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Volkswagen scommette 5,8 miliardi su Rivian: Audi prepara l’auto connessa definitiva

Di Fabrizio Gimena
Pubblicato il 7 ott 2025
Volkswagen scommette 5,8 miliardi su Rivian: Audi prepara l’auto connessa definitiva
Audi integrerà l'architettura software Rivian dal 2028 su due nuovi modelli SSP; aggiornamenti OTA e interfacce fisiche al centro, ma emergono ritardi e sfide tecniche.

Quando si parla di futuro dell’auto, è impossibile non volgere lo sguardo verso le nuove alleanze che stanno ridisegnando i confini dell’industria. Ed è proprio qui che entra in scena Audi, protagonista di una mossa strategica destinata a lasciare il segno: la collaborazione con Rivian, start-up americana che negli ultimi anni ha saputo imporsi come riferimento nel mondo dell’elettrico. Una partnership, questa, che non si limita a un semplice scambio di tecnologie, ma che si fonda su una visione condivisa: trasformare l’auto in una vera e propria piattaforma digitale su ruote.

Al centro dell’accordo, che vede un investimento monstre di 5,8 miliardi di dollari da parte del Gruppo Volkswagen, c’è lo sviluppo di una nuova architettura software che promette di rivoluzionare l’esperienza a bordo dei futuri modelli della casa dei quattro anelli. L’obiettivo è chiaro: portare sulle strade, a partire dal 2028, le prime vetture tedesche equipaggiate con un sistema operativo interamente sviluppato in sinergia con la società californiana. Un cambio di passo che, nelle intenzioni dei vertici di Ingolstadt, segnerà l’inizio di una nuova era per il marchio, sempre più orientato verso la digitalizzazione e la personalizzazione dell’esperienza di guida.

Ma entriamo nel dettaglio. Il progetto prevede il debutto di due modelli basati sulla piattaforma modulare SSP, una soluzione tecnica che rappresenta il cuore pulsante della strategia di elettrificazione e digitalizzazione del gruppo. La nuova architettura software permetterà aggiornamenti over-the-air e una gestione centralizzata delle funzionalità digitali, garantendo così un livello di flessibilità e rapidità nell’implementazione delle novità senza precedenti. Non si tratta solo di un upgrade tecnologico, ma di un vero e proprio cambio di paradigma, in cui il software diventa protagonista assoluto nella definizione dell’identità del veicolo.

A confermare la portata di questa rivoluzione sono le parole del CEO di Audi, Gernot Döllner, che sottolinea come l’adozione di un’architettura software centralizzata consentirà di semplificare lo sviluppo e di introdurre funzionalità aggiornabili in tempo reale. Per i clienti, questo si tradurrà in una gamma di servizi sempre più ampia, accessibile senza dover passare dal concessionario, e in una manutenzione dei sistemi digitali più efficiente e intuitiva. Un salto in avanti che risponde alle esigenze di un pubblico sempre più esigente e abituato alla logica degli aggiornamenti continui tipica del mondo tech.

Non tutto, però, fila liscio come l’olio. Secondo alcune indiscrezioni, all’interno della joint venture non mancano le criticità, soprattutto per quanto riguarda l’adattamento della nuova architettura ai veicoli con motore termico e la gestione delle differenze tra i vari marchi del gruppo Volkswagen. In particolare, si registrano difficoltà nell’integrare il software Rivian su modelli iconici come la Q8 e-tron e sulla futura versione elettrica dell’A4, a causa delle specificità tecniche e delle richieste di personalizzazione avanzata che caratterizzano ogni brand.

Un aspetto interessante riguarda anche il design dell’interfaccia uomo-macchina: Audi ha ribadito la centralità dei comandi fisici, come dimostrato dal Concept C, cercando un punto di equilibrio tra innovazione digitale e facilità d’uso. Una scelta che punta a non sacrificare l’intuitività e la sicurezza a bordo, pur offrendo un’esperienza utente sempre più ricca e personalizzabile.

Sul fronte industriale, il primo banco di prova sarà rappresentato dalla Volkswagen ID.1, che nel 2027 integrerà alcuni elementi del software Rivian. Ma sarà proprio Audi la prima a compiere il grande salto, adottando per intero il nuovo stack tecnologico e facendo da apripista per il resto del gruppo. Un percorso che, sebbene non privo di ostacoli, viene visto dagli analisti come una possibile chiave per accelerare la trasformazione digitale e contenere i costi di sviluppo, sfruttando le sinergie tra due realtà che, fino a ieri, sembravano appartenere a mondi lontani.

Naturalmente, restano aperte le sfide legate all’integrazione di sistemi eterogenei e alla capacità di adattare la piattaforma SSP alle esigenze dei veicoli tradizionali. Il successo dell’operazione dipenderà dalla rapidità con cui Audi e Rivian sapranno superare le complessità tecniche e organizzative, rispettando le scadenze e mantenendo fede alle promesse fatte al mercato. In gioco c’è molto più di una semplice evoluzione tecnologica: c’è la possibilità di ridefinire il concetto stesso di automobile, trasformandola in un hub digitale capace di evolversi nel tempo e di offrire esperienze sempre nuove e coinvolgenti.

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