Auto parcheggiata in strada: attenzione alle possibili sanzioni
C’è un dettaglio che spesso sfugge a chi lascia la propria auto parcheggiata in strada, soprattutto nei mesi in cui la polvere o le intemperie minacciano la carrozzeria: la targa deve essere sempre perfettamente visibile, anche quando si utilizza un telo protettivo. Un aspetto che può sembrare secondario, ma che il Codice della Strada considera invece centrale, tanto da prevedere sanzioni pesanti per chi non rispetta questa semplice ma fondamentale regola. E attenzione, perché le conseguenze possono andare ben oltre una semplice multa: il rischio di complicazioni con l’assicurazione e la differenza tra parcheggiare in strada o in area privata sono elementi che fanno la differenza e che è bene conoscere per non trovarsi in situazioni spiacevoli.
Partiamo da un principio che sembra scontato ma che, in realtà, viene spesso sottovalutato: la targa è il vero e proprio documento d’identità dell’auto. Il Codice della Strada parla chiaro: ogni veicolo in sosta su suolo pubblico è considerato ancora in “circolazione” e deve poter essere riconosciuto dalle forze dell’ordine in qualsiasi momento. Se anche solo una parte della targa viene coperta dal telo protettivo, si rischia di cadere in una violazione che non lascia spazio a interpretazioni. La normativa non ammette eccezioni, proprio perché si basa sul principio della continuità dell’identificazione.
Il ventaglio delle sanzioni previste dal Codice della Strada è piuttosto ampio e non lascia scampo: si parte da una multa minima di 42 euro per l’occultamento parziale della targa, ma se la copertura è totale la cifra può schizzare fino a 328 euro. Non è tutto: nei casi in cui venga accertata l’intenzionalità nell’occultare la targa, le forze dell’ordine possono procedere con il ritiro della carta di circolazione per accertamenti più approfonditi. Insomma, la tentazione di coprire la propria auto con un telo protettivo senza prestare attenzione a questi dettagli può costare cara, molto più di quanto si possa immaginare.
Ma le brutte sorprese non finiscono qui. C’è un altro aspetto che merita una riflessione attenta: il rapporto con l’assicurazione. Molte polizze, infatti, prevedono clausole specifiche che escludono l’indennizzo in caso di furto o danneggiamento se il veicolo non era identificabile proprio a causa della copertura della targa. In altre parole, un semplice telo protettivo può trasformarsi in un boomerang: si pensa di proteggere la carrozzeria, ma si rischia di restare senza tutela assicurativa nel momento in cui ce ne sarebbe più bisogno. Una situazione paradossale, che spesso si scopre solo dopo un sinistro, quando ormai è troppo tardi per correre ai ripari.
Esistono però soluzioni che permettono di conciliare la voglia di proteggere la propria auto con il rispetto della legge. In commercio si trovano teli protettivi dotati di apposite finestre trasparenti in corrispondenza delle targhe: un accorgimento semplice ma efficace, che consente di mantenere la carrozzeria al riparo da polvere e intemperie senza incorrere nelle sanzioni previste dal Codice della Strada. In alternativa, è possibile coprire solo alcune parti del veicolo – cofano, tetto e parabrezza – lasciando ben scoperte le zone dove sono posizionate le targhe e i fari, in modo da non compromettere in alcun modo l’identificabilità del mezzo.
Un discorso a parte merita la area privata. Quando si parcheggia all’interno di un garage, in un cortile recintato o comunque in uno spazio non accessibile al pubblico, la normativa è molto più flessibile: la copertura integrale dell’auto con il telo protettivo è consentita senza alcuna limitazione. Qui, infatti, non si applicano le stesse regole che valgono per la pubblica via, e la questione della visibilità della targa passa in secondo piano. Tuttavia, è sempre buona norma verificare che anche le condizioni previste dall’assicurazione siano rispettate, perché alcune compagnie potrebbero comunque richiedere la riconoscibilità del veicolo anche in area privata.
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