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Accordo Leapmotor-FAW: sfida a BYD, NIO e Li Auto

Di Simone Fiderlisi
Pubblicato il 31 dic 2025
Accordo Leapmotor-FAW: sfida a BYD, NIO e Li Auto
FAW investe 3,74 miliardi yuan per il 5% di Leapmotor: fondi per R&D, rete vendite e co-sviluppo di PHEV/EREV.

Quando si parla di rivoluzioni nel mondo automotive, il 2025 segna una data che rischia di diventare spartiacque per l’intero settore dei veicoli a nuova energia. A fare notizia è l’ingresso strategico di Leapmotor nell’orbita di uno dei giganti cinesi, il FAW Group, con un investimento da capogiro che supera i 530 milioni di dollari. Una cifra che, più che un semplice dato finanziario, suona come una dichiarazione d’intenti per il futuro della mobilità, specialmente nel segmento delle tecnologie ibride avanzate come PHEV (Plug-in Hybrid Electric Vehicle) ed EREV (Extended Range Electric Vehicle).

Entrando nel dettaglio dell’operazione, il colosso statale cinese ha acquisito il 5% della società emergente, sborsando 3,74 miliardi di yuan per 74 milioni di azioni a 50 yuan ciascuna. Ma, come spesso accade quando la finanza incontra l’innovazione, il valore di questa partnership va ben oltre i numeri: il vero nodo è la visione industriale che si cela dietro la mossa. Non a caso, metà dell’investimento è destinato alla ricerca e sviluppo, mentre il resto si suddivide tra esigenze operative, rafforzamento della cassa e spinta all’espansione commerciale. È il segnale che la partita della mobilità sostenibile si gioca ormai su più tavoli, tra innovazione tecnologica, efficienza produttiva e capacità di presidiare mercati globali sempre più competitivi.

Per Leapmotor, fondata nel 2015 e ormai tra le startup NEV più osservate in patria, il sodalizio con FAW Group rappresenta una consacrazione che premia anni di crescita sostenuta. Non è un caso che la società abbia raggiunto la redditività già nel 2025, un traguardo che la pone al secondo posto tra le startup cinesi del settore, subito dopo Li Auto. Le stime parlano chiaro: 600mila unità vendute nell’anno in corso, con la prospettiva di sfondare il tetto del milione di veicoli a livello globale nel 2026. E qui entra in gioco un altro tassello strategico: la produzione Spagna, con il nuovo impianto europeo che promette di fare da testa di ponte per la conquista dei mercati occidentali.

Il legame con Stellantis, che già nel 2023 aveva acquisito il 20% di Leapmotor per 1,5 miliardi di euro, si conferma come una delle alleanze più emblematiche tra Oriente e Occidente nel panorama automotive. Da una parte, la spinta tecnologica e la capacità di innovare dei cinesi; dall’altra, la forza commerciale e la presenza capillare del gruppo italo-francese sui mercati europei. Un doppio binario che, grazie anche all’asse con FAW Group per la Cina, rafforza la posizione di Leapmotor come player globale nel settore dei NEV.

Ma, come spesso accade quando si intrecciano interessi pubblici e privati, la partita non è priva di rischi. La governance condivisa, la tutela della proprietà intellettuale e le dinamiche decisionali di un’impresa nata come startup agile rischiano di scontrarsi con la burocrazia e le logiche più rigide di un colosso statale. Tuttavia, la scommessa di Leapmotor e FAW Group sembra puntare tutto sulla capacità di integrare il meglio dei due mondi: la rapidità d’azione e l’innovazione tipiche delle startup, unite alla solidità finanziaria e alla potenza industriale del partner pubblico.

Sul fronte tecnologico, l’obiettivo dichiarato è quello di sviluppare piattaforme ibride PHEV ed EREV in grado di sfidare i giganti locali come BYD, NIO e Li Auto. Non si tratta solo di tenere il passo, ma di alzare l’asticella dell’innovazione, puntando su soluzioni che combinino autonomia elettrica, efficienza nei consumi e una sempre maggiore attenzione alla sostenibilità. In questo scenario, la collaborazione tra Leapmotor e FAW Group si configura come un vero e proprio laboratorio di idee, in cui la contaminazione tra know-how differenti può fare la differenza.

Il 2026 si profila così come l’anno della verità: sarà il momento in cui l’integrazione industriale e commerciale tra i due partner dovrà dimostrare tutta la sua solidità. L’attesa è alta, anche perché il primo modello ibrido nato da questa alleanza dovrebbe vedere la luce entro dodici mesi dall’investimento. Un banco di prova non solo per Leapmotor e FAW Group, ma per l’intero settore dei veicoli a nuova energia, chiamato a ridefinire gli equilibri globali in un mercato in rapida evoluzione.

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