Autovelox poco visibile, prende 28.000 euro di multe per andare a lavoro
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Un caso che ha sollevato un acceso dibattito sull’uso degli autovelox è quello della guardia giurata di Nizza Monferrato, che si è trovata a fronteggiare un totale di 28.000 euro di multe, accumulate nel 2021 e notificate solo nel dicembre 2023. Il lavoratore, con uno stipendio mensile di 1.100 euro, percorreva ogni giorno il tratto di strada della frazione di Bazzana di Mombaruzzo, dove il limite di velocità è fissato a 70 km/h. Qui, un autovelox posizionato in modo controverso, nascosto da una siepe e situato subito dopo una curva, ha registrato le infrazioni. La situazione, diventata rapidamente simbolo di una problematica più ampia, ha portato a interrogarsi sulla reale funzione di questi dispositivi: sono strumenti di sicurezza stradale o semplicemente meccanismi per incrementare le entrate pubbliche?
La vicenda non è esente da critiche
La vicenda ha riportato al centro dell’attenzione le critiche sulla collocazione degli autovelox. Gli esperti sottolineano che la visibilità di questi dispositivi dovrebbe essere migliorata per prevenire le infrazioni, anziché punirle a posteriori. Il posizionamento nascosto, come nel caso di Bazzana, alimenta il sospetto che si tratti più di un modo per generare introiti che di una reale misura per aumentare la sicurezza. Recenti normative mirano a garantire maggiore trasparenza nell’installazione, ma restano evidenti le lacune in termini di applicazione pratica.
Il peso economico delle sanzioni rappresenta un altro nodo cruciale. Per un cittadino con un reddito limitato, affrontare un debito di questa entità è un’impresa proibitiva. Questo caso mette in evidenza la necessità di rivedere il sistema sanzionatorio, trovando un equilibrio tra il rispetto delle norme e la sostenibilità economica delle multe. Diverse associazioni di automobilisti hanno espresso preoccupazione per la sproporzione tra le sanzioni e le capacità economiche dei cittadini, chiedendo un intervento normativo che tenga conto di questi aspetti.
Si aspetta il ricorso
Attualmente, la guardia giurata ha presentato un ricorso multe, chiedendo una riduzione delle sanzioni o una revisione della loro validità. La sua situazione non è un caso isolato, ma un esempio di come un sistema poco chiaro e talvolta percepito come ingiusto possa gravare in modo significativo sulla vita delle persone. Mentre si attende l’esito del ricorso, il dibattito sull’uso degli autovelox e sulla loro finalità continua ad animare l’opinione pubblica.
La speranza è che questa vicenda possa portare a un ripensamento delle strategie di utilizzo di questi dispositivi. Una maggiore trasparenza e un posizionamento più evidente degli autovelox potrebbero non solo migliorare la sicurezza stradale, ma anche ridurre il numero di infrazioni e il conseguente impatto economico sui cittadini. La discussione si estende oltre il caso specifico, richiamando l’attenzione su un tema che riguarda tutti gli automobilisti italiani e il rapporto tra normative stradali e giustizia sociale.
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