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La guerra dei cruscotti: Apple vuole comandare, i costruttori non ci stanno

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 7 lug 2025
La guerra dei cruscotti: Apple vuole comandare, i costruttori non ci stanno
Apple CarPlay Ultra offre un controllo avanzato delle auto, ma molte case automobilistiche lo considerano troppo invasivo. Scopri perché.

Controllo totale degli schermi, gestione diretta dei componenti fisici dell’auto, monitoraggio dei sistemi di sicurezza. Il nuovo Apple CarPlay Ultra sta ridefinendo il concetto di infotainment automobilistico, generando entusiasmo tra gli utenti ma incontrando resistenze significative da parte delle case produttrici.

La nuova versione del sistema di infotainment Apple, presentata inizialmente nel 2022, va ben oltre la semplice visualizzazione di mappe e contenuti multimediali. CarPlay Ultra promette un’integrazione profonda con i veicoli, permettendo il controllo del quadro strumenti, del tachimetro e persino delle componenti meccaniche come sospensioni e sterzo.

Apple CarPlay Ultra, un’accoglienza contrastata

Nonostante l’iniziale entusiasmo, con quattordici costruttori che avevano manifestato interesse per l’implementazione – tra cui Renault, Mercedes, Audi, BMW, Volvo e Polestar – molti hanno successivamente rivisto la propria posizione. Secondo quanto riportato dal Financial Times, numerosi produttori considerano il sistema troppo invasivo, temendo che possa sminuire l’importanza dei loro software proprietari, sui quali hanno investito ingenti risorse.

Al momento, solo Aston Martin ha ufficializzato l’adozione di CarPlay Ultra, mentre marchi come Hyundai, Kia e Porsche sembrano mostrare un atteggiamento più favorevole. La principale preoccupazione dei costruttori riguarda il mantenimento del controllo sul proprio ecosistema digitale e la protezione dei dati degli utenti.

La sfida dell’integrazione tecnologica

Il dibattito attorno a CarPlay Ultra evidenzia una tensione crescente nel settore automobilistico: da un lato, la necessità di offrire ai consumatori tecnologie all’avanguardia; dall’altro, l’esigenza di preservare l’identità digitale dei marchi.

Mentre le trattative proseguono, resta da vedere se il sistema Apple riuscirà a superare le resistenze dei costruttori più scettici o se questi ultimi preferiranno sviluppare alternative che garantiscano un maggiore controllo sulle proprie piattaforme digitali, definendo così il futuro dell’interazione tra tecnologia e mobilità.”

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