Mercato auto in caduta nel 2010
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Un’analisi condotta dal Centro Studi Fleet&Mobility indica che il 2010 si chiuderà con un meno 11% nella vendita di auto. Calo previsto anche nel 2011
Un’analisi condotta dal Centro Studi Fleet&Mobility sull’andamento del settore dell’automotive in Italia ha mostrato che il 2010 potrebbe chiudersi con un calo delle immatricolazioni attorno all’11%, pari a 1,92 milioni di nuove targhe. La seconda parte dell’anno dunque, dovrebbe andare ancora peggio rispetto al primo semestre, periodo in cui le vendite hanno superato quota 1,16 milioni con un incremento del 3% sullo stesso periodo del 2009. Da luglio a dicembre, in confronto allo stesso periodo dello scorso anno, 1 auto su 4 rimarrà infatti invenduta, cosa che ha preoccupato gli addetti ai lavori. Questo calo del 25% su base semestrale, a meno di cambi di rotta dell’ultimo momento, sarà probabilmente confermato visto che a parlare sono gli ordinativi fatti registrare dalle case costruttrici, che dovrebbero faticare a superare le 764.000 unità.
La fine dell’anno sarà ancora peggiore del secondo trimestre, che con un calo del 16% rispetto al periodo aprile-giugno 2009 fece suonare un campanello d’allarme. Su binari diversi va invece la vendita di auto alle società di noleggio, che nel primo semestre del 2010 hanno segnato un incremento del 13% rispetto al 2009. Il motivo? Questo settore risente poco o nulla degli econincentivi statali ma segue di pari passo il progredire (o il finire) della crisi economica. “Pertanto – ha detto Pier Luigi del Vescovo, direttore del centro studi – è probabile che nel secondo semestre questo segmento cresca come minimo al ritmo dell’8%. In questo segmento finiscono anche le cosiddette chilometri zero, che stanno iniziando a crescere“.[!BANNER]
Ma quello che preoccupa il settore è il calo delle vendite delle auto ai privati: se nel primo semestre – sull’onda degli incentivi – è stato pari alle cifre del 2009, nel secondo si paventa un meno 35% sia da parte di Federauto (la federazione delle concessionarie) sia da parte di Unrae (i costruttori). “E’ anche vero – continua Viscovo – che l’anno successivo a un periodo con forti incentivi all’acquisto perde sempre il confronto in quanto a vendite“. E il 2011? La stima del centro studi indica 100.000 immatricolazioni in meno rispetto all’anno in corso.
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