Addio diesel e benzina: gli italiani scelgono sempre più ibride ed elettriche
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Settembre 2025 si chiude con un timido segnale positivo per il mercato automobilistico italiano, ma il quadro generale resta tutt’altro che rassicurante. Se da un lato le immatricolazioni di nuove vetture fanno registrare un incremento del 4,1% rispetto allo stesso mese del 2024, dall’altro il bilancio dei primi nove mesi dell’anno conferma una flessione del 2,9%. Un dato che pesa come un macigno, soprattutto se paragonato al periodo pre-pandemico: rispetto al 2019, il mercato ha perso per strada ben 300.000 auto, lasciando sul campo circa un quinto del proprio volume. Un campanello d’allarme che suona forte e chiaro per tutti gli addetti ai lavori.
A rendere ancora più evidente la trasformazione in atto sono le dinamiche della domanda. I privati, tradizionale motore del settore, rallentano la corsa e scendono al 55,9% di quota di mercato, con una flessione del 9,1% rispetto allo scorso anno. Un segnale che testimonia non solo la crescente incertezza economica delle famiglie, ma anche una maggiore cautela nell’affrontare investimenti importanti come l’acquisto di un’auto nuova. In netta controtendenza, invece, le persone giuridiche e le flotte aziendali fanno registrare un balzo del 27,2%, confermando una tendenza che da mesi sta ridisegnando la geografia del settore.
A trainare questa crescita è senza dubbio il noleggio a lungo termine, vera e propria locomotiva del mercato: +33,3% su base annua. Una formula che convince sempre più aziende, attratte dalla flessibilità e dalla convenienza di una soluzione capace di coniugare risparmio, sostenibilità e gestione semplificata del parco auto. In questo scenario, le flotte diventano un vero e proprio salvagente per un comparto che fatica a ritrovare lo slancio dei tempi migliori, compensando – almeno in parte – la debolezza della domanda privata.
Sul fronte delle alimentazioni, la rivoluzione verde si fa sentire in modo sempre più marcato. Le ibride si confermano la scelta preferita dagli italiani, conquistando il 45,2% del mercato e consolidando il proprio ruolo di protagonista nella transizione verso una mobilità più sostenibile. Dietro di loro, i motori a benzina (22,7%) e diesel (8,8%) mostrano una progressiva erosione delle rispettive quote, a testimonianza di un cambiamento ormai strutturale nelle abitudini di acquisto. Un dato che non lascia spazio a dubbi: il futuro parla sempre più il linguaggio dell’elettrificazione.
Non meno significativa è la performance delle auto elettriche pure, che raggiungono il 5,6% delle immatricolazioni complessive. Un risultato che, pur rimanendo distante dai livelli di altri mercati europei, segnala una crescita costante e incoraggiante. Ancora più marcata l’ascesa delle PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle), che balzano dal 3,4% all’8,7% grazie anche alla revisione della normativa sui benefit aziendali. Una svolta normativa che ha spinto molte aziende a puntare su queste soluzioni, beneficiando di vantaggi fiscali e contribuendo così a rinnovare il parco circolante con modelli più efficienti e meno inquinanti.
Dietro a questi numeri si cela un quadro complesso, in cui le scelte fiscali e le strategie aziendali giocano un ruolo sempre più determinante. Le flotte, grazie alla spinta del noleggio a lungo termine, rappresentano oggi un vero e proprio baluardo per il settore, riuscendo a compensare solo in parte la fragilità della domanda dei privati. Eppure, come sottolinea il presidente di UNRAE, Roberto Pietrantonio, il dato positivo di settembre non basta a parlare di vera ripresa: “L’incremento mensile è influenzato da fattori contingenti, come il confronto con un periodo già debole e la presenza di un giorno lavorativo in più. La vera sfida resta quella di invertire una tendenza negativa che ormai si protrae da anni”.
Per farlo, sarà indispensabile mettere mano a riforme strutturali, investendo con decisione su infrastrutture, incentivi mirati e una maggiore stabilità economica. Solo così sarà possibile accelerare il ricambio del parco auto, ridurre l’età media dei veicoli circolanti e centrare gli ambiziosi obiettivi di decarbonizzazione imposti dall’Unione Europea. In questo scenario, la partita si giocherà tutta sulla capacità di rendere accessibili le nuove tecnologie – dalle ibride alle elettriche, passando per le PHEV – non solo alle aziende, ma anche ai cittadini, restituendo centralità a un mercato dei privati oggi troppo penalizzato.
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