Accise uguali dal 2026: benzina giù, gasolio su. Quanto cambia?
A partire dal 1° gennaio 2026, il panorama dei carburanti in Italia subirà una svolta epocale: si assisterà all’allineamento accise tra benzina e gasolio, una manovra che promette di riscrivere le regole del gioco non solo alla pompa, ma anche nelle abitudini di milioni di automobilisti. La misura prevede che l’accisa venga fissata per entrambi i carburanti a 0,6729 euro al litro, con una conseguenza immediata e dirompente: la benzina vedrà un calo di prezzo di 4,05 centesimi al litro, mentre il gasolio subirà un aumento della stessa entità. Una novità che, almeno sulla carta, potrebbe ribaltare il rapporto di convenienza tra i due carburanti, sancendo un vero e proprio cambio di paradigma rispetto alla tradizione che ha sempre visto il gasolio favorito da una tassazione più leggera.
Secondo i dati ufficiali diffusi dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy all’8 dicembre 2025, il prezzo carburante della benzina si attesta a 1,718 €/l, mentre quello del gasolio è a 1,684 €/l. L’operazione di allineamento porterebbe questi valori rispettivamente a 1,669 €/l per la benzina e a 1,733 €/l per il gasolio. Il differenziale, a conti fatti, supererebbe i 6 centesimi al litro a favore della benzina, un ribaltamento che non passa inosservato agli occhi degli automobilisti più attenti e dei professionisti della strada.
Le ripercussioni di questa manovra si fanno subito tangibili: per chi possiede un’auto con serbatoio da 40 litri, il pieno di benzina costerà circa 1,96 euro in meno, mentre quello di gasolio richiederà un esborso superiore della stessa cifra. Tuttavia, come spesso accade nel mercato dei carburanti, la teoria deve fare i conti con la pratica. Il presidente dell’Unem, Gianni Murano, ha infatti sottolineato che gli operatori della filiera potrebbero scegliere di comprimere i margini sul gasolio, smussando così l’impatto dell’aumento e riducendo il differenziale effettivo a soli 3 centesimi al litro. Una strategia commerciale che, se adottata su larga scala, potrebbe mitigare le conseguenze per chi utilizza quotidianamente il gasolio, soprattutto per ragioni professionali.
Non bisogna dimenticare che il reale equilibrio tra benzina e gasolio dipenderà da molteplici fattori: le scelte commerciali dei distributori, la variabilità dei margini, eventuali sconti promozionali, politiche locali e, non da ultimo, la concorrenza tra compagnie. In un contesto così dinamico, anche una differenza di pochi centesimi può fare la differenza, soprattutto per trasportisti, camionisti e operatori logistici che percorrono migliaia di chilometri ogni anno. Per loro, la variazione del prezzo carburante si traduce immediatamente in un aumento – o in una diminuzione – dei costi di gestione, incidendo sui bilanci e sulle strategie operative.
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