Meno auto elettriche, più ostacoli: il difficile cammino verso il 2030
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La transizione verso una mobilità sostenibile in Europa sembra incontrare ostacoli sempre più significativi, come dimostrano i dati recentemente pubblicati dall’ACEA (Associazione Europea dei Costruttori di Automobili). Secondo il nuovo tracker interattivo, uno strumento sviluppato per monitorare i progressi nella transizione verso le emissioni zero, la quota di mercato delle auto elettriche a batteria (BEV) è scesa al 13,6% nel 2024, segnando una contrazione del 6% nelle immatricolazioni rispetto all’anno precedente. Questo dato rappresenta un segnale d’allarme per un settore che punta a una decarbonizzazione completa entro il 2030.
Un aspetto critico della transizione è l’infrastruttura di ricarica, che risulta largamente insufficiente. Attualmente, sono disponibili solo 880.000 punti di ricarica pubblici in tutta Europa, a fronte degli 8,8 milioni necessari per sostenere una mobilità elettrica diffusa. Questo divario infrastrutturale non solo ostacola la crescita del mercato delle auto elettriche, ma rischia di compromettere gli obiettivi di decarbonizzazione a lungo termine.
“Le case automobilistiche stanno facendo la loro parte, offrendo una gamma sempre più ampia di veicoli a emissioni zero, ma il successo di questa transizione richiede un impegno collettivo,” ha dichiarato Sigrid de Vries, direttore generale dell’ACEA. L’organizzazione sottolinea che, oltre all’infrastruttura, sono necessari incentivi economici e una maggiore accessibilità per i consumatori, dato che in molti paesi europei i costi di ricarica presso le reti pubbliche superano quelli dei carburanti tradizionali.
Il tracker interattivo sviluppato dall’ACEA si propone di fornire dati aggiornati su immatricolazioni, infrastrutture e costi di ricarica, supportando così decisori politici, aziende e cittadini nel processo decisionale. Questo strumento rappresenta un passo importante per affrontare le sfide della transizione, offrendo una visione chiara e trasparente della situazione attuale e delle lacune da colmare.
Particolarmente preoccupante è la situazione dei mezzi pesanti, dove i veicoli a zero emissioni rappresentano solo il 3,5% del mercato, un dato lontano dall’obiettivo del 35% fissato per il 2030. Per questa categoria, si stima che saranno necessari circa 35.000 punti di ricarica specifici e 2.000 stazioni di rifornimento di idrogeno. Questi numeri evidenziano la necessità di interventi mirati e tempestivi per evitare di rallentare ulteriormente il progresso verso una mobilità sostenibile.
La decarbonizzazione del settore automobilistico europeo richiede una strategia integrata che affronti non solo le carenze infrastrutturali, ma anche le sfide legate ai costi e alla fiducia dei consumatori. Il rapporto attuale tra punti di ricarica e veicoli BEV è di circa uno ogni cinque, una proporzione che peggiora se si considerano anche gli ibridi plug-in e i veicoli commerciali leggeri. Questo dato sottolinea l’urgenza di investimenti significativi per rendere la mobilità elettrica una scelta praticabile per un numero sempre maggiore di utenti.
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