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Autonomia reale in autostrada: la verità sulle auto elettriche

Di Emanuela Termonte
Pubblicato il 4 ago 2025
Autonomia reale in autostrada: la verità sulle auto elettriche
Quanto incide la velocità sull'autonomia reale delle auto elettriche? Test su Kia EV9 e Lucid Air in autostrada, dati e consigli per ottimizzare i viaggi.

Quando si parla di autonomia reale delle auto elettriche in autostrada, il quadro si fa subito più complesso di quanto suggeriscano le brochure patinate o i numeri dichiarati nei cicli di omologazione. Chiunque abbia pensato che passare all’elettrico sia una questione di semplici numeri, forse non ha ancora messo piede su una tratta autostradale con una batteria da monitorare. La differenza tra aspettative e realtà, infatti, si misura chilometro dopo chilometro, e la fisica – come spesso accade – non fa sconti a nessuno.

Nel cuore di questa riflessione c’è il dato emerso dal test Car and Driver, un banco di prova che ha messo sotto la lente d’ingrandimento due protagoniste del segmento: la Kia EV9 e la Lucid Air. E qui, come direbbe qualcuno, i nodi vengono al pettine: all’aumentare della velocità, il consumo si impenna e la tanto agognata autonomia reale si scioglie come neve al sole. Basta una pressione più decisa sull’acceleratore per vedere svanire decine di chilometri di percorrenza, e la colonnina di ricarica sembra farsi sempre più vicina, quasi a voler ricordare che il viaggio elettrico non è ancora una passeggiata senza pensieri.

I numeri parlano chiaro e non ammettono repliche. La Lucid Air, campionessa di aerodinamica e simbolo di innovazione, vede la propria autonomia crollare del 23% passando da 88 a 120 km/h, e addirittura del 24% se si osa toccare i 153 km/h. In pratica, ogni scatto in avanti del tachimetro si traduce in una perdita di energia che lascia il segno, soprattutto quando il viaggio si fa lungo e il tempo stringe. Ancora più marcato il comportamento della Kia EV9, che per ogni incremento di circa 32 km/h registra riduzioni superiori al 30%. Un vero e proprio “salasso” che mette a dura prova anche i più ottimisti tra i sostenitori della mobilità elettrica.

Eppure, il paradosso è dietro l’angolo: la Cadillac Lyriq, ad esempio, vanta sulla carta ben 480 km di autonomia, ma in autostrada quella cifra resta un miraggio, buona per i depliant ma poco utile quando il traffico scorre veloce e la batteria si consuma a vista d’occhio. Il motivo? I cicli di omologazione come EPA e WLTP sono tarati su percorsi misti, con tanto di stop-and-go cittadini e andature rilassate, ben lontani dalla realtà di una marcia costante a 130 km/h o più. Insomma, le promesse fatte su carta devono fare i conti con il vento, la resistenza dell’aria e, soprattutto, con la voglia di arrivare a destinazione senza troppe soste.

Ma se la Kia EV9 sorprende per la sua coerenza tra valori dichiarati e risultati sul campo, richiedendo una velocità di circa 106 km/h per replicare i dati EPA, la Lucid Air mette in luce il rovescio della medaglia: per rispettare le promesse d’autonomia, bisognerebbe viaggiare a soli 76 km/h, una velocità che in autostrada rischia di trasformare il viaggio in una maratona di pazienza. Questo dato, tutt’altro che trascurabile, evidenzia come anche i modelli più raffinati non siano immuni dalle leggi della fisica e dalle esigenze di chi viaggia spesso sulle lunghe distanze.

A questo punto, il messaggio per chi sta valutando l’acquisto di un’auto elettrica è cristallino: consumo velocità e autonomia sono due facce della stessa medaglia, e il piede destro fa davvero la differenza. Moderare la velocità non è solo un consiglio da manuale di guida sicura, ma una vera e propria strategia per ottimizzare la percorrenza e trasformare ogni viaggio in un’esperienza meno stressante e più rilassata. Basta una manciata di chilometri orari in meno per guadagnare decine di chilometri in più, un piccolo sacrificio che si traduce in una grande soddisfazione quando la meta è ancora lontana e la batteria non fa scherzi.

Non va dimenticato, infine, che la frenata rigenerativa, alleata preziosa delle auto elettriche in città e nelle situazioni di traffico intenso, perde quasi tutta la sua efficacia nei lunghi tragitti autostradali. Qui, dove si mantiene una velocità costante e le occasioni di rallentare sono poche, il recupero di energia è minimo e la gestione della batteria diventa una questione di pura efficienza e attenzione. La tecnologia delle batterie continua a fare passi da gigante, ma – almeno per ora – è il comportamento del guidatore a fare la differenza, soprattutto quando la strada si fa lunga e il tempo stringe.

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