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Le nuove supercar dei Carabinieri: Alfa Romeo e Maserati salvano vite

Di Vincenzo Calvarano
Pubblicato il 27 ott 2025
Le nuove supercar dei Carabinieri: Alfa Romeo e Maserati salvano vite
Le Maserati MC20 Cielo e Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio in livrea Carabinieri per il trasporto urgente di organi e sangue.

Nel cuore della Capitale, dove tradizione e innovazione si intrecciano quotidianamente, si è consumato un evento destinato a lasciare il segno nella storia delle forze dell’ordine italiane: l’arrivo di due supercar, una Maserati MC20 Cielo e una Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, che da oggi vestono i colori dei Carabinieri. Un ingresso in grande stile, quello delle eccellenze a quattro ruote di casa nostra, frutto di una collaborazione di peso con Stellantis, il colosso dell’automotive che sempre più si fa portavoce del meglio del made in Italy. E se la notizia ha già fatto il giro del Paese, non è solo per il fascino dei bolidi, ma per la loro nuova, nobilissima missione: il trasporto organi e sangue in emergenza, dove ogni secondo può fare la differenza tra la vita e la morte.

La cerimonia di consegna, avvenuta presso il Comando Generale dell’Arma a Roma, non è passata inosservata. In prima linea, il Comandante Generale Salvatore Luongo, che ha voluto sottolineare come questa iniziativa rappresenti “un’autentica comunione d’intenti al servizio della collettività”. Parole che non sono solo di circostanza, ma che ben fotografano la sinergia tra istituzioni e industria, unite dal desiderio di offrire risposte concrete e immediate alle esigenze del sistema sanitario nazionale. Accanto a lui, Antonio Filosa, amministratore delegato di Stellantis, che con orgoglio ha rimarcato il valore simbolico e pratico di mettere a disposizione dell’Arma “il meglio della tecnologia e del design italiano”.

E proprio di tecnologia si parla, osservando da vicino la Maserati MC20 Cielo. Un vero e proprio concentrato di innovazione, equipaggiata con il motore V6 biturbo Nettuno da ben 630 CV, struttura in fibra di carbonio e un assetto che fa della leggerezza e della reattività i suoi punti di forza. Un gioiello che, in questa nuova veste, non si limita a far sognare gli appassionati, ma si trasforma in strumento concreto di salvataggio. Al suo fianco, la Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, anch’essa dotata di un V6 biturbo, in questo caso da 520 CV, che richiama una tradizione ormai storica: quella del legame indissolubile tra il marchio del Biscione e i Carabinieri, un sodalizio che affonda le radici nel secondo dopoguerra e che oggi si rinnova in chiave iper-moderna.

Ma non è solo la potenza a fare la differenza. Questi veicoli sono stati allestiti con dotazioni specifiche: contenitori isotermici di ultima generazione, dispositivi di fissaggio certificati e sistemi per il mantenimento delle condizioni ambientali ottimali, elementi fondamentali per garantire che organi e sangue arrivino a destinazione in perfetto stato. Una cura quasi maniacale per il dettaglio, che riflette la consapevolezza della delicatezza del compito affidato a queste vetture.

L’introduzione di auto così performanti nel parco mezzi dell’Arma risponde a una necessità reale e sentita: abbattere drasticamente i tempi di trasferimento, soprattutto quando le distanze da coprire sono notevoli e il margine di manovra si misura in minuti. La stabilità, l’assetto ottimizzato e la potenza di queste supercar rappresentano un’assicurazione in più per il buon esito delle missioni più critiche. In fondo, chiunque abbia seguito anche solo di sfuggita una staffetta per il trasporto organi sa bene che ogni curva, ogni rallentamento, ogni ostacolo può cambiare il destino di chi attende una nuova possibilità di vita.

Non mancano, naturalmente, le voci critiche, che sollevano dubbi sui costi di gestione e manutenzione di vetture così sofisticate. Una preoccupazione legittima, se si pensa alle risorse pubbliche e alle necessità di razionalizzazione della spesa. Tuttavia, come fanno notare molti esperti del settore sanitario, i benefici concreti in termini di rapidità ed efficienza sono innegabili. Quando si tratta di salvare vite umane, la velocità può essere l’ago della bilancia.

Per la Maserati MC20 Cielo, si tratta di un debutto assoluto in uniforme, un battesimo che ha catalizzato l’attenzione dei media e degli addetti ai lavori. Diverso il discorso per la Alfa Romeo Giulia Quadrifoglio, che torna a indossare i colori dell’Arma in una sorta di passaggio di testimone tra passato e futuro. Nei prossimi mesi, sarà cruciale monitorare con attenzione i risultati di questa iniziativa: l’efficacia operativa, i costi reali e la possibilità di estendere il modello ad altri contesti di emergenza sanitaria. Una sfida tutta italiana, che ancora una volta dimostra come il genio e la passione possano trasformare la potenza delle quattro ruote in una corsa contro il tempo, al servizio della vita.

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