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Ad aprile in Italia si sono prodotte 17.000 auto: crollo del 47,5%

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 12 giu 2025
Ad aprile in Italia si sono prodotte 17.000 auto: crollo del 47,5%
Produzione auto in Italia in calo del 22,4% nel 2025. Fondi MASE e strategie per il rilancio del settore. Scopri i dettagli

Il settore dell’industria automobilistica italiana sta affrontando una crisi senza precedenti, evidenziata da un drastico calo della produzione nel 2025. I primi quattro mesi dell’anno hanno visto una diminuzione del 22,4% rispetto al periodo precedente, proseguendo un trend negativo già avviato nel 2024. In particolare, il segmento delle autovetture ha subito il colpo più duro: ad aprile sono state prodotte solo 17.000 unità, segnando un crollo del 47,5% rispetto all’anno precedente.

Un settore in profonda difficoltà

La crisi non risparmia nessun comparto dell’industria automobilistica. La produzione complessiva di autoveicoli ha registrato una flessione del 30% nel solo mese di aprile e del 29% nel primo quadrimestre del 2025. Anche il settore dei componenti e degli accessori ha subito una significativa battuta d’arresto, con un calo del 6,4% nel mese di aprile e del 15,9% nei primi quattro mesi dell’anno. Tuttavia, c’è una nota positiva: il comparto delle carrozzerie ha mostrato segni di resilienza, con una crescita del 12,9% nel mese di aprile e del 5,6% nel quadrimestre.

Le speranze di ripresa

In un panorama così desolante, una luce di speranza arriva dai fondi MASE, che mettono a disposizione circa 600 milioni di euro riassegnati dal PNRR. Questi fondi sono destinati a incentivare l’acquisto di veicoli a zero emissioni, una mossa cruciale per rilanciare il mercato e accelerare la transizione verso una mobilità più sostenibile. Gianmarco Giorda, direttore generale di ANFIA, ha sottolineato l’importanza di questi incentivi, evidenziando come possano rappresentare un punto di svolta per un settore in crisi.

Prospettive future

Il declino della produzione automotive non è un fenomeno isolato del 2025. Già nel 2024 il settore aveva registrato una contrazione del 22,7%, segnalando un trend negativo che si è ulteriormente aggravato. Tuttavia, alcuni esperti vedono opportunità in questa crisi. L’Italia, grazie alla sua tradizione manifatturiera e alla posizione strategica, potrebbe trasformarsi in un hub produttivo di rilievo, attirando investimenti internazionali. Per raggiungere questo obiettivo, però, sarà necessaria una stretta collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, accompagnata da interventi strategici e tempestivi.

La strada verso la ripresa

Invertire la rotta richiederà un impegno congiunto e una visione chiara. Gli incentivi forniti dai fondi MASE rappresentano un passo importante, ma non sufficiente. Sarà fondamentale investire in ricerca e sviluppo, promuovere la formazione di una forza lavoro specializzata e migliorare le infrastrutture per la mobilità elettrica. Solo così sarà possibile affrontare le sfide attuali e trasformarle in opportunità per il futuro.

In conclusione, la crisi dell’industria automobilistica italiana rappresenta una sfida complessa ma non insormontabile. Con le giuste strategie e un approccio proattivo, il settore può non solo risollevarsi, ma anche posizionarsi come leader nella transizione verso una mobilità sostenibile.

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