito massicciamente nell’innovazione, con la nuova fabbrica di Chongqing inaugurata nell’ottobre 2024: uno stabilimento che si distingue per la presenza di 1.400 robot e 650 veicoli autonomi, e che può vantare una capacità produttiva di 280.000 veicoli l’anno. Il tutto con un occhio di riguardo alla sostenibilità, grazie a un impianto solare da 36 megawatt che copre quasi un quinto del fabbisogno energetico, dimostrando che efficienza e rispetto per l’ambiente possono davvero andare di pari passo.
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