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Diesel addio? Audi risponde con un motore che sorprende tutti

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 27 nov 2025
Diesel addio? Audi risponde con un motore che sorprende tutti
Il motore 3.0 V-6 EA897evo4 di Audi unisce compressore elettrico e mild hybrid per ridurre il turbo lag, migliorare reattività ed efficienza; compatibile con HVO.

Nel panorama automotive contemporaneo, dove le scelte tecnologiche si fanno sempre più radicali e polarizzate, Audi compie una mossa che potremmo definire controcorrente, presentando una soluzione che sfida le convenzioni del momento. Si tratta del nuovo EA897evo4, un V6 diesel che racchiude in sé una filosofia ben precisa: non abbandonare una tecnologia consolidata, bensì elevarne le prestazioni attraverso l’innovazione intelligente.

I numeri parlano un linguaggio affascinante: 295 cavalli di potenza, 580 Nm di coppia già a 1.500 giri al minuto, con accelerazioni da 0 a 100 km/h che si attestano sui 5,2 secondi per la berlina e 5,0 per il Suv. Prestazioni che, va detto, non sfigurerebbero nemmeno nel segmento delle motorizzazioni a benzina moderne. Ma è la ricerca sottesa a questi numeri che merita la nostra attenzione.

Il vero fulcro dell’innovazione risiede nella strategia adottata da Audi per combattere uno dei nemici storici dei motori sovralimentati: il turbo lag. Questo fastidioso fenomeno, quella sensazione di ritardo nella risposta dell’acceleratore, viene qui affrontato attraverso un’architettura complessa e intelligente. L’azienda tedesca ha integrato un compressore elettrico innovativo nel circuito di aspirazione, posizionato a valle del tradizionale turbocompressore. Un dettaglio tecnico che potrebbe sembrare marginale, ma che rappresenta in realtà il cuore pulsante di questa soluzione.

Questo compressore elettrico raggiunge la considerevole velocità di circa 90.000 giri al minuto in appena 250 millisecondi, incrementando la velocità di risposta di quasi un secondo intero. Il risultato? Una sensazione di immediatezza nelle fasi di spunto e ai bassi regimi che elimina praticamente la sensazione di ritardo tipica dei propulsori sovralimentati. È una soluzione elegante perché non contrasta il turbocompressore, ma lo supporta, creando una sinergia virtuosa.

A questa architettura si aggiunge un sistema mild hybrid da 24 cavalli e 230 Nm, che potenzia ulteriormente la reattività soprattutto nelle fasi di partenza e nella guida urbana. Il contributo temporaneo di potenza aggiuntiva fornisce quella spinta decisiva che rende il motore non solo performante sui lunghi tragitti, ma anche gradevole nella circolazione cittadina. È una visione olistica della mobilità diesel contemporanea.

Sul versante ambientale, il nuovo propulsore supporta il combustibile HVO, un carburante sostenibile derivato da olii da cucina usati e sottoprodotti agricoli. Parliamo di una riduzione potenziale delle emissioni di CO2 fino al 95 percento rispetto al gasolio convenzionale, un aspetto che non può essere sottovalutato quando si discute della sostenibilità energetica dei veicoli premium. L’autonomia e l’efficienza rimangono sostanzialmente fedeli agli standard diesel moderni, un aspetto che non sorprende chi conosce la maturità raggiunta da questa tecnologia.

La scelta di Audi di investire nel V6 diesel EA897evo4 rappresenta una posizione controcorrente in un mercato europeo indubbiamente in difficoltà. La quota di mercato diesel è crollata dall’oltre 50 percento degli anni precedenti il Dieselgate all’attuale 8 percento. Un tracollo impressionante che ha portato molti costruttori ad abbandonare completamente questo segmento. Audi, tuttavia, giustifica questo investimento coraggioso facendo leva su tre decenni di esperienza accumulata con la tecnologia TDI e sulla eredità competitiva maturata nelle competizioni endurance, ambienti dove l’affidabilità e la performance sono parametri che non tollerano approssimazioni.

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