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ACI, decadenza di Angelo Sticchi Damiani: il Consiglio di Stato conferma

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 22 giu 2025
ACI, decadenza di Angelo Sticchi Damiani: il Consiglio di Stato conferma
Il Consiglio di Stato respinge il ricorso di Sticchi Damiani, confermando la decadenza da presidente Aci e nominando Del Sette Commissario.

Il Consiglio di Stato ha posto la parola fine alla lunga presidenza di Angelo Sticchi Damiani all’ACI, con una decisione che segna un passaggio cruciale nella governance degli enti pubblici sportivi italiani. Con l’ordinanza 4309/2025 del 19 giugno, i giudici hanno respinto il ricorso presentato contro il decreto del governo Meloni, che aveva stabilito la decadenza del presidente dopo ben quattro mandati consecutivi. Tale decisione si inserisce nel quadro della riforma legislativa, avviata con il decreto 208/2024, che limita a tre i mandati consecutivi per i vertici degli enti pubblici di natura sportiva.

La motivazione del Consiglio di Stato ha posto l’accento sull’importanza di garantire il buon andamento amministrativo, richiamando l’articolo 97 della Costituzione. Pur riconoscendo la delicatezza della questione, i giudici hanno evidenziato come l’interesse pubblico alla stabilità e al rinnovamento degli enti prevalga sul diritto individuale a completare il mandato. La complessità del caso ha portato inoltre alla compensazione delle spese legali per la fase cautelare, a testimonianza dell’equilibrio ricercato nella decisione.

Con la decadenza di Sticchi Damiani, il governo conferma la guida dell’ACI al generale Tullio Del Sette, nominato Commissario straordinario. La sua missione sarà quella di traghettare l’ente verso nuove elezioni federali, in un momento di transizione che ha acceso un acceso dibattito nel settore automobilistico italiano. La normativa che limita i mandati mira infatti a favorire trasparenza e responsabilità, ma ha anche sollevato interrogativi sull’importanza dell’esperienza e della continuità in organizzazioni complesse come l’ACI.

Durante i suoi oltre dieci anni di presidenza, Angelo Sticchi Damiani ha rappresentato una figura centrale non solo per l’ACI, ma per l’intero panorama automobilistico nazionale e internazionale. La sua leadership ha contribuito a consolidare il ruolo strategico dell’ente, sia nel supporto alle attività sportive che nella gestione delle infrastrutture e dei servizi per gli automobilisti. Tuttavia, la riforma ha evidenziato la necessità di un rinnovamento, allineandosi a una visione moderna della governance pubblica.

La vicenda ha anche messo in luce il ruolo cruciale dell’ACI nel settore automotive italiano, un comparto che osserva con attenzione l’evolversi della situazione. La transizione al vertice rappresenta infatti un banco di prova per la capacità dell’ente di mantenere la propria centralità e autorevolezza, in un contesto sempre più competitivo e globalizzato.

Nonostante questa battuta d’arresto legale, non si escludono ulteriori iniziative da parte di Sticchi Damiani per contestare la decisione. La sua esperienza e il suo profondo legame con il mondo automobilistico potrebbero infatti spingerlo a cercare nuove modalità per contribuire al settore, in un ruolo diverso ma altrettanto significativo.

La fine dell’era Sticchi Damiani segna un momento di svolta per l’ACI e per l’intero settore automobilistico italiano. La sfida sarà ora quella di coniugare il necessario rinnovamento con la valorizzazione dell’esperienza e delle competenze accumulate, per garantire un futuro solido e dinamico all’ente e al comparto che rappresenta.

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