Aston Martin Rapide E: ecco come sarà la superberlina elettrica

Francesco Giorgi
13 Settembre 2018
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Elevati contenuti hi-tech, trazione posteriore, 610 CV, 0-100 km/h in 4”, almeno 320 km di autonomia WLTP. Riflettori puntati sul modello di debutto per Aston Martin nella e-mobility atteso sul mercato a fine 2019.

Se per la “concorrenza” nazionale (leggi Jaguar) l’ingresso nel settore e-mobility è recentemente avvenuto attraverso il segmento SUV (I-Pace), per il più “tradizionalista” marchio di Gaydon il debutto nei sistemi di propulsione elettrica avverrà presto sulla base della “super-berlina” a quattro porte Rapide, che manterrà la trazione posteriore (niente schema propulsivo suddiviso fra avantreno e retrotreno, come spesso avviene fra le più recenti proposte “zero emission”) e si annuncia pienamente all’altezza dell’immagine marcatamente sportiva che da sempre contraddistingue la produzione dell’azienda di oltremanica, i cui vertici hanno, un paio di settimane fa, annunciato di volersi a breve termine quotare alla Borsa di Londra (notizia che aveva confermato precedenti indiscrezioni): una Ipo che, secondo alcune fonti britanniche, potrebbe valorizzare Aston Martin per un valore di circa 5 miliardi di sterline.

Mentre si attende la pubblicazione del prospetto di quotazione al London Stock Exchange che trasformerebbe la ragione sociale di Aston Martin in SpA, i “piani alti” di Gaydon rilasciano in queste ore una seconda conferma: si tratta, come accennato, dei dettagli tecnici relativi a Rapide E, destinata ad un posto di rilievo nella storia del marchio britannico in quanto ne rappresenterà il debutto nel settore della mobilità 100% elettrica.

Già definite, altresì, le linee-guida del programma: lo sviluppo hi-tech di Aston Martin Rapide E (qui una nostra anticipazione relativa al rilascio dei primi render) viene svolto in partnership con Williams Advanced Engineering, la Divisione di Grove specializzata in programmi di avanzata tecnologia nei settori della trazione elettrica, della termodinamica e dell’aerodinamica (fra i quali si ricorda la fornitura delle batterie che equipaggiano le monoposto di Formula E).  A questo proposito, si segnala che Rapide E rappresenterà, dal punto di vista tecnologico, la prima applicazione pratica dei programmi hi-tech impostati da Hyperbat, joint venture avviata da Williams Advanced Engineering insieme ad Unipart, Gruppo inglese leader nella produzione di componenti e ricambi e nella logistica automotive: Hyperbat aprirà ufficialmente la propria sede di Coventry all’inizio del prossimo anno, con la previsione di organizzarsi fin da subito su una forza lavoro di una novantina di ingegneri e tecnici che opereranno nei campi di ricerca, progettazione e produzione batterie e soluzioni powertrain per veicoli ibridi ed elettrici di futura generazione, anche in ambito motorsport (dopo l’esperienza in Formula E, WAE sarà fornitore unico degli accumulatori per le vetture del Mondiale Rallycross dal 2020, che sarà animato unicamente da modelli a zero emissioni).

Proseguendo con i dati di rilievo che formano la “carta d’identità” della imminente Aston Martin Rapide E, i vertici di Gaydon ne comunicano un monte-produzione in 155 esemplari (prezzi ed allestimenti verranno resi noti più avanti): come “primo approccio” alla elettromobilità, dunque, Aston Martin si affida ad un progetto dall’elevato valore tecnologico, e giocoforza finalizzato ad un ristretto volume produttivo. È probabile che sulla scorta dell’expertise maturato dalla delibera di Rapide E, e dalla risposta dei mercati, Aston Martin valuterà in concreto nuovi programmi di elettrificazione.

Sotto i riflettori del tandem Aston Martin-Williams Advanced Engineering c’è un attento studio sui sistemi di raffreddamento motori e batterie finalizzato al raggiungimento di costanti valori di performance ed efficienza, complementari a precisi obiettivi di attenzione ai pesi dell’insieme-veicolo e penetrazione aerodinamica.

Nello specifico, Aston Martin Rapide E verrà equipaggiata con due motori elettrici, entrambi collocati in corrispondenza del retrotreno (la trazione sarà posteriore) in grado, secondo i dati tecnici forniti da Gaydon, di erogare una potenza massima di oltre 610 CV e ben 950 Nm di coppia massima. L’alimentazione è assicurata da un “pacco” batterie agli ioni di litio formate da più di 5.600 celle cilindriche, realizzato appositamente per il nuovo modello, da 800V e 65 kWh di capacità, e che troveranno posto nei vani anteriore e posteriori solitamente occupati dal motore 6.0 V12 di Aston Martin Rapide, del relativo gruppo trasmissione e del serbatoio carburante, in modo da permettere alla vettura una equa distribuzione dei pesi. La coppia di unità motrici a zero emissioni di Aston Martin Rapide E trasmetterà la trazione alle ruote posteriori attraverso un differenziale a slittamento limitato (con ogni probabilità, il relativo controllo sarà elettronico); l’assetto si avvale di un “kit” di sospensioni – molle ed ammortizzatori – anch’esse frutto di un intervento di re-engineering rispetto ai componenti “di serie”, necessario anche in virtù dei nuovi valori prestazionali – in special modo l’erogazione della coppia motrice, ben diversa nelle auto elettriche in confronto a quella fornita dai motori a combustione interna -, che per Aston Martin Rapide E si preannunciano piuttosto interessanti: 155 miglia orarie (250 km/h) la velocità massima, e un tempo nell’ordine di 4” per lo scatto da 0 a 100 km/h (la nota tecnica Aston Martin indica “Poco meno di 4 secondi” nell’accelerazione da 0 a 60 miglia orarie, corrispondenti a 96 km/h)

Da sottolineare, inoltre, il preciso indirizzo conferito al corpo vettura, che come accennato dovrà, secondo i programmi Aston Martin, concorrere alla massima efficienza complessiva di Rapide E: in questo senso, il “capitolato” degli interventi in essere a Gaydon indica una “Ottimizzazione aerodinamica” per il corpo vettura (per il quale viene stabilito un ampio ricorso a materiali compositi, fibra di carbonio e leghe metalliche ultraleggere), il sottoscocca e il disegno dei cerchi ruota; questi ultimi dal canto loro saranno abbinati ad un set di pneumatici Pirelli PZero a bassa resistenza al rotolamento e dotati di tecnologia di attenuazione del rumore.

Altro riferimento alla… velocità è quello relativo ai tempi di ricarica, che attraverso una “presa fast” da 50 kW promette, in un’ora, l’immagazzinamento nelle batterie dell’energia necessaria a circa 300 km di percorrenza. Quanto all’autonomia massima, i tecnici Aston Martin dichiarano di volere raggiungere e superare 200 miglia con un “pieno” di energia (circa 320 km) secondo i nuovi standard WLTP.

Aston Martin Rapide E verrà prodotta nel nuovo complesso hi-tech di St. Athan, indicato dai “piani alti” di Gaydon come “Il futuro centro di elettrificazione” per Aston Martin e Lagonda. Le prime consegne sono previste per il quarto trimestre 2019.

Aston Martin RapidE: primi render ufficiali

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