Lamborghini: la misteriosa supercar sviluppata con il MIT

Francesco Giorgi
06 Novembre 2017
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lamborgh

C’è fermento nel comparto automotive: i riflettori vengono puntati sul Massachusetts Institute of Technology, e su un inedito modello Lamborghini ibrido a batterie solid state.

A Sant’Agata Bolognese c’è più che mai aria di innovazione: dopo l’inaugurazione dell’ACSL-Advanced Composite Structure Laboratory di Seattle (il centro di ricerca ed analisi per lo studio di nuovi trattamenti ed applicazioni della fibra di carbonio), avvenuta all’inizio dell’estate 2016, e – notizia dei giorni scorsi – una prima anticipazione relativa ad una nuova tecnologia powertrain hi-tech, i vertici Lamborghini puntano i riflettori sulla “supercar del futuro”.

L’annuncio è di queste ore, e prelude ad una ghiotta notizia per gli appassionati del marchio emiliano: la supercoupé – che secondo alcuni rumors porterà in dote proprio una inedita propulsione ibrida – riceve la “firma” del progetto tecnico fra la stessa Lamborghini e il MIT-Massachusetts Institute of Technology. Si tratterebbe, dunque, di un’anticipazione “in concreto” delle prime notizie che avevamo pubblicato la scorsa settimana.

Secondo “voci di corridoio” – per le quali si attendono le conferme ufficiali – la nuova supercar del futuro a marchio Lamborghini sarà equipaggiata con una inedita tecnologia di batterie solid-state, frutto di un percorso di ricerca scientifica rivolto all’ottimizzazione del rendimento energetico per gli accumulatori (a tutto vantaggio dell’autonomia di marcia e delle velocità di punta raggiungibili anche per lunghi tratti) e della sicurezza, essendo inferiori eventuali rischi di incendio. Il “nuovo che avanza” per Lamborghini sarà anticipato nelle prossime ore, in una conferenza stampa che si terrà al MIT.

Bocche cucite in merito a qualsiasi ulteriore dettaglio tecnico: si sa (o meglio: si presume) che la futura Lamborghini ibrida a batterie “solid state” arriverà sul mercato verso il 2022: un primo lotto di esemplari potrebbe essere prodotto in serie limitata.

C’è, in ogni caso, un primo render (ed è quello che pubblichiamo): una porzione della zona anteriore, nella quale si nota il particolare disegno “a Y” dei gruppi ottici a tecnologia Led, che sottolineano il disegno spigoloso del frontale. L’anticipazione suscita una certa curiosità, perché contribuisce a stuzzicare la fantasia su quale sarà l’aspetto del corpo vettura per la futura GT di Sant’Agata Bolognese a tecnologia ibrida.

La “nuova” Lamborghini potrebbe (e qui, il condizionale è più che mai d’obbligo), in un’ottica a medio-lungo termine, essere considerata come una “erede” della attuale Huracàn: l’amministratore delegato Stefano Domenicali aveva anticipato nei giorni scorsi, ai taccuini di Autocar, come un prossimo modello Lamborghini necessiterà di “Una tecnologia di ibridazione”. E, ancora: “Hybridisation is the answer, not [full] electric”. Ciò ad indicare l’ampio ventaglio di impieghi che sarà possibile studiare per i sistemi ibridi di prossima generazione, più “leggeri” nel peso delle batterie e più efficienti riguardo alle possibilità di autonomia di marcia.

La questione che riporta in primo piano nuove ipotesi di sviluppo powertrain per Lamborghini procede di pari passo con le imminenti novità di mercato per il marchio di Sant’Agata Bolognese: si fanno sempre più consistenti le indiscrezioni secondo le quali l’atteso Urus, il primo SUV emiliano che sarà svelato in anteprima il 4 dicembre, potrebbe (in un momento successivo al debutto commerciale) essere equipaggiato anche con un inedito modulo ibrido plug-in.

Stand Lamborghini al Salone di Francoforte 2017

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